Assi viari, comitato: “Regole ma per mobilità alternativa”

Bene le regole, ma per una mobilità alternativa. E’ la replica del comitato assi viari all’assessore all’urbanistica Serena Mammini, che ha risposto alle critiche sull’ultimo incontro verso il piano strutturale, dedicato al tema dell’integrazione tra città e campagna. “Organizzando i dibattiti fuori dall’orario di lavoro si renderebbe più agevole lo scambio di opinioni – dicono i cittadini -. Fissare i seminari la mattina o il primo pomeriggio e poi fare presente che non si è partecipato non depone certo a favore dell’amministrazione. In tal modo, infatti si esclude a priori la partecipazione di ampie fasce di cittadini limitando fortemente il dibattito, in realtà già molto povero se si parte dal sì ad ogni costo”.
“Infatti – aggiunge il comitato – il dibattito assume un rilievo marginale visto che non si discute della realizzazione o meno della grande viabilità, alla luce dei dati ancora mancanti, ma semplicemente la si impone. Di cosa dobbiamo quindi dibattere? Della percentuale di danno arrecato direttamente ai cittadini della periferia ed indirettamente a tutti coloro che si servono della falda acquifera? Oppure di quante siepi collocare a bordo strada per renderla più gradevole e simil-ecologica? Di come verranno danneggiate corti, aziende agricole e aree verdi con fauna protetta? Merita ricordare che i cittadini della periferia est non possono usufruire, ad oggi, nè della fognatura nè dell’acquedotto, che nell’anno 2014 sono servizi primari ed indispensabili, ma si troveranno il territorio valorizzato da una bella tangenziale a bordo finestra. Non vorremo arrivare a credere che per il Comune la miglior valorizzazione del territorio avviene con la sua asfaltatura per i mezzi pesanti, anche perché, al di fuori del ridondante politichese che trasuda dal comunicato, ci sembra una macroscopica contraddizione in termini.
Lo stesso comune di fronte all’elettrodotto dell’oltreserchio affianca giustamente i cittadini e si oppone perché il progetto arreca danno ai territori e provoca la svalutazione di case e terreni, vogliamo discutere dell’impatto e del danno ambientale ed economico di una strada a quattro corsie che passa fra le case? Benissimo per un riassetto della mobilità, noi è da anni che lo sosteniamo. Risolviamo i nodi del traffico con le strategie di mobilità applicate e già ampiamente rodate in tutto il mondo, poi da ultimo scegliamo se sia il caso di sacrificare gli spazi verdi rimasti. Sappiamo che questa è la strategia meno speculativa rispetto al grande appalto ma per una volta prendiamo delle scelte intelligenti, se possibile”.