Berti (Villaggio Europa): “Ci si interessi del vero gemellaggio o smetto la mia attività”

La cittadinanza onoraria a Herman Cole non ha cambiato le politiche comune sul gemellaggio. E il presidente di Villaggio Europa, Adolfo Berti, ne fa una lunga requisitoria, in cui fra le righe annuncia un possibile addio alla carica.
“Anche con il nuovo aggiustamento della giunta comunale, il sindaco, non ha dato la delega per il gemellaggio a nessun assessore – dice Adolfo Berti, l’anima del gemellaggio in Lucchesia – Sinceramente non è che mi interessi granché. Ho lavorato sia con assessori al gemellaggio che senza assessori al gemellaggio. L’unica differenza è stata nella volontà di fare attività. Si, è vero, sono stato abituato male. Quando ho cominciato ad occuparmi di gemellaggio, con il sindaco Martinelli, il vicesindaco Ragghianti, la segretaria del sindaco, l’indimenticabile Liliana Martinelli, alla quale tutti noi siamo ancora affezionati, avevamo libero accesso ai loro uffici. Anzi, l’amico Fabio Papini, allora presidente dell’Oge (Organizzazione Giovani Europeisti), l’organizzazione che si occupava dell’attività di gemellaggio giovanile, mi ha ricordato in questi giorni che ci fu un’interpellanza da parte di un consigliere comunale al sindaco, per sapere il motivo che noi potevamo accedere al suo ufficio senza appuntamento mentre lui lo doveva chiedere. Qualcuno dice che sono cambiate le leggi. Sciocchezze. Tutte le delegazioni che arrivavano dalle città gemelle o che partivano da Lucca per le città gemelle venivano salutate dal sindaco Martinelli. Dal 1999, anno in cui ho ricominciato ad occuparmi del gemellaggio non è mai successo, anzi, troviamo difficoltà anche a trovare un assessore che li saluti. L’ultima delegazione lucchese andata ad Abingdon non è stata salutata da nessuno. C’è qualche legge che lo impedisce? Se c’è mi piacerebbe conoscerla”.
“Vedete – prosegue Berti – la parola gemellaggio il Devoto-Oli la definisce patto o cerimonia che suggella amicizia e affinità di tradizioni, di realizzazioni, di propositi, specialmente fra due città appartenenti a stati diversi. Mi pare estremamente chiaro, semplicissimo, quasi banale. Appunto per questo, l’esperienza mi ha insegnato, che sono proprio le cose semplici le più complicate ad essere realizzate. L’attività di gemellaggio, udite, udite, non esiste, perché ogni attività che viene posta in essere deve essere sempre fatta in accordo con l’assessore di riferimento, sia che ci sia un capitolo di bilancio con dei fondi destinati al gemellaggio, sia che l’attività venga svolta senza modificare di un centesimo il bilancio dei vari assessori. Come si fa? E’ scritto chiaro nella definizione del vocabolario, cosa manca? Volontà. Nel 2013 doveva tenersi a Colmar la conferenza annuale dei sindaci. Per motivi elettorali la conferenza è stata annullata (e questa è la seconda volta per Colmar). Nel 2014 o spettava a Colmar o a Schongau. Abingdon da buoni inglesi hanno detto che loro l’hanno messa in programma nel 2015 e cosi sarà (a questo punto però non ne sono più sicuro). Qualcuno, non a Lucca, ha avuto la brillante idea di prendere due piccioni con una fava ed ha proposto ad Abingdon di anticipare la conferenza al 2014. Secondo voi qual è stata la risposta da Abingdon? A questo punto servirebbe che da parte di Colmar, Lucca, Sint-Niklaas la volontà di prendere in mano la situazione. Non servono soldi, basta usare internet, certo c’è da lavorare: questo sì Tutti, in tutte le città gemelle, restano in attesa di non si sa che cosa”.
“Due sono le obiezioni che ci vengono fatte a proposito dell’attività di gemellaggio – prosegue Berti – e se devo essere sincero mi fanno venire l’orticaria: non ci sono soldi e manca il tempo per occuparsene. La prima obiezione è facilmente confutabile: facciamo quelle cose che non costano, ma almeno quelle facciamole. La seconda obiezione è, sinceramente, fantasiosa: non ho mai incontrato una persona che non riesca a trovare il tempo per fare una cosa che gli interessa. Perciò, tradotto dal politichese, vuol dire che del gemellaggio non gliene importa niente. Tutto questo a cosa porta? Porta, come lo definisco io, al gemellaggio fai-da-te. Ho sempre respinto con forza gli inviti ad organizzare attività di gemellaggio che non sia in accordo con il Comune perché questo, almeno per quanto mi riguarda, lo considero approfittare dei contatti creati dal gemellaggio per altri scopi. Mi sono sempre speso per non far passare l’idea che il gemellaggio sia spreco di denaro pubblico. Mi sono sempre speso pechè del gemellaggio non passasse l’idea che potesse essere una vacanza a basso costo. Mi sono sempre speso perchè il gemellaggio insegnasse a convivere e capire i modi, gli usi, i costumi, la cultura delle persone con le quali entravamo in contatto, in poche parole mettere le basi per poter avere le capacità di lavorare con i paesi nord europei”.
“Tutti coloro – conclude Berti – che a Lucca e nelle e altre città gemelle, promuovono iniziative autonome, non troverammo mai la mia approvazione né il mio aiuto. O meglio, possono tranquillamente organizzare delle associazioni che abbiano lo scopo di scambiare esperienze, ma per questo non c’è bisogno del sottoscritto. Per dirla tutta lo considero la fine del gemellaggio. Reputo che se il gemellaggio giovanile è chiuso in tutte le città gemelle, in buona parte, si deve anche a questo atteggiamento. Abbiamo rifiutato l’esperienza più importante: vivere, non importa quanto tempo, tutti insieme obbligati a farci capire con lingue poco conosciute, vedere, supportare ed insegnare modi ed usi di vivere differenti. Lo so che c’è chi ha fatto pubblicare proposte di offerte di appartamenti o stanze su riviste e giornali nelle città gemelle. Lo so che c’è chi si propone di organizzare soggiorni a Lucca, ma questo è gemellaggio? Il gemellaggio in generale, Villaggio Europa in particolare, deve essere una opportunità per la città. Se diamo, anche solo apparentemente, l’idea di mettersi in concorrenza con qualcuno il nostro scopo è finito.
Per questo ho detto che la cittadinanza onoraria ad Herman Cole la considero quasi il mio testamento perchè, sinceramente, non sono sicuro di essere ancora adeguato per questo compito”.