Comitato: “Piano strutturale, non si considerano assi viari”

Il comitato contro gli assi viari critica l’impostazione del nuovo piano strutturale di Lucca, dopo l’incontro sulla tutela del paesaggio che si è svolto venerdì scorso: “Tante belle parole si sono spese prima, durante e dopo l’incontro tenutosi venerdì pomeriggio sulle potenzialità del paesaggio e del territorio rurale, nell’ottica del nuovo piano strutturale di Lucca. Gli stessi amministratori e tecnici che da anni spingono per la costruzione dei grandi assi in asfalto e cemento, all’improvviso si accorgono dell’esigenza imminente di mantenere l’assetto delle corti, di salvaguardare il territorio rurale e di stringere un fantomatico patto tra città e campagna, il tutto senza pensare minimamente ad opporsi al progetto viario che di fatto rende tutte queste belle affermazioni delle mere frasi senza alcun risvolto pratico”.
“Non si capisce – attacca il comitato – come si possa conciliare una seria salvaguardia del territorio rurale con la costruzione di una strada statale di oltre dieci metri di larghezza su terreni ad oggi coltivati e costellati da decine di corti. Si parte da una bellissima affermazione riportata sul sito del Comune di Lucca a firma congiunta degli assessori Lemucchi e Mammini sulla bellezza di un sistema insediativo di corti che ‘ancora oggi è minacciato dall’abbandono e dall’incuria’. Peccato si debba constatare come molte corti rurali, presenti principalmente nell’area Nord di Lucca, sono e saranno gravemente minacciate dal passaggio degli assi viari che di fatto taglieranno in modo irreversibile questo assetto fittamente connesso, con buona pace di chi crede ancora nella valorizzazione del sistema delle corti. Purtroppo non finisce qui: le nostre orecchie ed i nostri occhi registrano un sindaco Tambellini che esprime la necessità di organizzare l’attività agricola in modo che sia elemento di salvaguardia del territorio. Peccato che entrambi gli assi viari – sui quali il suo Comune si è detto assolutamente favorevole – danneggino numerose aziende agricole e florovivaistiche presenti da anni lungo quello che sarà il percorso del giocattolino di Anas al servizio della Garfagnana. Molte proprietà tutt’oggi coltivate e sulle quali sono stabilmente presenti serre e vivai – aggiunge il comitato – saranno letteralmente cancellate dal passaggio di un asse che oltre a cementificare i campi inquinerà anche le aree circostanti, alla faccia degli agricoltori e dei coltivatori diretti, nonché dei consumatori che si troveranno ad acquistare sui mercati i prodotti degli assi viari. Tutte le aree a verde ed i campi coltivati saranno occupati dagli assi in asfalto ed un notevole numero di lotti saranno attraversati esattamente a metà, arrecando (se possibile) un ancora maggior danno. Per finire merita citare l’architetto Lazzari, responsabile del procedimento di Via sugli assi viari che auspica un patto tra città e campagna, esattamente l’opposto di quello che avverrà con la costruzione del progetto Anas che andrà a tagliare in modo brutale l’attuale modello radiale, preso come esempio dalla più autorevole dottrina e che consente alla città di sfumare gradualmente fino a diventare campagna”.
Da qui prosegue la critica del comitato: “Si tratta di affermazioni e programmi di tutto rispetto che, purtroppo, si vanno ad infrangere contro la cruda realtà dei fatti, e le firme sui protocolli d’intesa nonché gli innumerevoli proclami relativi alla necessità dell’opera Anas stanno lì a dimostrare che ben poca attenzione è rivolta realmente alla salvaguardia del territorio, al patto tra città e campagna ed al mantenimento dell’assetto delle corti nella Piana di Lucca. Ci auguriamo che queste belle intenzioni espresse da chi ha la responsabilità di governare non rimangano sogni nel cassetto ma ad esse seguano atti vincolanti che le rendano effettive, chiudendo con la stagione dell’asfalto per stringere veramente un patto tra città e campagna, altrimenti di cosa stiamo parlando?”.