Piazza S.Michele ok a fine agosto, ma sotto c’è un mistero






Piazza San Michele da fine agosto tornerà a nuova vita, con il pavimento riqualificato ma in linea con la sua struttura ottocentesca e senza più le asperità e gli avvallamenti che ne hanno caratterizzato gli ultimi anni e che hanno costretto all’addio del tradizionale mercato del Settembre Lucchese e degli stand dei Comics. Che però qui non torneranno a breve, sia in attesa di un ok della Soprintendenza, sia per la volontà del Comune di ridisegnare l’eventuale ridistribuzione dei banchi per non snaturare il “gioiello” appena restaurato.
Un gioiello, peraltro, che nasconde dei tesori sconosciuti e inesplorati, riscoperti grazie ai saggi archeologici diretti dal professor Giulio Ciampoltrini e portati avanti dalle archeologhe Elisabetta Abela e Susanna Bianchini.
A metà della prima parte dei lavori di riqualificazione della piazza il Comune di Lucca ha colto oggi (19 giugno) l’occasione per fare il punto della situazione del cantiere e del futuro dell’area. Il sindaco Alessandro Tambellini, accompagnato dal direttore della Soprintendenza Giuseppe Stolfi, dall’assessore Giovanni Lemucchi, dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi, dal responsabile del cantiere e dagli archeologi ha così potuto annunciare che il cronoprogramma prosegue secondo quanto stabilito e terminerà entro la fine di agosto.
“Sarà un intervento – dice il sindaco Alessandro Tambellini – signigicatovo in una delle parti più importanti della città, ma allo stesso tempo non invasivo. Ciò significa che sarà riqualificata la pavimentazione della piazza così come ricostruita dalle notizie storiche, eliminando le asperità e gli avvallamenti e riposizionando i gradini di un lato dell’area”. E’ un lavoro, dice Tambellini “di cui si parlava da decide di anni e che siamo riusciti a cominciare anche grazie alla grande sensibilità della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, senza la quale avremmo potuto fare molto meno. Il cantiere si chiderà quanto prima e comunque entro l’inizio di settembre che è il mese del Settembre Lucchese. D’altronde serviva un tempo congruo per lavorare e occoreva evitare i mesi invernali per non interrompere troppo spesso il lavoro del cantiere. Che peraltro lavorerà con i materiali originari, come il calcare bianco delle guide, che è quello che proviene dai monti di Santa Maria del Giudice”.
Di “operazione di conoscenza” parla il direttore della Sovrintendenza, l’architetto Giuseppe Stolfi che “non sono operazioni marginali ma parte integrante di interventi su beni culturali di questa entità”.
Una conoscenza resa possibile grazie al lavoro del team di archeologi, che si sono trovati davanti a conferme e ad importanti novità rispetto allo studio dei documenti.
“L’occasione dei lavori di riqualificazione della piazza – ha detto il professor Ciampoltrini – ci ha permesso di dare un’occhiata a com’era la situazione nel periodo medievale di questa zona. Innanzitutto sottolineando la presenza di una pavimentazione in laterizio piuttosto inconsueta nelle nostre zone. Abbiamo così una testimonianza delle piazza prima della piazza, ovvero prima che, in periodo di Comuni, ci fosse il ritorno a un luogo fisico per l’incontro e il dialogo fra i cittadini”.
Ma c’è anche un enigma in questa ennesima ricerca “sotto” la città: “C’è una differenza – spiega Ciampoltrini – fra quello che vediamo nella realtà e i testi documentali. Ci aspettavamo, infatti, dii vedere l’aspetto della città medievale anteriore ai Comuni, invece ci è apparsa una struttura che ci sembrava già aperta nel 600-700. Non sappiano cosa si questa struttura e in questo senso confronteremo le fonti”.
L’archeologa Elisabetta Abela, al lato del saggio archeologico, spiega nel dettaglio quanto ritrovato. Oltre alla struttura medievale, da sottolineare la presenza di un fabbricato a fianco della pavimentazione in laterizi, il muro della quale è stato poi utilizzato come base per i riquadri in calcare della pavimentazione del 1705, così come di quella tardo ottocentesca, quella attuale, che è un gradino superiore rispetto a quella precedente. “Inoltre – prosegue l’archeologa – fino alla fine del Seicento è plausibile la presenza di una vasca di raccolta dell’acqua, come dimostrano anche le canalette di scolo a fianco della pavimentazione. E’ presumibile, inoltre, che questo fosse parte di un fabbricato precedente alla piazza del ‘300. Così come è stata ritrovata una cisterna coperta a volta con un pozzo centrale che abbiamo studiato, anche grazie all’ausilio della Geal”.
La presentazione dei lavori si chiude con un cenno al futuro dell’area e sul suo possibile ritorno alla connotazione di mercato: “La vedo dura che questo avvenga per settembre – dice il sindaco – Dobbiamo vedere con che tempi e con quali struttura far tornare la zona a vocazione mercatale. Fatto sta che comunque non possiamo più immaginare di chiudere un’intera piazza per le manifestazioni come il Settembre Lucchese e i Comics”.
Stolfi, accanto a lui, anche quando il sindaco ne chiede un esplicito assenso, è una mummia impescrutabile. Come dire, per ora ci si può accontentare della risistemazione della pavimentazione. E dei gioielli archeologici che permetteranno di fare un passo in avanti nello studio del passato della città, Per il resto, per la città viva, per la sua fruzione ai giorni nostri, occorrerà aspettare ancora. Perché evidentemente non è la priorità.
Le foto dai lavori di Piazza San Michele
L’intervento nel dettaglio
I lavori complessivamente si concluderanno entro la fine di agosto. Il costo totale dell’intervento è finanziato per 175 mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio e, per 100 mila euro dal Comune di Lucca.
L’intervento di restauro del lastricato è stato preceduto da una approfondita ricerca storica, su indicazione della Soprintendenza, che ha consentito di ripercorrere le vicende che hanno portato la piazza alla sua attuale conformazione; è stata inoltre eseguita una documentazione fotografica per la restituzione grafica in scala (fotogrammetria digitale) sia delle pavimentazioni dell’intera piazza che dei prospetti di tutti gli edifici, compresa la Chiesa di S.Michele in Foro.
Il cantiere è iniziato il 19 maggio scorso ed è stato programmato per lotti funzionali in modo da non interessare tutta la piazza per un lungo periodo. Le prime operazioni effettuate sono stati i saggi archeologici che hanno messo in evidenza l’antico ammattonato. Sulla recinzione del cantiere mobile sono stati creati piccoli oblò per dar modo ai cittadini di vedere lo sviluppo dei lavori, nonché una serie di pannelli esplicativi di carattere tecnico e storico riguardanti la piazza.
In un solo mese sono stati effettuati i lavori relativi alla prima fase ed è stata spostata la delimitazione del cantiere secondo i tempi previsti. L’obiettivo del restauro è quello di riportare per quanto possibile alla planarità della superficie nel rispetto dei valori dei materiali originari. Le operazioni di restauro prevedono la sostituzione delle pietre di Matraia limitatamente alle parti degradate o rotte, il riposizionamento su malta di calce a quota delle parti che hanno subito cedimenti, la eventuale rilavorazione delle pietre riutilizzabili e la loro ricollocazione. Per quanto riguarda i ricorsi bianchi in calcare proveniente dai monti pisani, è prevista la lavorazione di circa il 40 per cento dell’esistente ancora da riutilizzare, mentre solo per le parti molto deteriorate è prevista la sostituzione con il medesimo materiale lapideo proveniente da una cava di Santa Maria del Giudice, per una lunghezza di circa 120 metri lineari. Le lastre ricavate dello spessore di 10 centimetri sono visibili in cantiere ed alcune già messe a dimora. All’interno del cantiere è stato aperto anche un piccolo saggio archeologico che ha consentito di indagare la stratificazione della piazza.
Il restauro prevede anche un intervento sui colonnini e le gradinate della piazza che si sviluppano per una lunghezza di circa 334 metri lineari. Le opere di ripulitura comportano la rimozione dei depositi superficiali, delle macchie solubili con impacchi di ammonio, asportazione manuale delle vegetazioni e rimozione meccanica di residui di sporco, stuccature e ripristini delle parti deteriorate. Sono inoltre previsti restauri ed eventuali sostituzioni, pulitura degli scalini e dei colonnini in calcare della piazza.
Enrico Pace