Lucca Port, gara per il trasporto ecologico delle merci

3 giugno 2014 | 21:05
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Lucca Port, gara per il trasporto ecologico delle merci

Rilanciare i trasporti merci ecologici soprattutto nel centro storico di Lucca, con un occhio al fotovoltaico. E’ questo l’obiettivo del nuovo bando di gara per l’affidamento di LuccaPort, l’attuale divisione di Metro, che finora ha operato nella sua fase sperimentale (con continue proroghe nell’affidamento) e che sarà dato in concessione per 16 anni ad una società esterna. Per arrivare ad uno sviluppo indipendente di questa attività, l’amministrazione comunale intende affidarne la gestione ad una società esterna in grado da svilupparne tutte le implicazioni. Il via libera della pratica che dà avvio alle procedure per arrivare alla selezione pubblica è arrivata questa sera (3 giugno) in consiglio comunale di Lucca, con 18 favorevoli e tre contrari. A spiegare le intenzioni dell’amministrazione è stata l’assessore all’ambiente e ai lavori pubblici Francesca Pierotti: “L’obiettivo è quello – dice – di incentivare le buone pratiche e incentivare mezzi ecologici per il trasporto e lo scarico delle merci nel centro storico. L’amministrazione ha ritenuto di dare la possibilità di uno sviluppo futuro di questa attività: la valenza politica del progetto è quello di attivare una procedura attraverso cui il servizio di logistica urbana sia potenziato. In questo modo si favorisce il libero mercato, ma di pari passo si potrà inserire una politica di accesso alla città ecologico che possa ulteriormente valorizzare questo progetto”.

Il sindaco Alessandro Tambellini rileva che il servizio è stato affidato temporaneamente a Metro, fino dal 2008: “Il Comune svolge in esclusiva alcuni servizi imposti dalla legge – dice -: questo servizio invece deve essere svolto sul mercato in termini concorrenziali. Già in passato siamo andati avanti con continue proroghe a Metro. La scelta di stasera è imposta dalle norme attuali. Procediamo con la messa a gara di un servizio che deve essere potenziato come non è stato fatto finora”.
 Tra l’altro l’obiettivo della gara è anche quello di promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto della struttura in via delle Città Gemelle, in modo da completare quella che era la seconda fase dello sviluppo di Lucca Port. Inoltre, si aprono anche interessanti scenari per l’occupazione: attualmente, infatti, Metro mette a disposizione un suo dipendente, più altri quattro lavoratori sono quelli della società che ha in gestione il servizio attualmente. L’architetto Giovanni Marchi, dirigente comunale, spiega gli estremi dell’affidamento: “E’ stata fatta – dice – anche una valutazione dei costi per la gestione del servizio: 16 anni sono un periodo congruo per ammortizzare l’investimento che la società aggiudicataria dovrà fare per il progetto. Per quello che riguarda invece il comodato, si parla di comodato oneroso solo per via del canone dovuto all’amministrazione”.
“Si tratta di un passo importante – sottolinea il capogruppo del Pd e presidente della commissione lavori pubblici, Francesco Battistini – verso una città più ecologica. Questa è una esperienza pilota in Italia, Lucca potrebbe porsi all’avanguardia in un nuovo modo di pensare il trasporto ecologico delle merci”.
Il canone nei confronti della società sarà pari a minimo tremila euro all’anno o comunque equivalente al 3% dell’incasso da fatturato: al concessionario saranno invece affidati i beni mobili e immobili della divisione Metro.
Roberto Lenzi (Idv) mette nel mirino gli estremi della concessione e l’ipotesi di un comodato gratuito che verrà dato all’azienda aggiudicatario. “Questa pratica è da rinviare – dice – perché potrebbero avere delle ripercussioni rilevanti sulle casse comunali”.
Il consigliere comunale di Scelta Civica-Impegno Comune, Luca Leone sottolinea l’importanza del progetto Lucca Port nato sotto l’ex amministrazione Favilla: “Vorrei capire – dice – quanto la scelta di concessione del servizio sia stata riflettuta. Si poteva scegliere la strada della gestione in house da parte del Comune, perché un interesse collettivo questo servizio ce l’ha”.
Il consigliere comunale del Pd, e presidente della commissione partecipate Alessandro Bertolucci, difende le scelte dell’amministrazione: “Lo studio di Earnst and Young sulle società partecipato – spiega – ha rilevato l’incongruità del fatto che LuccaPort fosse una divisione di Metro. Allo stesso tempo, l’ipotesi di creare una società in house del Comune per il servizio poneva non pochi problemi dal punto di vista normativo. Nulla toglie – aggiunge – che l’amministrazione possa concorrere a promuovere questa metodologia di trasporto ecologico. Il punto di vista sulle società partecipate e sulla loro vera funzione deve comunque cambiare, altrimenti rischiamo di rimanere intrappolati in un ragionamento che oggi non è più possibile fare”. “Il problema è come oggi si fanno le cose – incalza invece il consigliere comunale Idv, Roberto Lenzi -: se i rilievi fatti sono pertinenti, si rinvii la pratica – dice -, altrimenti si vada al voto”.