Tralicci, la gente di Maggiano: “Comune non ci dimentichi”

9 giugno 2014 | 11:20
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Tralicci, la gente di Maggiano: “Comune non ci dimentichi”

I cittadini di Maggiano, Farneta, Nozzano San Pietro e delle frazioni limitrofe chiedono di non essere dimenticati. Al centro delle preoccupazioni continua ad esserci la linea dell’elettrodotto La Spezia Acciaiolo, che pende ormai da anni sulle case degli abitanti della zona che, pur collaborando con i cittadini costituitisi nel comitato Starc, che lotta contro la nuova ipotesi del tracciato, chiedono all’amministrazione comunale di prendere in considerazione la loro situazione, al di là di quello che sarà fatto della nuova proposta progettuale di Terna (che, tra l’altro, in questa zona prevede la dismissione di un tratto dell’attuale elettrodotto). E’ stato con questi obiettivi che il 29 maggio scorso una delegazione di cittadini ha incontrato il sindaco Alessandro Tambellini, rinnovando la richiesta di portare sotto gli 0,4 microtesla le emissioni dell’impianto, come è stato fatto per il tratto Cappella-Sant’Alessio. “Nel tempo il Comitato 2005 – si spiega in una nota – si è confrontato con svariate Amministrazioni Comunali, che hanno affrontato con impegno alterno la problematica. L’attuale amministrazione ha affrontato anch’essa le gravi criticità, ponendole anche all’ordine del giorno dei Consigli Comunali del 16 e del 28 aprile scorsi, alla luce della presentazione di un nuovo progetto Terna, dove si prevedono l’abbattimento del tratto di linea fra Fibbialla e Cerasomma e la creazione di una stazione di trasformazione a Balbano raggiunta da un diverso tracciato . Durante i Consigli Comunali è stato duramente criticato l’impatto ambientale che il nuovo progetto Terna rappresenta per alcune parti del nostro territorio, ma poi nel testo che il Comune ha inviato come osservazione alla Regione Toscana, la grave situazione già esistente non è stata presentata in maniera esplicita. E’ stata presa posizione contro il progetto, ma ci si è dimenticati che all’interno dello stesso si parla anche dell’abbattimento del tratto di linea che interessa la popolazione dei paesi rappresentati dal nostro Comitato 2005. Questo ci è parso molto parziale ed ingiusto, laddove un’Amministrazione debba esprimere una tutela, allo stesso livello, per la salute, l’ambiente e la qualità della vita di tutti i suoi cittadini”.

“A tale scopo in un incontro svoltosi il 29 maggio scorso con il Sindaco Tambellini, è stato chiesto che venisse urgentemente inviata alla Regione anche la parte che riguarda l’attuale situazione. Nell’attesa che la procedura di analisi delle osservazioni al progetto, legittime da parte di tutti coloro che si sentono danneggiati, giunga a conclusione, è stato chiesto al sindaco che non venga dimenticata la situazione di rischio attuale che si protrae da circa 10 anni. È stato richiesto palesemente che venga sanata quanto prima la nostra situazione, indipendentemente dal fatto che sia dato seguito o meno a quanto già previsto nel progetto. Soprattutto il Comitato 2005  diffida che le autorità competenti leghino la soluzione del problema presente nelle nostre zone alla realizzazione o meno di una centrale di trasformazione elettrica, dovunque essa debba essere realizzata. Inoltre il Comitato 2005 pretende da parte dell’amministrazione comunale che venga applicata ai residenti dei paesi a maggior rischio sanitario come Maggiano e Nozzano San Pietro la stessa tutela sanitaria riservata agli abitanti delle zone di Sant’Alessio, La Cappella e Mutigliano, che, interessati dal passaggio di una linea Terna negli scorsi anni, possono contare su livelli massimi di microtesla non superiori a 0,3. Nelle zone dei paesi che hanno costituito il Comitato 2005, in alcuni periodi dell’anno, la media del campo magnetico creato dal passaggio di corrente è molto più alta e si attesta intorno a 3-4 microtesla con punte di 7-8, secondo dati ufficiali dell’Arpat. Da non sottovalutare anche l’impatto ambientale dei tralicci che da quasi trent’anni deturpano le campagne e le colline ad ovest di Lucca rovinando piccoli gioielli architettonici come il piccolissimo paese di Formentale o la Certosa di Farneta, luogo protagonista della storia del Novecento per la popolazione di questi paesi. Il Comitato non si spiega come possa essere stato possibile realizzare l’elettrodotto visto che quelle zone sono altamente controllate da varie Sovrintendenze e associazioni di tutela del territorio come Legambiente e Italia Nostra. Il Comitato 2005  lavora, in collaborazione con il neonato Comitato Starc, anche in stretto contatto con i residenti di altri paesi nel territorio Pisano come Asciano, Agnano, Calci, dove il passaggio della nostra stessa linea elettrica crea ancora più pericolo sia sanitario che statico che nelle nostre zone. Anch’essi in concerto con le rispettive amministrazioni pubbliche chiedono la tutela della salute dei cittadini chiedendo di far scendere a 0,4 microtesla l’impatto del campo magnetico creato dal passaggio di corrente elettrica in applicazione del principio di cautela e precauzione dettato dalla legge”.