Radioterapia, il primario: “S. Luca al top in Italia”

9 giugno 2014 | 13:03
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Radioterapia, il primario: “S. Luca al top in Italia”
Radioterapia, il primario: “S. Luca al top in Italia”
Radioterapia, il primario: “S. Luca al top in Italia”

E’ stata riavviata da circa 20 giorni e prosegue a buon ritmo, prevalentemente in orario pomeridiano, l’attività della tomoterapia presso il nuovo ospedale San Luca. Continua inoltre, ogni mattina l’attività clinica di radioterapia, con l’acceleratore lineare, al Campo di Marte, dove di fatto continua ad esserci il fulcro amministrativo e di accettazione dell’attività in attesa del trasferimento completo nel nuovo ospedale. “D’accordo con la direzione aziendale e considerati i 4 mesi necessari per lo spostamento e l’attivazione di attrezzature complesse e tecnologicamente avanzate come le nostre – evidenzia il direttore della radioterapia oncologica di Lucca Marcello Mignogna – abbiamo preferito continuare l’attività in maniera integrata su due sedi, per non interrompere un servizio così importante e delicato per i cittadini”.

La nuova sede al San Luca garantisce un ulteriore salto di qualità ad una struttura che già può contare su professionalità e tecnologie all’avanguardia a livello nazionale: “Sta già lavorando a buon ritmo la macchina per la tomoterapia – sottolinea il dottor Mignogna – presente in poche realtà, che permette di girare in modo elicoidale attorno al paziente, erogando al paziente una dose di radiazioni che copre un angolo di 360 gradi. Questa attrezzatura, grazie alla possibilità di confrontare l’immagine di pianificazione del trattamento con un’immagine Tac acquisita durante il trattamento stesso, ha una precisione millimetrica e permette la massima protezione degli organi vicini alla neoplasia. L’apparecchiatura  garantisce trattamenti in regime ipofrazionato, cioè con una dose maggiore per singola seduta e diminuzione del tempo totale di trattamento.
Sempre al San Luca è stata installato e sarà attivo nei prossimo mesi, dopo la necessaria formazione del personale, un nuovo acceleratore lineare di ultima generazione: è la terza macchina di questo tipo in Italia e, fra le tre, è quella tecnologicamente più avanzata. E’ in grado di effettuare trattamenti stereotassici, guidati dall’immagine e con controllo del movimento respiratorio. E’ un sistema molto duttile, con uno spettro di attività molto ampio (dai trattamenti di base fino a quelli ad alta intensità) e che si caratterizza per la precisione e per un tempo di esecuzione del trattamento breve rispetto ad altre apparecchiature.
Oltre ai macchinari, vorrei segnalare il cambiamento strutturale e organizzativo in atto. Al Campo di Marte si era cercato di rendere più adeguata possibile una sede vecchia e quindi poco adatta alle nostre esigenze. Al San Luca abbiamo strutturato il servizio in maniera razionale anche in base al modello dell’intensità di cura, con la divisione tra la sezione ambulatoriale e il reparto applicazioni, con un front office e una sala d’attesa accogliente e con una gestione integrata e informatizzata di tutto il percorso del paziente”.
Nell’ambito della radioterapia di Lucca si sta anche incrementando, da alcuni anni,  l’utilizzo di metodiche all’avanguardia per l’interventistica, che la pongono in una posizione di rilievo a livello nazionale ed internazionale. Ne è un esempio la brachiterapia con impianto permanente di I125  ecoguidato per il trattamento delle neoplasie prostatiche in stadio iniziale. Gli ultimi dati di attività, presentati il 19 maggio 2014 nel corso nella riunione Airo Prostata a Bologna, evidenziano che in questo ambito Lucca si pone come quarto centro a livello nazionale, dietro Trento, il San Raffaele di Milano e Brescia: “Si tratta di una tecnica radioterapica di alta specialità – spiega il dottor Mignogna – che viene eseguita impiantando piccolissimi semi radioattivi nella zona interessata dal tumore quando questo si presenta esclusivamente a localizzazione intracapsulare  (in particolare quando la diagnosi è precoce) consente di curare le neoplasie prostatiche in fase iniziale con buoni risultati, evitando l’operazione chirurgica, preservando in molti casi la funzione sessuale  senza provocare incontinenza. Lucca è ormai uno dei centri di riferimento per questa metodica, che concretizza un’organizzazione plurispecialistica, che vede impegnati insieme le figure del radioterapista e del fisico sanitario e l’equipe urologica. Tra l’altro l’utilizzo appropriato di questa tecnica interventistica di alta specialità consente di trattare in maniera adeguata, quando ce n’è l’indicazione, pazienti che altrimenti dovrebbero sottoporsi a sedute di radioterapia, lasciando più spazi a chi ha veramente necessità dell’acceleratore lineare e della tomoterapia”.
Tra le tecniche innovative utilizzate in radioterapia a Lucca c’è anche la brachiterapia interstiziale applicata per la cura delle neoplasie della mammella. In questo settore  Lucca ha maturato un’esperienza tra le più consistenti a livello europeo: “Già da 9 anni – conclude il direttore della radioterapia – in collaborazione con i chirurghi senologi, la brachiterapia interstiziale viene usata per l’irradiazione del solo letto  operatorio nelle pazienti a basso rischio di ricaduta locale, dopo l’exeresi chirurgica del nodulo maligno. Questo trattamento ha fornito finora ottimi risultati ed ha registrato un buon indice di gradimento tra le pazienti”. Insomma, l’azienda Usl 2 è oggi in grado di offrire tutti i trattamenti radioterapici attualmente disponibili con livelli di professionalità e tecnologia  al top a livello nazionale ed internazionale.