
“Forza Italia continua a vantarsi di aver cancellato l’Imu sulla prima casa, scelta che in realtà si è rivelata solo demagogica e gravida di conseguenze negative. Infatti è stata sopportabile per il bilancio statale solo per il 2013 e già per quest’anno il Governo non è stato in grado di trasferire ai Comuni l’equivalente del minor gettito. Al posto dell’Imu sulla prima casa è stata di fatto introdotta una nuova e peggiore imposta, la Tasi, con aliquota unica e senza detrazione per i figli. E’ in questo contesto che i Comuni sono costretti a deliberare”. Non si fa attendere la risposta dell’assessore al bilancio del Comune di Lucca, Enrico Cecchetti, a Marco Martinelli, dopo che il capogruppo di Forza Italia si era scagliato contro l’amministrazione accusando Palazzo Orsetti di aver proceduto con una stangata sulla Tasi (Leggi). “Come Comune di Lucca – sottolinea Cecchetti – abbiamo operato per non provocare nuovi squilibri al bilancio, ma anche per reintrodurre almeno una quota di progressività, e quindi di equità, e per non complicare ulteriormente la vita a cittadini e imprese”.
“Per recuperare, peraltro non completamente – prosegue -, le risorse che erano trasferite dallo Stato nel 2013 in sostituzione dell’Imu cancellata, abbiamo dovuto applicare l’aliquota del 2,5 per mille, e per introdurre almeno una parte delle detrazioni necessarie per le abitazioni di minore pregio abbiamo applicato l’addizionale prevista per le abitazioni con rendita catastale superiore a 700 e 900 euro. Inoltre abbiamo fatto la scelta per cui chi paga l’Imu non paga la Tasi e viceversa, con eccezione delle ville, delle banche e delle assicurazioni. In definitiva circa 5.300 proprietari di abitazioni di fascia più bassa non pagano la Tasi, gli inquilini non pagano la Tasi, mentre negli altri casi, rispetto a quanto pagato nell’anno 2012 per l’Imu, ci sono aumenti differenziati, legati anche al fatto che allora era prevista dalla legge nazionale una detrazione per tutti di 200 euro e un’altra di 50 euro per ogni figlio a carico. Merita inoltre sottolineare che per le ville che rientrano nelle categorie A1 e A8 oltre alla Tasi è previsto il pagamento dell’Imu. Per quanto riguarda la Tari, si conferma invece, mediamente, una riduzione per utenza di circa il 7 per cento. Naturalmente siamo ben consapevoli che il carico fiscale è troppo alto e in questo senso siamo fortemente impegnati a lavorare in più direzioni per creare le condizioni concrete, al di là di ogni facile demagogia, per ridurre le tasse, soprattutto per i settori più deboli e per le attività che producono reddito e lavoro. In particolare, chiediamo con forza insieme all’Anci di smettere con scelte che tagliano ogni anno fondi ai Comuni e che cambiano continuamente il sistema fiscale e le singole tasse. Ci impegniamo, come già stiamo facendo, a proseguire nell’azione di contenimento dei costi dell’amministrazione comunale, anche se siamo ben coscienti delle crescenti richieste che la crisi economica e sociale scarica sui Comuni. Ci impegniamo, come abbiamo avviato in concreto, a sviluppare al massimo le azioni di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale per dare concretezza al principio ‘pagare tutti per pagare meno’”.