





Il nuovo ponte sul Serchio sarà in parte lucchese. A vincere il concorso internazionale, infatti, dopo l’apertura della buste da parte della commissione giudicatrice è stata la Itec di Sarzana degli ingegneri Alessandro e Roberto Vallarino che hanno portato a termine la progettazione con gli architetti lucchesi Loris Mencacci e Luciano Lucchesi e con il geologo Vincenzo Buchignani.
Il progetto prevede la realizzazione di un ponte a tre campate della lunghezza di 80, 100 e 80 metri rispettivamente, che ha soddisfatto meglio degli altri (e con grande distacco) i criteri stabiliti: qualità della progettazione, staticità, collegamento con la viabilità esistente e compatibilità economica con il progetto previsto.
Soddisfatte le istituzioni, rappresentate dal presidente della Provincia, Stefano Baccelli e il comitato Sto sul serchio che ora chiede tempi rapidi di realizzazione. “Ci siamo ispirati al Ponte del Diavolo”, hanno detto, a caldo, i progettisti che hanno vinto la gara.
L’apertura delle buste
Alle 11,30 e qualche spicciolo la commissione giudicatrice ha avviato la sessione pubblica dell’apertura delle buste per l’aggiudicazione del progetto vincitore. Gabriele Celli, gli architetti Lazzeri e Sassi, il professor Cerri, l’architetto Bureca (soprintendente di Arezzo) e il professor Paris hanno iniziato ad esporre e a mostrare gli otto progetti rimasti dopo la prima fase di scrematura e il pre-esame della documentazione amministrativa. Dai 41 progetti originari, provenienti da tutta Europa, ne sono rimasti dieci, ridotti poi a otto per le inesattezze documentali di due di quelli selezionati per la fase finale. Il punteggio per i progetti “in finale” sono stati assegnati tenendo conto dell’innesto dell’opera all’interno del paesaggio, per il rispetto dell specifiche del bando, per l’attendibilità dei costi. All’apertura della prima busta sono stati affiancati ai progetti le rispettive valutazioni, poi accoppiate ai progettisti. E a vincere, su realtà provenienti da Germania, Calabria, Veneto, Lazio e dalla Toscana (Firenze e Livorno in particolare) è stata la Itec di Sarzana che ha come rappresentante legale Roberto Vallarino e che si è valsa della collaborazione oltre che di Alessandro Vallarino, titolare della società, dell’opera di professionisti lucchesi come gli architetti Luciano Lucchesi e Loris Mencacci e del geologo Vincenzo Buchignani. Per loro, quando è stata ufficializzata la “vittoria”, è scattato l’applauso. E tanta emozione per un traguardo raggiunto dopo mesi di lavoro non certo semplice.
Le foto del progetto vincitore
La soddisfazione del presidente della Provincia
Soddisfatto dell’esito del concorso internazionale, il presidente della Provincia Stefano Baccelli, che ha sottolineato l’importanza di aver portato a termine un “concorso internazionale di idee che evidentemente, visto il numero e la qualità dei progetti presentati, ha avuto fortuna. Questa è stata una scelta importante per poter scegliere tra progetti validi dal punto di vista della tecnica, della creatività e della qualità architettonica, nonché del rispetto dell’ambiente e del paesaggio”. Ora la questione è quella dei tempi. Si farà intanto, una conferenza dei servizi per arrivare poi, secondo le intenzioni, entro la fine di luglio all’approvazione del progetto. Poi, per la progettazione definitiva, occorrerà attendere lo stanziamento dei 250mila euro della Regione Toscana, dopo la quale potranno partire Vas e Via, condizioni necessarie per poi arrivare alla cantierabilità dell’opera.
“La Provincia di Lucca si è spesa per la realizzazione di questa nuova infrastruttura fin dal 2007 nell’ambito degli interventi inseriti nel Piano di miglioramento della mobilità della Piana – ha dichiarato – e riteniamo l’opera prioritaria per la sicurezza del territorio e della popolazione: in occasione della piena del Serchio nel 2009, abbiamo sperimentato come i due attuali ponti, Monte San Quirico e ponte San Pietro, da soli, non siano sufficienti. C’è bisogno di un’opera che assicuri i collegamenti anche in situazioni di emergenza che sul nostro territorio, purtroppo, sono sempre più frequenti”. Baccelli ha inoltre affermato che “La posizione così vicina alla città di Lucca richiede la realizzazione di un’opera intonata al paesaggio e all’architettura della zona. E il bando pubblicato dalla Provincia aveva proprio due obiettivi chiari: ottenere il miglior progetto possibile dal punto di vista tecnico e funzionale; realizzare un’opera di alta qualità architettonica, da inserire in modo rispettoso nel paesaggio circostante”.
La soddisfazione dei vincitori
Il team vincitore ligure-lucchese è a dir poco raggiante. “Abbiamo studiato tutto nei minimi particolari – dicono – non solo la parte architettonica, anche perché il bando non era solo basato su quello. La difficoltà era quella di collegare l’opera agli assi viari e alle rotonde già esistenti. Inoltre noi abbiamo inserito un collegamento della via Alzaia con le piste ciclabili che già insistono sul territorio ed abbiamo tenuto una particolare attenxzione per gli argini, le arginature e la sicurezza”. “Meglio di così – chiosa Roberto Vallarino – penso che proprio non si potesse fare”. E poi svela: “La prima ispirazione – dice – è stata quella del Ponte del Diavolo, che appare nella prima tavola della presentazione del progetto. E’ stato quello il primo schizzo di partenza, da cui poi si è evoluto tutto il resto del progetto dove è considerato e già individuato il collegamento con la viabilità, senza toccare nulla, come richiesto dal bando, dell’esistente. Non si toccano abitazioni e soprattutto si è tenuto ampiamente conto del regolamento acustico. Abbiamo poi anche effettuato una caratterizzazione del terreno, per essere certi anche dal punto di vista geologico del luogo in cui si andava a intervenire”.
Le foto dalla Sala Maria Luisa
Il comitato Sto sul Serchio
Presenti all’apertura delle buste anche alcuni componenti del comitato favorevole alla costruzione del ponte sul Serchio, fra cui Silvano Papini e l’ex consigliere comunale Piero Andreucci. “Ci auguriamo – dicono in coro – che ora non ci siano inghippi, come ricorsi o cose del genere e che si faccia presto. Il fatto che ci sia qualcuno di Lucca nel gruppo che ha vinto il concorso per noi è positivo, ora serve realizzare effettivamente l’opera perché la viabilità non regge più, non ce la fa più. Certo, va anche tenuto conto che non si può fare un ponte senza tenere conto delle infrastrutture fra il ponte e il resto della città, in particolare il San Luca. E occorre mettere mano a un piano complessivo della mobilità urbana. Specialmente nella zona del ponte già esistente, al crocevia con via Salicchi, dove non manca giorno che si verifichi un incidente di qualche tipo. L’assessore Pierotti ci aveva assicurato che era una priorità dopo la conclusione dei lavori alla rotonda di San Michele in Escheto. Ci auguriamo che sia ancora così”.
Il progetto nel dettaglio
Il progetto vincitore, prevede la costruzione di un viadotto in acciaio a via inferiore con impalcato sostenuto da tre arcate in sequenza, di luce rispettivamente: 80 metri, 100 metri e 80 metri che si susseguono con andamento alternato (aperto, chiuso, aperto). Il collegamento viario è completato da una tratta di viadotto per l’attraversamento della golena sinistra e di rilevato di collegamento alla provinciale 1 Francigena (via per Camaiore) in sponda destra. Sia sulla provinciale 1 che sulla statale 12 saranno realizzate rotatorie di innesto alle viabilità esistenti. Al percorso veicolare del ponte si affianca, inoltre, una doppia pista ciclopedonale posta in sede separata e protetta che collega le due direttrici e si integra ai percorsi ciclopedonali esistenti sul parco fluviale.
Le “regole del concorso”
Il concorso prevedeva che ogni gruppo di progettazione fosse multi-disciplinare, composto almeno da tre figure: un ingegnare, un architetto e un geologo. Era richiesta, inoltre, esperienza specifica nella costruzione di strade e ponti, dimostrabile mediante l’elencazione di lavori svolti nei dieci anni precedenti.
I partecipanti alla prima fase della selezione sono stati 41, con proposte progettuali arrivate da tutta Italia e anche dall’estero, con progetti provenienti da Inghilterra, Irlanda, Spagna, Germania e Lussemburgo.
Tra i progetti pervenuti ne sono stati selezionati 10 (senza graduatoria di merito), ai quali è stata richiesta una progettazione preliminare, costituita da tutti gli elaborati previsti dal Regolamento di attuazione del codice dei contratti per i lavori pubblici (articolo 17 del Dpr 207/2010). La rosa dei 10, poi, si è ridotta ad 8 finalisti dopo l’analisi accurata di tutta la documentazione richiesta.
La commissione giudicatrice del concorso era composta da 7 membri. Il presidente e responsabile del procedimento era l’ingegner Gabriele Cerri, dirigente del servizio progetti speciali, viabilità e scuola della Provincia di Lucca. I commissari: l’architetto Francesca Lazzari, dirigente del dipartimento del territorio e infrastrutture della Provincia di Lucca; l’architetto Agostino Bureca, soprintendente ai beni architettonici, paesaggistici e storici della Provincia di Arezzo; l’ingegnere Enio Paris, professore ordinario di costruzioni idrauliche del dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze; l’ingegnere Mauro Sassu, professore associato di tecnica delle costruzioni presso il dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’università di Pisa. Segretario della commissione era Fiorella Baldelli, dirigente del servizio agricoltura e risorse naturali della Provincia di Lucca mentre Alessandra Gandini del servizio pianificazione territoriale e della mobilità, patrimonio, risorse naturali e politiche energetiche della Provincia di Lucca era membro supplente.
I criteri di assegnazione dei punteggi e i premi
I criteri di assegnazione dei punteggi descritti nel bando ed erano quattro: qualità architettonica, strutturale e innovazione della soluzione proposta (45 punti); inserimento paesaggistico dei nuovi manufatti (25 punti); grado di soddisfacimento dei requisiti indicati nel documento preliminare alla progettazione (20 punti) e attendibilità dei costi di costruzione previsti (10 punti). Al progetto vincitore va un premio di 28mila euro. Saranno inoltre premiati i progetti classificati dal secondo al sesto posto, che riceveranno un riconoscimento di 5mila euro.
L’investimento
Lo stanziamento di 15 milioni di euro per la copertura finanziaria dell’opera è della Regione Toscana che, nel marzo 2012, aveva sottoscritto insieme con la Provincia, il Comune di Lucca e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, un protocollo d’intesa sulle priorità condivise per le opere sul territorio che includeva, insieme all’edilizia scolastica e alle mura di Lucca, la realizzazione, appunto, del nuovo ponte sul Serchio.
Il sito scelto
Il nuovo ponte sarà realizzato a monte dell’attuale ponte di Monte San Quirico e dovrà collegare la provinciale 1 Francigena, poco prima del ponte sul Torrente Freddana e la statale 12 del Brennero.
L’opera era già stata inserita come intervento prioritario all’interno del progetto degli assi viari nel 2007. A completamento dell’infrastruttura sarà realizzato un nuovo collegamento tra le due arterie extraurbane che si andrà a innestare sull’asse sub-urbano già parzialmente realizzato dal Comune di Lucca.
L’opera è parte integrante del sistema infrastrutturale della Piana di Lucca, secondo quelle che sono le previsioni degli strumenti urbanistici degli enti locali.
I prossimi passaggi nel dettaglio
Una volta resa operativa l’aggiudicazione della progettazione (2 luglio), la Provincia convocherà la conferenza dei servizi. Ottenuta l’approvazione del progetto, credibilmente entro la fine di luglio, l’ente di Palazzo Ducale procederà con la richiesta alla Regione Toscana dei 250mila euro stanziati per la progettazione definitiva. Entro la metà di agosto partirà la procedura per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale che dev’essere effettuata entro 60 giorni. Siamo quindi alla metà di ottobre e la Provincia potrà avviare la Via (Verifica di impatto ambientale) che si concluderà in 90 giorni, quindi entro la metà del gennaio 2015. Una volta effettuato il passaggio in conferenza dei servizi, alla metà di febbraio 2015, potrà essere approvato il progetto definitivo con la conseguente pubblicazione del bando per l’appalto integrato. Ancora 60 giorni (fine aprile 2015) e si conoscerà il vincitore della gara. Il cantiere potrebbe essere aperto a fine maggio 2015.
Enrico Pace
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