Cgil: “Penny Market, servono telecamere per la sicurezza”

15 giugno 2014 | 08:39
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Cgil: “Penny Market, servono telecamere per la sicurezza”

Soddisfazione dei sindacati per la cattura del presunto rapinatore del Penny Market di Pontetetto (Leggi). Ma secondo Filcams Cgil c’è ancora molto da fare per la sicurezza del punto vendita. “Vogliamo unirci alla gioia di tutti i dipendenti, esprimendo gratitudine al lavoro profuso dagli inquirenti, assicurando alla giustizia un soggetto pericoloso che, senza minimante riflettere, ha tirato il grilletto di un fucile rischiando di fare danni molto più gravi e riparabili alla lavoratrice”. Umberto Marchi e Massimo Dinelli della Filcams Cgil di Lucca sono soddisfatti, “ma – dicono – ci sono ancora cose da fare. I lavoratori del negozio hanno fatto una lettera alla direzione del Penny e a noi per conoscenza, dove vengono illustrate criticità e anche proposte. Vero – continuano Marchi e Dinelli -, che hanno messo subito all’esterno del negozio una guardia giurata, ma certe cose dovevano essere fatte prima e non dopo episodi che solo per fortuna continuiamo a raccontare positivamente”.

“Era normale che i lavoratori chiedessero più sicurezza – proseguono -, forse anche l’ubicazione del Penny Market poterebbe aver contribuito alla scelta del negozio per portare a termine una rapina che tra l’altro non aveva fruttato grandi cifre. Questo negozio – affermano i sindacalisti -, si trova vicino a una strada importante, ma abbastanza isolato e nascosto, già c’erano problemi di sicurezza: spesso la chiusura è effettuata da solo personale femminile composto di due persone, con quanto accaduto la paura è aumentata a dismisura e anche se la polizia ha preso il responsabile, i lavoratori chiedono interventi. Li hanno chiesti alla società, li hanno chiesti a noi che li assistiamo e che ci chiedono di trovare le giuste soluzioni a tutela della loro sicurezza, ora, dopo che lo Stato ha fatto la sua, sta alla direzione del Penny Market fare la sua parte. Intanto auspichiamo che la guardia giurata continui a fare il suo lavoro di piantonamento del negozio, ma non può bastare un uomo armato fuori da un negozio a dare sicurezza, ci vogliono anche sistemi tecnologici: i negozi Penny peccano in questo, quindi – continuano Marchi e Dinelli -, bisogna aprire un tavolo per trovare le giuste soluzioni. Abbiamo già richiesto un incontro con la direzione aziendale alla ricerca di qualcosa che tranquillizzi la nostra gente, non si può prendere servizio e aver timore di quanto potrebbe accadere, un sistema di tvcc non è da escludere e magari questo sistema va collegato a una centrale operativa di vigilanza dove si possono vedere le immagini in diretta oltre che registrarle e metterle a disposizione degli inquirenti, sistemi di antirapina, insomma qualcosa che possa tranquillizzare il personale ancora prima che la clientela. L’invito non può neppure essere rivolto al solo Penny, ma deve essere anche per tutti i negozi della grande distribuzione. Restiamo a completa disposizione della lavoratrice che ci sembra di capire, cambierà completamente la sua vita a causa di questo episodio: al momento ha pallini nel corpo che gli porteranno delle limitazioni. Ora la società deve rispondere positivamente quanto meno per lei, si deve aprire un tavolo di confronto quanto prima e trovare le giuste soluzioni e tutelare la sicurezza del personale”.