
Un telefono incandescente. E una risposta che ancora non arriva. Laura Celli, la commercialista lucchese presidente di Itinera, individuata come possibile assessore al turismo della giunta Tambellini-ter, non ha ancora sciolto le riserve. Allungando così, forse ancora alla prossima settimana, i tempi delle scelte del primo cittadino. Che anche oggi, insieme ai suoi collaboratori, ha fatto il punto delle mosse da fare in vista delle scelte sulla squadra di governo che, nelle intenzioni, dovrebbe guidare la città nei prossimi tre anni di consiliatura.
E che i tempi non siano ancora maturi (anche se il sindaco afferma, contattato per telefono: “State tranquilli perché farò il più presto possibile”) lo dimostrerebbe anche il fatto che le stesse forze di maggioranza e gli altri componenti di giunta non solo non sono stati informati degli ultimi passaggi, ma neanche convocati per una riunione che abbia per oggetto il tema della formazione della nuova giunta comunale.
Ma le scelte, ormai, sembrano essere quelle annunciate: l’ingresso in giunta con deleghe al decoro e alla sicurezza stradale del consigliere di Lucca Civica Celestino Marchini e quello, ancora eventuale, di Laura Celli per il turismo. Se quest’ultima, però, non se la dovesse sentire di assumere questo incarico (sarebbe solo l’ultimo di una serie di no di esponenti o dei partiti o della società civile a entrare nella squadra Tambellini, seppur con motivi diversi) a questo punto la scelta ricadrebbe in una redistribuzione delle deleghe fra gli assessori già esistenti, ritornando alla composizione numerica originaria del post-elezioni. Ma il tutto verrà, a questo punto, deciso entro il fine settimana, per poi comunicare le scelte appena tutte le caselle saranno al loro posto.
Compresa, questo pare, la questione della nomina del nuovo amministratore unico del teatro del Giglio. Se i nomi circolati al momento non sono fra quelli su cui orienterà il sindaco di certo c’è un identikit del soggetto che sarà chiamato a ricoprire questo ruolo. Un personaggio in grado di attrarre, grazie a contatti e buoni uffici con associazioni di categoria e fondazioni bancarie della città e non solo, realtà in grado di creare una Fondazione che si occupi della gestione del teatro senza continuare a gravare sulle (magre) casse del Comune. E chissà che, per quell’incarico, non riappaia in corsa uno di quei nomi che fino a 48 ore fa erano dati in predicato di ricoprire un ruolo proprio nella giunta Tambellini.
Detto questo l’aria, all’interno della maggioranza, non è proprio di quelle più serene. Anche fra i partiti e le liste che appoggiano il sindaco Tambellini, infatti, si avverte una certa fibrillazione, per non dire fretta, per chiudere questa crisi o, come qualcuno preferisce definirla, “assestamento”. Da qualche giorno, infatti, i responsabili dei partiti non sono stati più informati del procedere delle consultazioni del sindaco e, come detto, non sono stati convocati per alcun tipo di comunicazioni. E a questo punto anche coloro che si sono dimostrati più vicini alle posizioni del sindaco iniziano a interrogarsi su tempi e modi della gestione di questo impasse. All’orizzonte, infatti, ci sono priorità da affrontare che forse vanno ben oltre l’urgenza del riassetto della compagine di governo: dai cantieri per il Piuss (alcuni avrebbero già dovuto vedere la luce in queste settimane, Giglio ed ex Manifattura Tabacchi in primis), alla questione terminal bus; dalla politica culturale per il teatro cittadino, alla gestione dei musei comunali, al trasporto pubblico locale. Fino al turismo, questione di non secondaria importanza perché, oltre alla promozione, c’è da decidere anche modalità e tariffe per la tassa di soggiorno.
Tutti appesi al filo, dunque, e ad una telefonata che potrebbe sbloccare le ultime indecisioni del sindaco Alessandro Tambellini. Dal giorno immediatamente successivo, anche se la giunta continua il suo lavoro quotidiano a prescindere dalla futura e nuova composizione, l’agenda sarà subito ricca di impegni e di situazioni da risolvere. Per un taccuino che di giorno in giorno si fa sempre più fitto.
Enrico Pace
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