“Mense non a norma”, protestano i genitori

3 giugno 2014 | 17:05
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“Mense non a norma”, protestano i genitori

Chiude il locale mensa della scuola De Amicis di Santa Maria del Giudice e i genitori protestano. Lo fanno con un incontro in cui i rappresentanti dei genitori nella commissione mensa e nel consiglio interclasse hanno spiegato le ragione della loro mobilitazione che potrebbe estendersi a tutte le scuole del territorio comunale: “Quando i privati cittadini – dicono i genitori – rivolgono alle amministrazioni pubbliche precise domande, hanno il diritto di ricevere precise risposte, e le amministrazioni pubbliche hanno il corrispondente dovere, da parte loro, di fornire queste risposte in tempi brevi e di far seguire alle parole i fatti. A tutt’oggi invece, noi cittadini, non abbiamo avuto dalla amministrazione pubblica, né le risposte né tanto meno i fatti. Nello specifico: nessuna risposta alle nostre formali richieste dall’assessore Pierotti, nessuna risposta dal sindaco al quale è stato inviato un documento firmato da molti cittadini e regolarmente protocollato. Unico interlocutore disponibile all’ascolto, ma purtroppo con risposte vaghe sui punti essenziali e comunque non risolutive, è stato l’assessore Vietina”.

“Facciamo presente – prosegue – che la vera notizia allarmante è che il caso specifico di Santa Maria del Giudice ha spinto gli uffici tecnici del Comune a porre urgente attenzione sui refettori delle altre scuole, con la conseguente scoperta che 52 scuole sulle 54 che hanno il servizio mensa, pari al 96,29 per cento del totale, hanno il refettorio non a norma e dunque, a seguito di analoghi sopralluoghi Asl, sarebbero oggetto di analoga chiusura. Salvo smentite, abbiamo capito che il problema più grave è dato dalla mancanza delle fondamentali certificazioni che consentono alla ditta concessionaria dell’appalto di essere in regola con l’erogazione del servizio”.  
“Invitiamo – prosegue la nota – l’opinione pubblica a chiedersi come possa essere stato dato avvio, senza tali essenziali autorizzazioni, fin dal 2007, a un servizio di ristorazione per le scuole del Comune di Lucca, affidato alla ditta Del Monte, con un appalto della durata di ben 9 anni e per un importo a base d’asta per tutti i servizi di ben 23.850.000 euro più Iva. Per parte nostra ci dichiariamo stupiti e offesi dal comportamento di un’amministrazione che, a fronte della tanto sbandierata trasparenza, non si è curata di condividere coi propri cittadini la evidente criticità di una situazione diffusamente non a norma, pur richiedendo alle famiglie l’oneroso pagamento di un servizio che sapeva irregolare. A questo punto, preoccupati della presumibile mancata riapertura della sala mensa presso la nostra scuola e ancor più della possibile chiusura degli altri 51 refettori del Comune, invitiamo la popolazione a tenere alta l’attenzione sul problema e sollecitiamo di nuovo l’amministrazione a comunicare formalmente le soluzioni previste in tempi brevi e certi. Noi cittadini riteniamo la scuola un bene primario e imprescindibile e chiediamo che l’amministrazione pubblica dia prova di attribuire a essa lo stesso valore”.