Mammini: “Sul piano strutturale stringiamo i tempi”

28 giugno 2014 | 17:26
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Mammini: “Sul piano strutturale stringiamo i tempi”

Nonostante il bel tempo invitasse ad altri lidi, la casermetta del baluardo San Paolino venerdì pomeriggio era piena di persone attente e interessate alle relazioni del quarto seminario della serie Verso il Piano Strutturale, incontri propedeutici all’avvio del procedimento  – un tentativo di fare ordine tra tutti gli argomenti che diverranno proposta di piano, come l’assessore Serena Mammini ha definito questo percorso in apertura dei lavori. “Sarà un piano strutturale il più possibile condiviso. Vogliamo, parlando in termini iperbolici, che i cittadini arrivino a non volerne sentire parlare più. Ma vogliamo anche – prosegue l’assessore – stringere e decidere in tempi definiti perché la città merita di riprendere il passo che le appartiene”.

Al centro di questo appuntamento il paesaggio e le potenzialità del territorio rurale, anche in termini produttivi, come ha ricordato l’assessore Giovanni Lemucchi nei suoi saluti di benvenuto: “È necessario agevolare il ritorno alla qualità dell’agricoltura incentivando, per esempio, l’uso di prodotti di filiera corta nelle mense di competenza comunale”.
Si sono poi susseguite le relazioni – anche per questo seminario sintetizzate in diretta sulla pagina Facebook La Casa della Città – degli esperti chiamati a condividere idee e conoscenze. Francesca Lazzari, dirigente del servizio di pianificazione territoriale della Provincia di Lucca, ha spiegato come gli indirizzi strategici per il territorio rurale individuati dal piano di coordinamento territoriale si orientino verso la residenzialità e l’occupazione attraverso un patto tra città e campagna. Fabrizio Cinquini, coordinatore scientifico del piano strutturale di Lucca, ha inquadrato il lavoro nel contesto normativo in evoluzione di questo momento, alla vigilia dell’approvazione del Piano paesaggistico regionale e della nuove legge di governo del territorio, per poi mettere in evidenza l’ampiezza e la profondità del quadro conoscitivo a disposizione. Ha poi preso la parola il professor Massimo Rovai dell’Università di Pisa che ha posto l’accento sui benefici e i servizi che un uso agricolo del suolo porta agli abitanti in termini di approvigionamento alimentare, di regimazione idraulica, di fertilità, di equilibri climatici. È stata poi la volta di Sara Turchetti dell’Irpet che ha presentato i risultati del Rapporto 2013 che rilevano percentuali inferiori per Lucca rispetto alla media toscana per superficie agricola utilizzata e per le coltivazioni biologiche. Enrico Bonari della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha invitato a pensare possibili valorizzazioni del suolo agricolo che contrastino la tendenza all’abbandono, prevedendo agevolazioni per i lavori di cura dell’ambiente per chi abita in quelle aree senza essere agricoltore. Su questo tema ha insistito anche il sindaco Alessandro Tambellini: “Il compito della politica, oggi, è ragionare coinvolgendo tutti gli attori su come organizzare un’attività agricola che sia elemento di salvaguardia del territorio e al tempo stesso motore di sviluppo produttivo”.
La conversazione che è seguita, vivace e propositiva, è stata moderata da Maria Rosaria Tartarico, al suo esordio nei panni di facilitatrice dei processi partecipativi per il piano strutturale di Lucca. Il prossimo appuntamento è in agenda per il 10 luglio con Le prospettive per la città contemporanea.