
Le Madonne Bianche sono tornate nel degrado. Lo abbiamo detto in un servizio di qualche giorno fa (Leggi l’articolo) con tanto di documentazione fotografica e video. E i ragazzi della ex polisportiva che per qualche mese ha prima riqualificato poi gestito, con l’assenso tacito dell’amministrazione, la zona, sono tornati sul posto. Un gesto simbolico, stavolta, uno striscione affisso al cancello della struttura che, nel sottolineare la “ricorrenza” di un anno dall’inizio dell’esperienza di occupazione e gestione, rimette al centro del dibattito politico il problema.
“A distanza di cinque mesi dallo sgombero delle Madonne Bianche – dicono i ragazzi della polisportiva – siamo oggi tornati sul posto per fare un sopralluogo e capire le condizioni in cui versa il parco ora che la legalità è stata ripristinata. La situazione è di nuovo quella dell’anno scorso, prima del nostro arrivo. L’erba è alta e la porta della struttura è stata sfondata da ignoti. La differenza è la persistenza del cantiere della Geal, appaltato a privati, che occupa gran parte dell’area e che, nonostante fossero 83 i giorni di lavoro stimati nel cartello segnalatorio, a distanza di quasi 11 mesi i lavori non sembrano finire. Ora che il bando per l’affidamento è andato a vuoto e il degrado si è impossessato di nuovo del parco sembra ovvio che la nostra proposta di una gestione popolare e dal basso sia l’unica soluzione possibile, cosa si inventerà il caro Tambellini pur di tenere gli estremisti lontano dal suo quartiere?”.
Un messaggio, questo, che esattamente come lo striscione affisso sulla struttura (“Autogestione unica soluzione” vi si legge) sa anche di annuncio della possibilità che i ragazzi di Torpedo, poi riunitisi assieme ad altri partecipanti all’esperienza di autogestione nell’associazione Spazi e Socialità, possano ritornare a breve a “occupare” l’area degradata. Anche alla luce del fatto che il bando per l’assegnazione della gestione è andato deserto. E il braccio di ferro con l’amministrazione è destinato a ricominciare.
VIDEO – Il servizio su Dì Lucca
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