Autogestione alle Madonne Bianche, ma il sindaco non ci sta






Non c’è luce, né acqua. Ma poco importa. A pochi centimetri dai tavoli le transenne del cantiere Geal, anche questo non importa. Alla polisportiva delle Madonne Bianche di Sant’Alessio torna l’autogestione. Stavolta nessun riferimento politico, ma un comitato di gestione composto da studenti, cittadini e famiglie del posto. Che, già da una settimana, sono entrati nell’impianto di Sant’Alessio e hanno ripulito dalle erbacce l’area e il campo da tennis e che ieri avevano annunciato l’iniziativa (Leggi). Una autogestione, la definiscono i promotori e già un programma di iniziative da lanciare, dopo l’inaugurazione alle 17 di oggi (13 luglio). Una esperienza che, dopo quella dell’estate scorsa gestita invece dai ragazzi di Torpedo, con l’associazione Spazio e Socialità, rischia ancora di naufragare.
Il sindaco, Alessandro Tambellini, informato nel pomeriggio mentre si trovava a Roma, è perentorio: “La struttura va assolutamente sgomberata – dice -: nell’area c’è un cantiere importante che deve essere completato, ma che adesso rischia di costituire un pericolo per le persone all’interno della polisportiva. Un rischio che va evitato in tutte le maniere e un divieto di ingresso che intenderò far rispettare in tutti i modi possibili”. Non lascia spazio a dubbi la linea dell’amministrazione comunale, che del resto, lo confessano gli stessi promotori del comitato di gestione delle Madonne Bianche, non è mai stata interpellata: “Perché avremmo dovuto farlo – chiede uno dei ragazzi -: questa è una struttura pubblica lasciata di nuovo nel totale abbandono. Come semplici cittadini ci siamo rimboccati le maniche e l’abbiamo resa decente. C’è ancora molto da fare ma abbiamo rimediato ad alcuni vandalismi che erano stati compiuti nelle ultime settimane, ripulendo e riverniciando”. A questo punto, ancora una volta, il braccio di ferro sembra inevitabile.
Eppure l’iniziativa del comitato è sostenuta da famiglie intere, non soltanto dai ragazzi ma anche da alcuni loro genitori che questo pomeriggio non sono voluti mancare all’inaugurazione. Il comitato, tra l’altro, si è dotato anche di un codice di regolamentazione: norme molto rigide dove vige il principio della “collettività”. Nel documento il comitato promette l’apertura della polisportiva ogni pomeriggio dalle 15 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 20. Oggi è in programma un torneo di calcio balilla e di tennis, una cena sociale e la proiezione della finale dei Mondiali di calcio.
“La polisportiva autogestita Madonne Bianche – si legge nel regolamento del parco – è uno spazio autogestito, riqualificato su iniziativa di giovani, studenti e famiglie residenti nella zona che dopo anni di abbandono e incuria da parte dell’amministrazione locale, hanno deciso di recuperare il parco come bene comune e per opporsi, quindi, a qualsiasi tentativo di mercificazione e privatizzazione, la proprietà dello spazio è collettiva e è responsabile di esso chi ogni giorno lo attraversa”.
L’iniziativa dell’autogestione dunque, come era nell’aria ormai da settimane, scatta proprio dal fatto che anche l’ultimo bando per affidarla è andato di fatto deserto. Riportando il degrado e l’abbandono alle Madonne Bianche (Articolo e foto). Il sindaco Tambellini però contesta modi e tempi dell’autogestione: “Non vogliamo agire per danneggiare dei cittadini – dice – ma non si apre il cancello di una struttura chiusa dove sono in corso lavori. Prima dovrà terminare il cantiere, poi sarà possibile stabilire il da farsi. Se qualcuno la vorrà gestire nella legalità e seguendo l’iter necessario, saremo più che disposti a confrontarci. Non prima. Ci sono dei rischi di cui non si è evidentemente tenuto conto e non possiamo sottovalutarli, mettendo a rischio l’incolumità delle persone. Non ci sono quindi alternative: la polisportiva va liberata”.
Il comitato di gestione non sembra tuttavia volerne sapere: “All’associazione che aveva la fruizione un’estate fa – spiega uno del comitato – è stato detto che doveva abbandonare la struttura perché doveva essere assegnata attraverso un bando, che però si è rivelato un flop. Quindi noi come semplici cittadini siamo in un luogo pubblico, che oltretutto abbiamo ripulito”.
L’assessore allo sport Celestino Marchini usa toni pacati: “Non siamo stati informati della presenza di persone alla polisportiva nell’ultima settimana – afferma – ma il problema dovrà essere affrontato velocemente nelle prossime ore. Il destino delle Madonne Bianche è ancora tutto da scrivere: c’è da capire se c’è ancora l’interesse di soggetti a gestire l’impianto, altrimenti sarà declassato a parco pubblico e a quel punto nessuno potrà impedire che sia un luogo restituito completamente ai cittadini. Ci sono delle verifiche e dei passaggi tecnici da compiere e non può essere forzata la mano”.
Il via all’autogestione. Una iniziativa che è partita in modo molto diverso rispetto a quella dell’anno scorso. Intanto sono spariti i simboli di Torpedo, e l’autogestione è rivendicata da un comitato di gestione apolitico, formato da giovani, studenti e famiglie, come si legge nel codice di autoregolamentazione del parco. Ma sono gli stessi promotori (e del resto lo dimostra l’attuale stato della struttura) a spiegare di essere già all’interno della struttura da circa una settimana per ripulire e verniciare: “Siamo entrati nell’orario in cui il cancello è aperto – spiegano dalla polisportiva autogestita – e abbiamo iniziato a tagliare l’erba e a ripulire il campo da tennis. Stiamo finendo anche la pulizia di quello da calcio e abbiamo riverniciato il locale bar, perché era stato oggetto di vandalismi. Qualche settimana fa ignoti avevano forzato le porte e dipinto graffiti sui muri”. Nessun lucchetto forzato, nemmeno le porte. Non ci sono infatti segni di effrazione a guardarle bene. E’ così che dopo una settimana di lavoro frenetico, nei pomeriggi, quando il tempo lo ha permesso, i ragazzi si sono messi all’opera per spazzare via il degrado e l’abbandono. Oggi, con loro, c’erano anche alcuni genitori e abitanti del posto che hanno voluto contribuire all’inaugurazione, preparando piatti per la cena sociale in programma. Tutti, evidentemente, sostenendo le ragioni dei figli.
Una struttura nell’abbandono. L’acqua non c’è, i bagni sono praticamente inutilizzabili. Anche l’energia elettrica è stata staccata, ma i ragazzi per l’inaugurazione si sono attrezzati con un generatore, messo in funzione anche per la musica, che già l’hanno scorso aveva provocato alcune proteste fra le famiglie che vivono nelle immediate vicinanze. Stavolta però i ragazzi si sono dati delle regole ben precise: fuori dalla struttura entro le 20 e mantenimento della pulizia e del decoro. Ciascuno con le proprie mansioni e le proprie responsabilità. Nel rispetto di tutti, e anche della raccolta differenziata, come si legge nel regolamento del parco.
Un parco per la collettività. Il comitato di gestione si sta già autotassando per completare il recupero della struttura: “Per mantenere il parco – si legge nelle regole del comitato – c’è bisogno di finanziamenti, senza soldi e manutenzione il parco muore. Per questo tutti sono invitati a lasciare un’offerta secondo le proprie disponibilità”. Ogni martedì pomeriggio, alle 18, è invece in programma un’assemblea per fare il punto sulla situazione: “Tutte le decisioni riguardanti la gestione del parco – spiega il comitato – vengono prese dall’assemblea di gestione popolare delle Madonne Bianche”. E anche se un cartello all’ingresso avverte che non ci sono scoop da fare e che i giornalisti non sono graditi, il comitato lascia passare chi mostra penna e taccuino, telecamere o macchine fotografiche. Entrando si vede la precarietà degli spazi, un cantiere invadente che langue ma che è molto vicino ai tavoli di fronte al locale bar (chiaramente inutilizzabile), ma si notano anche gli sforzi fatti dai ragazzi per ripulire campi e struttura. Tutto con la forza delle loro braccia e con i loro soldi, visto che i locali sono stati anche riverniciati. Nessuno, però, ha voglia di parlare troppo. Arriva un gruppo di ragazzi, poco dopo le 17, e si inizia a montare il bilardino.
Altri giocano già a tennis tavolo, mentre arrivano i primi vassoi di cibo portati da alcuni genitori. Altri continuano a lavorare per sistemare il locale dei bagni, altri sono invece all’opera al campetto di calcio, anche quello invaso dalla vegetazione. Qualcuno porta anche i figli, poco più che bambini. E i tavoli cominciano a riempirsi. Come una estate fa.
Il controllo della Polizia Municipale. Nel tardo pomeriggio alle Madonne Bianche è arrivata anche la Polizia Municipale di Lucca per rendersi conto della situazione. Nessuna intenzione di procedere a soluzioni di forza ma solo la volontà di rendersi conto cosa stava accadendo nell’area per poi riferire all’amministrazione comunale. Ma dopo aver constatato l’avvio dell’autogestione gli agenti sono tornati in sede per la normale fine del turno. Per eventuali decisioni sulla situazione bisognerà attendere almeno domani (14 luglio) con la ripresa a pieno ritmo dell’attività amministrativa. Ma dall’opposizione già piovono le polemiche (Leggi l’intervento di Marco Martinelli).
Roberto Salotti
Le foto dalle Madonne Bianche
Leggi anche:Madonne Bianche, i ragazzi rilanciano sull’autogestione
Madonne Bianche, la protesta diventa una canzone
Madonne Bianche, ultima “chiamata” ai privati