Cole neocittadino onorario: “Si rilanci il gemellaggio”

1 luglio 2014 | 16:56
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Cole neocittadino onorario: “Si rilanci il gemellaggio”
Cole neocittadino onorario: “Si rilanci il gemellaggio”
Cole neocittadino onorario: “Si rilanci il gemellaggio”
Cole neocittadino onorario: “Si rilanci il gemellaggio”
Cole neocittadino onorario: “Si rilanci il gemellaggio”
Cole neocittadino onorario: “Si rilanci il gemellaggio”

Herman Cole è ufficialmente cittadino onorario della città di Lucca. Con il consiglio comunale straordinario di questo pomeriggio (1 luglio) in palazzo Santini si è ufficializzato solennemente quanto deciso dal consiglio comunale quasi due mesi fa (Leggi l’articolo), ovvero il conferimento della più alta onorificenza cittadina all’uomo di cultura, artista e giornalista che dalla sua Sint-Niklaas, nel Belgio fiammingo, ha contribuito alla diffusione della cultura lucchese in Europa e nel mondo.

Le foto dal consiglio per la cittadinanza onoraria di Domenico Bertuccelli

Ad aprire il consiglio comunale il sindaco, Alessandro Tambellini: “Il conferimento della cittadinanza onoraria è un gesto che non compiamo abitualmente – ha detto il primo cittadini – anzi è un gesto raro che una comunità compie a chi non appartiene in forma stabile alla comunità. A Cole si riconosce questa singolare affezione al nostro paese e alla cultura italiana e lucchese. Lo dimostra il fatto che in occasione del terremoto del ’70 in Friuli, dell’80 in Irpinia e del 2006 a L’Aquila ha saputo darsi da fare per aiutare le comunità che si trovavano all’interno del disastro del terremoto. Credo che la stella al merito della solidarietà del presidente della Repubblica sia legata proprio a questi motivi e quanto mai giustificata. In un momento di forte crisi dell’identità europea, intesa politicamente, è la dimostrazione che alcune relazioni sul piano della vita di relazione deve cambiare l’idea che abbiamo dell’Europa”.
Poi la lectio magistralis di Cole, che non è certo stato tenero con le istituzioni dei cinque paesi gemellati: Lucca, Sint-Niklaas, Abingdon, Colmar e Schongau. Un intervento tutto teso a sottolineare l’importanza dei gemellaggi e la necessità di rinnovare le risorse da destinare agli scambi culturali fra le città gemelle che nel lontano 1962, sindaco Italico Baccelli, stipularono i patti di amicizia e collaborazione un po’ affievolitisi nel tempo.
Herman Cole apre il suo intervento canticchiando la musica di un minuetto di Luigi Boccherini “perché nella mia città ci si serviva di questo brano per le lezioni di solfeggio”. Ma il gemellaggio e il concetto che lo sottende non è più vitale come lo era nel 1962: “E per questo – dice dopo aver elencato iperbolicamente una serie di cose che non ci sarebbero se non ci fosse stato il gemellaggio – bisogna assolutamente ripensare il gemellaggio per gli anni Duemila. E, magari convogliando sullo stesso maggiori risorse, contribuire allo sviluppo di una cultura realmente europea”. “Eppure – prosegue – sarebbe bastato poco impegno. Ad esempio per invitare rappresentanti delle città gemelle ad appuntamenti importanti dello sport come la Maratona Città di Lucca, i mondiali di ciclismo o il torneo internazionale di scacchi che si è tenuto di recente. E, uscendo dallo sport, al Desco o a Lucca Comics and Games fra ottobre e novembre”.
Da Cole anche una proposta, quella di istituire il 26 settembre, data che il Consiglio d’Europa ha sancito come giornata europea delle lingue, come una giornata interamente dedicata al gemellaggio: “E se questo futuro cittadino onorario in questo senso può dare una mano – dice – sono a disposizione”.
Poi il momento dei ringraziamenti che, oltre a sindaco, giunta e consiglieri comunali “va ai miei genitori, che mi hanno concesso di andare in Inghilterra per conoscere la poesia e la lingua di Shakespeare, alla mia prima insegnante di italiano all’università di Anversa, a mia moglie che ha condiviso con me tante esperienze. Ai rappresentanti di Villaggio Europa, Adolfo Berti e Angelo Frati che pur fra mille difficoltà si battono come leoni per rinnovare lo spirito del gemellaggio”.
Cole, insomma, un predestinato del dialogo intereuropeo. Come dice il suo cognome: “Nelle lettere del mio cognome c’è tutto – conclude – C come cittadino, O come onorario, L come Lucca ed E come Europa”.
Parole stimolanti che hanno fatto anche riflettere i consiglieri nei loro interventi. E che in cuor suo il neocittadino onorario spera non rimanga nello spazio di un consiglio comunale di inizio luglio. E che la sua cittadinanza onoraria vada oltre l’essere un mero gesto simbolico.

Enrico Pace