Niente riassetto né accorpamenti per le commissioni

11 giugno 2014 | 15:38
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Niente riassetto né accorpamenti per le commissioni

Le commissioni consiliari non si toccano. La proposta di modificarle, contenuta in un ordine del giorno presentato nell’autunno scorso dal consigliere comunale Celestino Marchini (Lucca Civica) e approvato dall’assemblea, incontra qualche ostacolo nell’analisi “esplorativa” delle alternative nella commissione partecipazione, regolamento e statuto che si è tenuta oggi (11 giugno) a Palazzo Santini. I membri dopo l’analisi delle proposte preparate dall’ufficio della segreteria comunale hanno convenuto di rinunciare a mettere per ora mano agli assetti delle commissioni, convinti anche dalle parole dell’assessore Antonio Sichi, presente alla riunione, che ha spiegato come l’attuale assetto, approvato con l’accordo di maggioranza e opposizione, costituisca già una “conquista” rispetto al passato, dove alcuni settori – si pensi ai lavori pubblici e all’urbanistica – non erano distinti come nella formulazione attuale.

Marchini, tuttavia, nel suo ordine del giorno, e in un’ottica di risparmio, aveva chiesto al consiglio comunale una riflessione sul da farsi, soprattutto per evitare troppe convocazioni in forma congiunta delle commissioni stesse. “In realtà – sottolinea il presidente della commissione partecipazione, Renato Bonturi (Pd) – abbiamo riscontrato come nella pratica questo non avvenga. Un altro motivo che ci induce al momento ad accantonare l’ipotesi di una revisione delle commissioni nel senso dell’accorpamento è quello di evitare confusioni negli assetti, dopo due anni in cui gli organismi sono al lavoro nella loro composizione. Inoltre, il rischio è anche quello di creare macrocommissione con troppi consiglieri all’interno”.
Tre le ipotesi di modifica che sono state comunque analizzate. La prima prevedeva un accorpamento delle commissioni urbanistica e lavori pubblici, di quella al bilancio con le partecipate e, infine, della cultura al sociale. Il risultato: 3 commissioni in meno, ma con 13 commissari ciascuna. L’altra ipotesi per evitare commissioni troppo affollate proponeva sì gli accorpamenti, ma con un massimo di 6 consiglieri per ogni commissione. L’ultima possibilità era anche quella di abolire le commissioni e dare la possibilità al consiglio comunale di istituirle, ad inizio mandato, o in itinere, a seconda delle esigenze. Tramontate tutte e tre le ipotesi, si continua a lavorare ai correttivi del nuovo regolamento del consiglio comunale. Che sarà oggetto di un ultimo esame della commissione partecipazione, dove è attesa la bozza con le indicazioni della segreteria.