
L’Autorità di Bacino del fiume Serchio è salva. Almeno per ora, verrebbe da dire. L’articolo del decreto legge ambiente del 24 giugno scorso e pubblicato oggi sulla gazzetta ufficiale, è stato stralciato: prevedeva l’accorpamento con il distretto idrografico dell’Arno, con un inevitabile trasloco dell’istituzione lucchese a Firenze. Contro questa ipotesi, all’inizio di maggio, si era schierato il presidente dell’Autorità, Raffaello Nardi, che aveva rivolto un accorato appello alle istituzioni locali e ai parlamentari lucchesi, perché si adoperassero a mantenere l’autonomia dell’organismo, evitandone lo smantellamento (Leggi l’articolo).
Quello che alla fine è accaduto. Particolarmente soddisfatto Nardi: “Sono grato ai parlamentari lucchesi e ai consiglieri regionali che si sono adoperati per questo obiettivo – sottolinea il presidente -: è un risultato importante, ma restiamo in allerta. Ormai da tempo, l’Autorità di Bacino è nel mirino di chi vuole riorganizzare il settore ma come ho già spiegato l’attuazione del decreto avrebbe portato via dal territorio lucchese una istituzione importantissima, vista la natura molto fragile del territorio lucchese”.
“L’ipotesi prevista di accorpare l’Autorità di bacino del Serchio a quella dell’Arno – prosegue Nardi – con conseguente eliminazione di autonomia del distretto del Serchio avrebbe comportato una significativa perdita di efficienza relativamente alla tutela del territorio e alla difesa del suolo, tema oggi particolarmente attuale, anche a seguito dei sempre più frequenti eventi alluvionali e franosi di particolare intensità che interessano il bacino del Serchio, basti pensare all’alluvione del 1996 che colpì la Versilia e Fornovolasco e al recente evento del Natale 2009 che colpì le Province di Lucca e di Pisa. L’Autorità di bacino del fiume Serchio si configura oggi come un centro di eccellenza che ha sviluppato nel corso degli anni un notevole patrimonio di conoscenze e di innovazioni e ha dimostrato grande capacità di salvaguardia di un territorio particolarmente fragile dal punto di vista idrogeologico e sismico, diventando un importante centro di alta specializzazione per la difesa del suolo in Italia e rappresentando una realtà vicina ai cittadini e agli amministratori, strategica non solo nei casi di emergenza per nubifragi, frane, alluvioni ma anche nel momento della pianificazione urbanistica, quale valido strumento per la tutela del territorio per i Comuni che fanno parte del bacino. Oltre che per la sperimentazione, con particolare riguardo alle metodologie per la rappresentazione dei fenomeni idrogeologici, come ad esempio quelle riguardanti la carta della franosità e la carta del rischio idraulico, l’Autorità di bacino del Serchio rappresenta un organismo, la cui presenza su un territorio tanto fragile è indispensabile anche per il servizio pubblico svolto sia ai cittadini che ai Comuni e tutti gli enti preposti alla difesa del suolo. Infatti personale tecnico, ingegneri idraulici, informatici, geologi, biologo, esperti di legislazione ambientale, etc., e una strumentazione preposta al monitoraggio in continuo di idrometri e pluviometri su tutto il bacino, misure di portata, controllo dei livelli piezometrici della falda acquifera della piana lucchese, centraline sulla qualità delle acque del lago di Massaciuccoli etc., permettono l’elaborazione di piani conoscitivi delle situazioni in atto e in evoluzione. La rete di monitoraggio idro-pluviometrica in tempo reale è inoltre a disposizione di tutti i cittadini tramite il sito web dell’ente, i tecnici dell’Autorità di bacino forniscono gratuitamente consulenza ai professionisti e alle istituzioni nella redazione delle pratiche tramite, ad esempio, il rilascio di informazioni sulle quote dei battenti idrici e sulla presenza o meno di problemi relativi alla franosità”.