Sabato al via ai saldi, i commercianti sperano nella ripresa

Saldi, al via nelle province toscane e nella gran parte della penisola a partire da sabato. Dopo un’altra stagione di magra i commercianti sperano che il lieve incremento di fiducia da parte dei consumatori si faccia sentire finalmente sugli incassi.
Federica Grassini, presidente di Federmoda Confcommercio Toscana afferma: “Le vendite in generale per la stagione estiva hanno subito quest’anno un calo medio del 7 per cento, confermando il nostro settore come il più penalizzato tra i retailer. La contrazione dei consumi rende l’assortimento per i saldi ancora più ricco rispetto agli anni scorsi e gli sconti consistenti fin dal primo giorno”. La Grassini ammette che già nelle scorse settimane molti negozi hanno purtroppo iniziato le promozioni ma afferma: “La maggior parte delle persone aspetta, perché immagina – forse a ragione – che all’avvio dei veri saldi i prezzi diminuiscano. Il consiglio che continuiamo a dare è quello di puntare sulla qualità prestando attenzione a cosa si compra e non solo al prezzo, e di privilegiare i negozi che offrano la garanzia del post vendita”.
“Quest’anno si avverte un lieve incremento nell’ottimismo dei consumatori – commenta il direttore generale Confcommercio Toscana Franco Marinoni anche se l’atteggiamento di prudenza persiste, e sarà necessario continuare sulla strada degli stimoli alla domanda, con l’abbassamento della tassazione diretta sui beni e sulle persone”.
“L’inflazione – conclude Marinoni – è sotto l’1 per cento (siamo nel periodo a più bassa inflazione degli ultimi cinquanta anni). Le istituzioni non possono non vedere che, senza segnali effettivi di ripresa, il rischio è la stagnazione completa dei consumi. I prezzi fermi o decrescenti saranno però apprezzati dai consumatori finali che da sabato saranno alla ricerca di abbigliamento di qualità a prezzi stracciati”.
“I saldi estivi in Toscana andranno meglio rispetto agli scorsi anni, ma a fine periodo l’andamento delle vendite farà registrare ancora segno negativo”. Lo prevede il Codacons, che come ogni anno fornisce le stime ufficiali sulle tendenze dei consumatori nel periodo di sconti stagionali.
“In Toscana la contrazione degli acquisti da parte dei cittadini – si sottolinea – sarà più contenuta rispetto agli anni passati, grazie al bonus da 80 euro in busta paga introdotto dal Governo Renzi. Il bonus aiuterà il commercio, contribuendo a contenere la riduzione delle vendite, ma non potrà fare miracoli, perché le famiglie della regione preferiranno dirottare i soldi su consumi primari – spiega il presidente Carlo Rienzi – In ogni caso, si prevede un avvio dei saldi migliore di quello degli ultimi anni, ma a fine periodo le vendite saranno ancora con segno negativo, attestandosi tra il -5% e il -7% rispetto al 2013, con una spesa procapite che non supererà quota 92 euro”.
Il Codacons diffonde inoltre il decalogo per fare buoni affari, districarsi nella selva dei saldi e prevenire i sempre possibili trabocchetti. Il primo consiglio è quello di “conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante e’ obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non e’ possibile, ad es. perche’ il prodotto e’ finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto”. “Le vendite – aggiunge Codacons – devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce saldo deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei piu’ svariati articoli. E’ improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori”.
“Girate – è il terzo consiglio -. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete cosi’ verificare l’effettivita’ dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in piu’ per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi”.
Consigli per gli acquisti. “Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio – suggerisce Codacons -: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bonta’ dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di piu’ delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualita’. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio cosi’ da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non puo’ avere, infatti, ricarichi cosi’ alti e dovrebbe vendere sottocosto. Servitevi preferibilmente – aggiunge Codacons – nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani”.