Tpl, sindacati a Provincia: “Patrimonio Clap da salvare”

Da una parte un generale e convinto apprezzamento della politica attuata dalla Provincia di Lucca per la progettazione del trasporto pubblico locale extraurbano (quello di cui è competente l’ente di Palazzo Ducale) che vede l’amministrazione guidata dal presidente Baccelli impegnata per attuare, in accordo con i Comuni del territorio, la gara per la rete debole di 1 milione 300mila chilometri oltre al servizio a chiamata effettuato con risorse proprie dell’ente, pari a 330mila euro l’anno; e dall’altra un appello affinché gli enti locali salvaguardino il patrimonio ex Clap (confluito in Ctt Nord) in termini di mezzi, di patrimonio immobiliare e, soprattutto, di professionalità.
Sono queste le posizione espresse dai sindacati del trasporto pubblico locale che si sono incontrati oggi (16 giugno), a Palazzo Ducale, con gli amministratori provinciali. Erano presenti il presidente della Provincia Stefano Baccelli con l’assessore provinciale alla viabilità e ai trasporto Luigi Rovai, l’architetto Francesca Lazzari, responsabile del Servizio pianificazione territoriale e mobilità e i rappresentanti della Filt Cgil, della Uil trasporti, della Fit Cisl, della Faisa Cisal e dell’Ugl Lucca.
“I lavoratori e gli autisti dei bus, quindi – dice la Provincia – hanno sostanzialmente riconosciuto la validità del lavoro condotto dalla Provincia per la gestione della Rete extraurbana e per la scelta di bandire una gara di interesse provinciale (già concordata con tutti i Comuni interessati) riguardante il cosiddetto lotto debole che permetterà di gestire al meglio, e direttamente, le esigenze dell’utenza locale attraverso un proprio impegno economico congiunto a quello degli altri enti locali del territorio e della Regione Toscana”.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Baccelli – è stato quello di difendere il trasporto pubblico e lo abbiamo fatto scegliendo, da una parte, di confermare le risorse nonostante i tagli ai trasferimenti e, dall’altra, garantendo lo stesso numero di chilometri, senza penalizzare le zone periferiche meno numerose, il cosiddetto lotto debole. Non dimentichiamoci che il trasporto pubblico locale ormai può essere considerato un trasporto sociale, un servizio rivolto per lo più agli studenti e alle persone anziane, ed è anche per questo motivo che le istituzioni devono vigilare e adoperarsi per garantirne l’efficienza e la modulabilità in base alle esigenze degli utenti”.
Per quanto riguarda le criticità, i lavoratori hanno segnalato varie problematiche che vanno dalla vetustà e dalla scarsa sicurezza di molti mezzi (soprattutto quelli utilizzati per il servizio Lam) agli scarsi controlli del pagamento dei biglietti; dall’aumento delle ore nei turni di lavoro a fronte di una riduzione degli stipendi ai tagli di alcune corse del servizio urbano, fino alla scomparsa del mercato dell’indotto locale (assunzioni, assicurazione, pezzi di ricambio, servizio di manutenzione, eccetera). Per arrivare alla questione degli immobili di proprietà ex Clap con particolare riguardo al deposito-officina di via Luporini a Sant’Anna che – a detta dei sindacati – sarebbe stato ipotecato per ottenere crediti bancari finalizzati all’acquisto di nuovi autobus.
Il presidente Baccelli si è impegnato a tenere aperto il tavolo di confronto coi rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del trasporto pubblico locale. Intanto gli stessi rappresentanti sindacali che si sono incontrati oggi con gli amministratori della Provincia saranno domani (17 giugno) nella sede del Comune di Lucca per presentare le loro istanze con particolare riguardo alla rete urbana della città.