Carcere di Lucca, sarà ampliata l’infermeria

15 luglio 2014 | 13:12
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Carcere di Lucca, sarà ampliata l’infermeria

Una visita al carcere di Lucca, nell’ambito della collaborazione sempre più stretta tra l’Azienda Usl 2 e l’amministrazione della struttura penitenziaria. Il direttore generale dell’azienda Usl 2 Joseph Polimeni si è recato oggi (15 luglio) all’interno della Casa Circondariale lucchese, accompagnato dalla Responsabile del Ser.T. dell’Asl 2 Lucca e referente aziendale per la salute in carcere Ellena Pioli, dal direttore della salute mentale adulti di Lucca Roberto Sarlo e dal direttore del dipartimento della prevenzione Alberto Tomasi. Ad accoglierli il direttore della Casa Circondariale di Lucca Francesco Ruello, che lo scorso 21 giugno aveva a sua volta effettuato un sopralluogo alla sezione di degenza riservata ai detenuti all’interno del nuovo ospedale di Lucca, già attiva dalla metà di giugno, esprimendo soddisfazione per la nuova struttura presente al San Luca che consente una gestione adeguata dei pazienti detenuti ed un livello sempre più elevato di sicurezza.

La visita di oggi (15 luglio) era finalizzata ad approfondire essenzialmente tre questioni di grande rilevanza: le condizioni igienico-sanitarie in carcere, l’organizzazione dei servizi sanitari all’interno della struttura carceraria e gli aspetti connessi al benessere psichico dei detenuti.
Per quanto riguarda gli spazi a disposizione delle attività sanitarie, già in un precedente sopralluogo del dipartimento della Prevenzione del 10 dicembre 2013 era emersa la necessità di un loro miglioramento. Il direttore Ruello ha confermato l’impegno ad un ampliamento in particolare dell’area infermieristica e di quella dedicata alle visite mediche utilizzando una parte di locali attualmente utilizzati come magazzino.
Per garantire una gestione autonoma delle attività sanitarie l’Asl ha dato la sua disponibilità a dotare la struttura carceraria di una sterilizzatrice per i ferri chirurgici da utilizzare per piccoli interventi e ha confermato la sua attenzione alle problematiche legate alle patologie infettive.
Nel corso della visita i professionisti dell’azienda Usl 2 hanno potuto constatare la presenza nella Casa Circondariale di una sorta di “intensità di sicurezza”, con un servizio particolare dedicato agli ingressi. L’accoglienza dei “nuovi giunti” è infatti multidisciplinare ed è mirata ad individuare con tempestività i bisogni sociali e di salute (generale, psicologica e psichiatrica) dei detenuti ed a coinvolgere in una progettualità condivisa tutti gli operatori. In tale fase vengono individuati precocemente interventi di tipo terapeutico, specialistico, logistico e di sorveglianza. Lo screening d’ingresso è molto articolato e “personalizzato” in base alle caratteristiche del detenuto. Nel caso emergano situazioni di rischio o di particolare disagio, possono essere richiesti provvedimenti di intensificazione delle misure di custodia.
Per quanto concerne la questione del benessere psichico dei detenuti, viene attuato regolarmente il protocollo siglato nel 2012 dalla direzione dell’azienda Usl 2 e da quella della carcere di Lucca, che raccoglie le direttive internazionali (World Health Organization) nazionali e regionali in tema di “prevenzione del suicidio in carcere” e che permette di attuare un’efficace azione preventiva. Il protocollo, che pone Lucca all’avanguardia a livello regionale, è nato dalla considerazione che la carcerazione è un fattore specifico di vulnerabilità che induce ai gesti autoaggressivi, inequivocabili segnali del grave stato di disagio in cui vivono i detenuti. Vengono quindi monitorati costantemente e con grande attenzione tutti i casi più a rischio da questo punto di vista.
Si sta inoltre implementando nel carcere di Lucca l’utilizzo della cartella clinica informatizzata, in grado di facilitare i rapporti interni e quelli in rete con gli altri istituti carcerari, grazie anche all’utilizzo di una modulistica uniforme per la valutazione sanitaria dei detenuti.
E’ stato infine elaborato dall’Azienda Usl 2 un progetto per un incremento dell’assistenza infermieristica nella Casa Circondariale, con una proposta che verrà presentata nei prossimi giorni alla dottoressa Daniela Matarrese, Dirigente Regionale che segue nello specifico la materia.