Coop artigiane, grido d’allarme: “A rischio mille posti”

9 luglio 2014 | 16:37
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Coop artigiane, grido d’allarme: “A rischio mille posti”

E’ grido d’allarme per le coopertive artigiane della Lucchesia dove secondo la Confcooper Service sono a rischio perdita del posto di lavoro circa mille soci. Il motivo è che l’Inps sta respingendo tutte le domande di iscrizione di soci lavoratori delle cooperative artigiane presentate alla gestione speciale dei lavoratori autonomi artigiani successivamente al 1 gennaio scroso: in alcuni casi la cosa è stata addirittura comunicata con circa sei mesi di ritardo. “La motivazione sostanziale di questo provvedimento – spiega Confcooper Service – è da ricondursi alla presunta non ravvisabilità delle caratteristiche tipiche dell’impresa artigiana nelle rituali modalità di esercizio dell’attività prestata dal socio in favore della cooperativa, considerata alla stregua di lavoro dipendente, ed è giustificata richiamando un regio decreto addirittura del 1924”.

La Confcooper Service, centro servizi amministrativo aderente alla Confcooperative, non condivide tale posizione “assolutamente priva – attacca – di fondamenti sia sostanziali che normativi in quanto le regole del regio decreto del 1924 richiamate dall’Inps sono del tutto superate e sostituite dal dettato normativo disposto dalla legge 142 del 2001 così come riconosciuto anche dalla Corte di Cassazione la quale ha sentenziato che ai soci delle cooperative di lavoro artigiano non si applica in alcun modo la disciplina contributiva dei lavoratori dipendenti, bensì quella degli imprenditori artigiani che prevede l’iscrizione dei singoli soci alla particolare gestione previdenziale prevista per tali lavoratori”.
“A tali conclusioni – prosegue – è giunta anche, in diverse occasioni, la Commissione Regionale per l’artigianato della Toscana la quale ha deliberato che in una cooperativa artigiana la definizione dei rapporti dipende dalla scelta dei soci che determina prima la categoria di appartenenza e poi la tipologia di rapporto mutualistico e lavorativo adottato, da indicare anche nel regolamento interno approvato dall’assemblea dei soci e depositato alla direzione provinciale del lavoro, il quale determina il regime previdenziale da applicare che è quello previsto per legge per la particolare tipologia di inquadramento lavorativo adottata”.
“Conseguentemente a ciò ai soci delle cooperative artigiane – si prosegue – va applicato il regime previdenziale degli artigiani, poiché essi sono tali a tutti gli effetti, né possono ravvisarsi motivi per cui alle società cooperative debba venire applicato un regime previdenziale diverso da quello delle altre società iscritte all’Albo Artigiano quali ad esempio le Srl artigiane. La Confcooper Service, nel contestare il provvedimento dell’Inps di Lucca che rischia di far chiudere centinaia di cooperative artigiane lucchesi con la conseguente perdita di tantissimi posti di lavoro, invita tutte le cooperative interessate a tale urgente problematica a rivolgersi ai propri uffici a Lucca, frazione Arancio (telefono 0583-469144, fax: 0583-495515 e-mail: lucca@confcooperservice.it) per adottare insieme tutte le strategie  e le iniziative necessarie  da intraprendere, per  la salvaguardia dei posti di lavoro dei soci delle cooperative artigiane messi gravemente a rischio dalla pronuncia dell’Inps di Lucca”.