Giunta, Mercanti (Pd): “Sostegno sì ma non a tutti i costi”

Una comunicazione secca del sindaco Alessandro Tambellini sull’ultimo riassetto della giunta (Leggi) scatena un dibattito molto acceso in consiglio comunale. Non solo sollevando critiche dall’opposizione, da Piero Angelini (Governare Lucca) che si lascia andare in pronostici che si risolvono in attacchi senza mezzi termini – “il sindaco, dicono, presto andrà a casa”, afferma -, fino a Roberto Lenzi (Idv): “Il primo cittadino – dice – non spiega nulla e questo dibattito è deludente”. Ma anche nella stessa maggioranza, con la consigliera comunale del Pd, Valentina Mercanti, che non esita a fare una critica aperta al primo cittadino. Con l’obiettivo – dice – di costruire quel percorso che, ammette lei stessa, non intravede nell’ultimo riassetto. Ma poi, mentre conferma il sostegno alla maggioranza, solleva tutte le “questioni che non hanno ancora una risposta”, dal Campo di Marte, all’assistenza sanitaria territoriale, alla cultura e al teatro del Giglio. E non manca di lanciare una stilettata: “Il re non è nudo, caro sindaco”, dice la Mercanti che ha annunciato le dimissioni dalla presidenza della commissione sociale contestualmente all’ufficialità dell’ultimo riassetto (Leggi). La Mercanti si riferisce ad una frase lanciata dal sindaco su Facebook (Leggi), a seguito della notizia delle sue dimissioni e soprattutto dell’intervento (ugualmente critico) del segretario comunale del Pd, Francesco Bambini che subito dopo l’ufficialità del rimpasto ha dettato l’agenda al sindaco e alla nuova giunta (Leggi).
Dopo gli attacchi, il primo cittadino riprende la parola e difende le sue scelte: “Sono contento del riassetto fatto e di come stanno procedendo le cose. Se si vuol fare un dibattito politico in questo consiglio basta chiederlo. Anzi, io avevo programmato tutto questo prima dell’approvazione del bilancio preventivo perché ritenevo di dover illustrare come si sarebbe proceduto. Su tutte le questioni mi pare di poter dire che stiamo procedendo nei tempi, come per il Campo di Marte, dove le idee ci sono. Ma servono risorse che devono essere messe in campo. Per la sanità territoriale – risponde il sindaco – ci stiamo muovendo e entro settembre ci saranno i primi 12 posti al Campo di Marte. Stasera ho ritenuto di dover soltanto comunicare il riassetto, se è necessario dibattere le questioni politiche che ne stanno alla base sono disposto a farlo”. Poi Tambellini si rivolge ad Angelini (che però nel frattempo ha già lasciato l’aula): “Sarò felice di discutere con lui delle sue discettazioni di diritto naturale e politico. Ma si comporta sorridendo come un Dio ignoto che ci guarda dall’alto”.
In apertura, infatti, Piero Angelini, consigliere comunale di Governare Lucca, aveva commentato: “Questo riassetto è davvero deludente – ha detto -: lei avrebbe dovuto dare una motivazione politica di questo nuovo rimpasto. Visto che lei non dà uno spunto al dibattito, è inutile intervenire. Penso comunque che ci sia, e sia evidente, uno scontro all’interno del Partito Democratico, dove gran parte ritiene che il problema che ha determinato l’esigenza di un riassetto sia di tipo amministrativo. Poi c’è lei, insieme a pochi altri, che ritiene che alla base vi siano motivi politici. Io penso che ci siano entrambe le componenti. Questo già a partire dal modo in cui Tambellini si è candidato: il sindaco, a mio modo di vedere, scese ad un compromesso, coalizzandosi con altre forze, come Sel, e questo ha prodotto una difficoltà all’interno del suo stesso partito che è quello di maggioranza. Questa è la radice politica delle difficoltà all’interno del Pd, dove ci sono delle correnti”. Sul rimpasto dell’anno scorso, Angelini mette nel mirino l’esclusione dall’esecutivo di Giuseppe Pellegrini Masini (Idv) e Katyuscia Tomei: “Persona valida e preparata la prima – sottolinea -, una donna che si era spesa per questa maggioranza e che è stata fatta fuori mentre era incinta, la seconda”. “Inoltre – aggiunge Angelini – Tambellini è da sempre seguace di Enrico Rossi, su tante, troppe, questioni. Dice qualcuno che Tambellini come sindaco presto andrà a casa – attacca Angelini -. Lei comunque sindaco – e si rivolge con un’ultima stoccata al primo cittadino – è stato un pessimo assessore all’urbanistica”. Il consigliere comunale di Forza Italia, Marco Martinelli, rincara la dose: “Ci aspettavamo che il sindaco stasera ci dicesse quali sono state le motivazioni politiche che hanno portato il primo cittadino che hanno portato all’ennesimo rimpasto della giunta. Per più di un mese siamo stati spettatori di riunioni da parte del sindaco con i gruppi politici di una maggioranza divisa da molte questioni e da una conflittualità interna che sta bloccando il futuro della nostra città. A distanza di due anni ci sono dei temi che debbono avere ancora una risposta. Mi riferisco alla destinazione del Campo di Marte, al Mercato del Carmine e di Pulìa. Per non parlare delle strade disastrate e un decoro urbano inesistente. Non si intravedono progetti concreti per la risoluzione del nodo della viabilità. Tutto questo si aggiunga ad una tassazione che ha toccato i massimi livelli. Oltre a questa ennesima rivoluzione delle deleghe nella giunta, vogliamo sottolineare che c’è stata anche la terza rivoluzione operata sul personale: la struttura comunale avrebbe però bisogno di un sostegno da parte dell’amministrazione”. Il consigliere Idv, Roberto Lenzi, prende le mosse dall’intervento di Angelini: “Le spiegazioni del sindaco – dice – sono state deludenti, perché non ha dato ragione di questo riassetto ma non sono stupito: questa è la considerazione che la giunta dà a questo consiglio comunale. Siamo chiamati soltanto a ratificare quello che viene deciso altrove. Non dirò niente perciò, perché non voglio basare il dibattito su quanto apprendiamo dalla stampa”.
A difesa del sindaco, interviene il capogruppo del Pd, Francesco Battistini: “Stiamo parlando – dice -della sostituzione di un assessore, e una ridistribuzione di incarichi. E’ una scelta che il sindaco può fare. I giornali? Se siete convinti che tutto è stato già scritto, se questi giornali sono affidabili, prendetelo per buono. Ma mi domando: di cosa stiamo parlando?”.
Ma è la consigliera comunale del Pd, Valentina Mercanti (che si è dimessa dalla presidenza della commissione sociale dopo l’annuncio del riassetto), a dare il colpo finale: si dice per il dialogo, ma non a tutte le condizioni. “E’ necessario coinvolgere di più il consiglio comunale – afferma – e apprezzo che su questo punto sia stato previsto il dibattito. Io sono tra coloro che l’ha detto chiaro al sindaco: non sono felice di come è stato operato il rimpasto, che non era nato, inizialmente, come una semplice sostituzione di un assessore. Avevo chiesto un cambiamento radicale: non ho capito, invece, perché è stata fatta questa scelta, quale disegno politico c’è dietro. Il problema – insiste riprendendo la tesi anche di altri esponenti democratici – non è politico. Non c’è un re nudo, caro sindaco: anche io sono stata vittima di calunnia, anche da parte sua. Continuerò – ha detto in consiglio comunale la Mercanti – a lavorare con questa amministrazione ma ci sono state delle difficoltà innegabili a due anni di mandato. Ci sono dei ritardi per molte pratiche e l’ho detto anche nelle commissioni. Ci sono problemi anche nel metodo, penso al Campo di Marte, alla definizione dei servizi sociosanitari, alle politiche culturali. Credo che il sindaco non avrà tempo per occuparsi della delega della cultura. Il mio sostegno all’amministrazione non mancherà, se le cose si faranno bene. Chiedo, tuttavia, un cambio di passo e infine stop con le calunnie che riguardano la mia persona”.
Daniela Rosellini, del Movimento Cinque Stelle di Lucca, comincia dando il benvenuto al nuovo assessore Celestino Marchini: “Nel 2012 eravamo undici candidati su un palco – dice – e dicevamo le stesse cose, poi però in questi due anni le cose sono andate diversamente. Da questa parte ci siamo trovati a difendere degli interessi che ritenevamo comuni: c’è un’amministrazione di centrosinistra che si trova a prendere decisioni e un’opposizione che dovrebbe pensare diversamente ma che si trova a difendere quei principi che avrebbero dovuto essere proprio dell’amministrazione. A partire dal trasporto pubblico locale – dice – con i lavoratori che stanno lottando per salvare il loro posto”.
Claudio Cantini, capogruppo di Lucca Civica, cerca di contestualizzare: “E’ bene ricordare che il riassetto è stato maturato dopo le annunciate dimissioni di un assessore. Ricordiamoci – dice – da dove siamo venuti”.
Roberto Lenzi (Idv) non perde tempo a replicare: “L’assessore Tuccori non si è dimesso – dice – gli sono state ritirate le deleghe. E’ un assessore che se ne è andato per un forte scontro con il sindaco su questioni non di poca importanza”.
Pietro Fazzi, consigliere di Liberi e Responsabili, prende la parola: “Qualcuno qui si è divertito a filosofeggiare sul significato dell’opposizione – dice -: in questo momento la maggioranza si dà parecchio da fare per mandare alla deriva questa amministrazione, mostrando ancora una volta come gli interessi di fazioni singole prevalgono rispetto alla conduzione della casa pubblica. Ci troviamo di fronte a prese di posizione di alcuni elementi della maggioranza di cui non si capiscono gli estremi. Non credo tuttavia che ci sia un tentativo di portare alla paralisi l’attività amministrativa e, magari, a far cadere prima l’amministrazione. Mi auguro che cessi questa guerra intestina – continua Fazzi -: io non farò bassa opposizione, non si può fare in consiglio comunale una situazione permanente di propaganda elettorale. Vi richiamo in questo senso: se avete dei problemi tra di voi, risolvetele a casa vostra. Con questi giochini si fanno al massimo degli sgambetti. Se volete farli, fateveli. Ma non con la mia complicità. Ho visto Pagliaro chiedere chiarimenti nei confronti del vicesindaco e poi tutto è finito a tarallucci e vino. Se è così, fatela finita”.