Asl 2, “bocciati” pronto soccorso e area materno infantile

10 giugno 2014 | 12:05
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Asl 2, “bocciati” pronto soccorso e area materno infantile

Anche quest’anno, le aziende sanitarie toscane vanno a bersaglio. Come ogni anno, il MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha messo a punto per conto della Regione il sistema di valutazione delle performance della sanità toscana, utilizzando, come è ormai consuetudine da anni, il collaudato sistema dei bersagli. Gli indicatori monitorati nel 2013 segnano un miglioramento nel 65% dei casi rispetto all’anno precedente. E quest’anno si registra anche una consistente riduzione della variabilità intraregionale, con risultati molto più omogenei tra le diverse aziende. Quanto all’azienda Usl 2 di Lucca il bersaglio, visualizzabile sul sito del MeS, parla chiaro sia per potenzialità che per carenza. Azienda “bocciata” per la spesa farmaceutica, valutazione degli utenti dell’area materno infantile e del pronto soccorso. Dati non positivi anche per la spesa sanitaria pro-capite, gli equilibri economico finanziari, gli abbandoni dal pronto soccorso, i percorsi di emergenza urgenza. Ma anche per le assenze dei dipendenti, l’appropriatezza delle prescrizioni e il numero di ricoveri ripetuti. Ma sono ben di più i settori della sufficienza, ovvero quelli più vicini al “bersaglio”. Fra questi aree di eccellenza sono considerate efficienza ed efficacia in sicurezza alimentare e della nutrizione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e igiene e sanità pubblica. Fra i dati più positivi anche l’appropriatezza medica e quella chirurgica e la comunicazione con i cittadini.
I bersagli MeS 2013 sono stati presentati e illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, assieme a Sabina Nuti, direttore del MeS, e Valtere Giovannini, direttore generale dell’assessorato.

L’analisi dei dati della Asl 2

I risultati raggiunti dall’Azienda Usl. 2 di Lucca sono stati valutati come complessivamente positivi, con un esito globale in miglioramento rispetto all’anno precedente.
Come per il 2012, il 48% circa degli indicatori si posiziona nelle fasce più alte di valutazione (buono e ottimo) e si registra un miglioramento della percentuale di indicatori ricompresi nella fascia di merito più bassa (rossa), passati dal 16,1% al 12,7% del totale degli obiettivi valutati.
Inoltre nella valutazione che fa il MeS sui principali indicatori rispetto sia all’obiettivo assegnato che all’andamento del trend, per l’Azienda sanitaria lucchese i risultati sono buoni sia per il territorio che per l’ospedale.
“Si tratta di un quadro sicuramente positivo – commenta il direttore generale Joseph Polimeni – che mostra un’azienda in salute e in costante progresso. Il rapporto MeS evidenzia buone performance, alcune in linea con le altre Aziende toscane, altre con dati migliori della media regionale e con alcune best practice (indicatori specifici in cui viene ottenuto il miglior risultato regionale) davvero di grande rilevanza, sia a livello territoriale che ospedaliero. Questo grazie al lavoro di tutto il nostro personale, che ringrazio per la disponibilità e la professionalità. Persistono delle aree da presidiare meglio e, in questi specifici settori, la nostra azienda è già impegnata in percorsi di confronto interno e di miglioramento”.
In particolare, risulta ottima la performance per il governo della domanda e l’uso appropriato della risorsa ospedale: il tasso di ospedalizzazione globale standardizzato (132,14 ricoveri ogni milleabitanti) è sotto la media della Regione Toscana (136,20‰) ed i tassi di ricovero delle patologie croniche scompenso cardiaco, diabete e Bpco sono tra le best practice, a conferma di una buona sinergia tra l’ospedale ed il territorio.
Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera nel corso del 2013 nell’Azienda USL 2 di Lucca si è ridotto sensibilmente l’indice di performance della degenza media (la differenza per tipologia di ricovero tra la degenza media aziendale e la degenza media regionale del 2011), passato da -0,02 a -0,29 giorni in meno rispetto agli standard fissati dalla Regione (un risultato che si apprezza in misura ancora maggiore per i ricoveri programmati, dove il risultato è pari a -0,59 giorni). La costante attenzione verso il miglioramento dei processi si è tradotto in un risultato molto positivo per l’appropriatezza chirurgica: si riducono i DRG medici dimessi da reparti chirurgici; la percentuale di pazienti operati per colecistectomia laparoscopica che passano al massimo una notte in ospedale (91.09%) è la best practice regionale; l’utilizzo della day surgery per i ricoveri indicati nel Patto per la salute è in aumento rispetto al 2012 (da un valore del 70,94% ad una percentuale del 79,69%). Inoltre le fratture di femore operate entro due giorni, con un valore dell’86,31%, rappresentano la seconda migliore performance in Toscana, al pari della percentuale di prostatectomie, operate per via transuretrale nel 91,12% dei casi. Relativamente all’appropriatezza medica in ambito ospedaliero (ricoveri in Day Hospital medico con finalità diagnostica, percentuale di ricoveri ordinari medici brevi, percentuale di ricoveri medici per pazienti sopra i 65 anni) l’Azienda registrare la seconda miglior performance regionale (con una valutazione di 4,27 rispetto ad una media regionale di 2,39). Molto buona (3,69 contro una media di 3,15) anche la valutazione del MeS sugli esiti degli interventi sanitari, un dato di sintesi che riguarda in particolare le cure ricevute dai cittadini in ospedale. Sul versante territoriale, sono confermati i buoni risultati per la sanità d’iniziativa, particolarmente orientata ad un approccio proattivo e preventivo nella presa in carico dei pazienti cronici fin dalle prime fasi. Fa parte della sanità d’iniziativa anche il progetto AFA, Attività Fisica Adattata, che prevede l’attivazione di percorsi di attività fisica per persone con oltre 65 anni affette da patologie croniche. I corsi AFA ad alta disabilità attivati dall’Azienda Usl 2 sono stati 3,06 per 15.000 abitanti, anche in questo caso tra le migliori performance regionali. Per quanto riguarda l’efficacia del territorio, l’Azienda sanitaria lucchese riceve la miglior valutazione complessiva regionale (4,29, contro 2,472 di media). Relativamente all’appropriatezza diagnostica, non vengono invece raggiunti gli obiettivi fissati dalla Regione Toscana, ma nel corso del 2013 si sono comunque registrati significativi progressi: la percentuale di risonanze magnetiche muscolo scheletriche per pazienti sopra i 65 anni (considerate inappropriate oltre una certa soglia) rimane la più alta della Regione ma decresce dal 34,91‰ al 30,14‰; la percentuale di Risonanze magnetiche complessive passa dal 91,50‰ al 80,05‰. Presenta notevoli margini di miglioramento, e l’azienda sta lavorando proprio in questo senso, l’attività di Pronto Soccorso, che per il 2013 fa registrare una valutazione complessivamente negativa del MeS sui tempi d’attesa. Questo aspetto influenza anche il giudizio dei cittadini su altri aspetti dell’assistenza in Pronto Soccorso, che sono però nella media, come l’efficacia dell’azione di filtro che viene effettuata (con un valore di 12,77), o anche al di sotto della media regionale, come la percentuale di accessi ripetuti entro le 72 ore (4,68%). Nell’indagine di soddisfazione effettuata sempre dal MeS, comunque, il 65,27% degli utenti giudica buona o ottima la qualità dell’assistenza ricevuta nelle strutture di Pronto Soccorso dell’Azienda Usl 2. Permane inoltre una elevata spesa farmaceutica territoriale pro capite, che risulta ancora come la più alta registrata in Regione Toscana, pari a 201,46 euro ad assistito, in aumento dello 0,88% rispetto all’anno precedente. Allo stesso modo, anche per gli indicatori di appropriatezza prescrittiva farmaceutica la Azienda Usl 2 di Lucca si posiziona nelle ultime posizioni della graduatoria delle Aziende toscane. L’Azienda, cosciente di queste problematiche, sta proseguendo gli incontri sia con i medici di medicina generale che con i propri specialisti, per discutere con i prescrittori le questioni di appropriatezza ed uso efficiente delle risorse e per apportare miglioramenti in questo specifico percorso. E’ molto positiva la valutazione sugli aspetti della comunicazione e partecipazione del cittadino, con un valore complessivo (4,02) in progresso rispetto al 2012 e superiore alla media regionale (3,8). Buone anche le performance registrate nel settore della prevenzione, in particolare per la sicurezza alimentare e nutrizione e per l’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sul fronte della valutazione interna, infine, il tasso di assenza (7,51) è alto ma non lontano dalla media regionale (7,00), mentre il tasso di infortuni (4,41) è in miglioramento (nel 2012 era 4,73) e poco più alto rispetto alla media regionale di 4,215.

I dati regionali
“Sono risultati molto soddisfacenti – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni -, che del resto confermano i riconoscimenti che in questi ultimi mesi sono arrivati alla sanità toscana. Ultimo in ordine di tempo, la cosiddetta Griglia Lea: la conferma da parte del Ministero che per il 2012 la Toscana garantisce i livelli essenziali di assistenza. In questa classifica, il sistema sanitario toscano è il secondo, a pari merito con quello del Veneto, dopo l’Emilia Romagna e prima di Piemonte e Lombardia. La valutazione del MeS ci sarà molto utile, come ogni anno, per migliorare le performance della sanità toscana. In sanità – aggiunge l’assessore – ogni obiettivo non è mai raggiunto in maniera definitiva. Stiamo lavorando continuamente per migliorare. E consideriamo fondamentale la trasparenza nei confronti dei cittadini”.
L’immagine del bersaglio è la stessa utilizzata anche negli anni passati. La valutazione è stata fatta in base a oltre 170 indicatori. E per tutte le aziende la maggior parte degli obiettivi raggiunti stanno nelle zone centrali del bersaglio, quelle verdi e gialle, e solo pochissimi obiettivi sono collocati nelle fasce più esterne, arancio e rosso.
Questi i miglioramenti registrati a livello regionale dai ricercatori del MeS: ulteriore incremento della sanità di iniziativa, che prevede un’azione proattiva dei professionisti sanitari nella prevenzione e cura delle patologie croniche. La percentuale di popolazione oltre i 16 anni assistita da medici di famiglia aderenti ai moduli della sanità di iniziativa è cresciuta dal 35% del 2011, al 40% del 2012, al 45% del 2013. In riferimento alla presa in carico dei pazienti diabetici, l’ospedalizzazione si riduce del 3%, così come il tasso di amputazioni maggiori, che passa dal 52% del 2012 al 48% del 2013. Anche l’ospedalizzazione per scompenso segna un risultato positivo e cala da 178 a 155 per 100mila abitanti. Diminuisce a livello regionale in tutte le aziende il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri oltre 30 giorni (da 0,69 a 0,63 per mille), che è una misura indiretta dell’integrazione tra ospedale e territorio.
In continua espansione i corsi Afa (attività fisica adattata), rivolti a persone oltre i 65 anni affette da patologie croniche: i corsi ad alta disabilità sono passati da 2,46 a 2,59 per 15mila abitanti (+5%), quelli a bassa disabilità da 1,53 a 1,70 per 1.000 abitanti (+11%).
Migliora anche la percentuale di anziani in cure domiciliari, che cresce dall’8% al 10% (+19%). Sul versante delle prestazioni diagnostiche, i dati continuano a registrare una significativa riduzione degli esami diagnostici ad alto rischio di inappropriatezza, come le risonanze magnetiche muscolo-scheletriche per i pazienti con più di 65 anni, che si riducono dell’8%, passando da 22 a 20 per mille abitanti. Il sistema regge anche dal punto di vista della spesa farmaceutica, che si assesta sui 195 euro pro capite, nonostante si registri un incremento dei consumi. Grazie al potenziamento dell’assistenza territoriale, si evolvono anche fisionomia e ruolo dell’ospedale, che da luogo di risposta per qualsiasi problema di natura sanitaria e socio-sanitaria, diventa sempre più riferimento ad alto livello tecnologico, in grado di fornire risposte assistenziali a problemi acuti. Rappresenta quindi un risultato positivo la riduzione del tasso di ospedalizzazione, che scende da 139 a 136 per mille abitanti. Ancora spazi di miglioramento nel tasso di ospedalizzazione dei pazienti pediatrici, che comunque registra una diminuzione del 4% rispetto al 2012.
Per quanto riguarda l’efficienza, si riduce ulteriormente l’indice di performance della degenza media (Ipdm), che nel 2013 cala da – 0,19 a – 0,33. L’Ipdm, che confronta la degenza media registrata per ciascun ricovero con la media regionale per la stessa tipologia di ricovero, permette una valutazione omogenea delle strutture. L’Ipdm consente di comprendere il grado di efficienza con cui una struttura provvede all’erogazione delle prestazioni. Si sottolinea che su questo indicatore la Toscana registra da qualche anno la migliore performance nazionale. L’efficienza è sistematicamente conseguita grazie all’appropriatezza dei ricoveri. I Drg Lea medici migliorano del 5%, passando da 84% a 89%; per i Drg Lea chirurgici il dato regionale resta sostanzialmente allineato con quello del 2012 e si assesta al 78% circa, con andamenti eterogenei tra le aziende. Si riduce anche l’inappropriatezza sugli interventi di chirurgia elettiva. Molto significativo il dato sulle fratture di femore operate entro 2 giorni: nel 2007 il dato nazionale era del 33%, e quello toscano del 37%; nel 2011 la Toscana arriva al 60%, contro una media nazionale ferma al 39%, e nel 2013 si assesta al 71%.
Nell’ambito del percorso materno infantile, si osserva una riduzione della percentuale di cesarei: dal 21% del 2007, al 20% del 2012, al 18% del 2013. Quanto al pronto soccorso, il 72% dei pazienti con codice giallo viene visitato entro 30 minuti e il 78% dei codici verdi entro 1 ora. Monitorato per la prima volta anche un nuovo indicatore sul sistema 118, che misura l’intervallo di tempo che intercorre tra la chiamata al 118 e l’arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto. A livello regionale il dato è di 15 minuti, a fronte di un obiettivo nazionale di 18.
Il giudizio degli utenti sul Pronto SoccorsoTra il 30 settembre e il 10 novembre 2013, il MeS ha condotto per la Regione un’indagine volta a rilevare l’esperienza e la soddisfazione del servizio da parte degli utenti dei Pronto Soccorso toscani. Dall’elaborazione dei 5.374 questionari ricevuti, è emerso che il 66,5% dei pazienti dà una valutazione ottima o buona sulla qualità complessiva dell’assistenza ricevuta, e il 24,1% sufficiente, per un totale di pazienti soddisfatti pari al 90,6%, mentre gli insoddisfatti sono il 9,4%. Questo dato evidenzia un lieve peggioramento rispetto al 2011, quando i pazienti soddisfatti erano il 91,8%. Migliora la presa in carico del dolore dei pazienti: nel 2013 gli utenti che danno una valutazione positiva sono il 77,4%.