
La cardiologia di Lucca festeggia le sue 10mila procedure eseguite dall’avvio dell’attività di emodinamica prima all’ospedale Campo di Marte e oggi al nuovo ospedale San Luca, in una struttura tecnologicamente avanzata e al passo con i tempi. “E’ questa una tappa significativa del progresso cardiologico lucchese al servizio dei cittadini – afferma Francesco Bovenzi, direttore della cardiologia di Lucca -. In questi ultimi anni abbiamo affrontato e vinto tante sfide, come il recente trasferimento delle attività interventistiche al San Luca, tanto che già due ore dopo il trasferimento nella nuova struttura la nostra squadra aveva salvato due cuori sofferenti per infarto miocardico acuto. Ammetto che non è facile presentare oggi la forza di quel grande numero indicativo di grandi speranze e di successi, credo che il merito sia soprattutto da ricercare nel gravoso lavoro di elevato rendimento del gruppo di professionisti che lavora con competenza ed entusiasmo professionale per la gioia del cuore di tanta gente. La storia dell’attuale successo non è solo la storia della cardiologia lucchese, ma della vita di tanti cuori salvati grazie alle nuove cure, alla moderna organizzazione, alle tecnologie avanzate e alla rete di soccorsi organizzati in questi ultimi anni dai cardiologi di Lucca e della Valle”.
“Oggi – sottolinea Bovenzi – è importante ricordare i nomi di chi ha lavorato e lavora in prima linea a Lucca insieme a me: Mauro Lazzari, responsabile dell’emodinamica, Roberto Lorenzoni, Andrea Boni, Cristina Gemignani, Cristiamo Lisi, Davide Giorgi, Andrea Azzarelli, Lauro Cortigiani, Cesare Volterrani, Daniele Nosari, Alessandra Mazzoni, Daria Brogi, Elena Gronchi, Marco Cabib ed Eleonora Lami. Sono felice di essere partecipe e protagonista di questa evoluzione che ci ha visto far ripartire con regolarità tanti cuori, ma soprattutto riaprire coronarie malate. L’avvio di questo tangibile progresso coincide con l’utilizzo di piccole sonde spinte nei vasi arteriosi e venosi che ci ha permesso di penetrare i misteri più complessi dei cuori con coronarie ristrette o chiuse da formazioni trombotiche: misteri impenetrabili che sarebbero rimasti tali per tutta la vita dei nostri malati. Oggi possiamo spiegare i miglioramenti conseguiti nelle cure che ci hanno permesso di modificare in misura importante la prognosi e la qualità di vita di tante persone. A Lucca siamo ormai divenuti maestri di quella complessa arte esplorativa del cuore, per questo sono orgoglioso e onorato che la cardiologia di Lucca abbia avuto il merito di aver diffuso questi progressi anche a livello nazionale. Raccontare del lavoro speso per i malati e riportarlo al tempo stesso in termini di vite salvate, circa duemila con angioplastica in corso di infarto in meno di dieci anni, è molto difficile, almeno quanto viverlo nelle corsie. Se oggi provassi a volgere lo sguardo indietro scoprirei che questo nostro tempo è volato via in fretta, ma riuscirei certamente meglio a gettare uno sguardo al futuro, riuscendo a provare una grande felicità per quanto la cardiologia di Lucca è stata capace di offrire al cittadino intravedendo le enormi potenzialità di innovazione che ancora il gruppo possiede e che restano da sviluppare. Il passato che è visto con gli occhi del presente rappresenta nella storia della scienza il presente del passato. E’ esistita nella nostra realtà una forte continuità nel progresso medico e nelle capacità di innovarsi con professionalità legate all’evoluzione del pensiero scientifico che ci hanno permesso di raggiungere simili traguardi. L’ambizioso risultato resta solido in forti motivazioni assistenziali che medici, infermieri e tecnici di radiologia, insieme all’azienda, con grande competenza hanno portato avanti per la salvaguardia della salute cardiovascolare della nostra intera comunità. Oggi sappiamo che questo incoraggiante risultato è garanzia di un grande salto di qualità nell’assistenza ospedaliera all’interno dell’azienda, ben consapevole di questa forza – ricorda Bovenzi – avviato a suo tempo anche grazie alla generosa donazione di moderne apparecchiature da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che consentirono l’apertura della sala di emodinamica al servizio di un ampio bacino d’utenza che include oltre alla Piana anche la Valle con un collegamento in rete degli ospedali di Barga e Castelnuovo in Garfagnana. Siamo sempre grati di quel sussidiario intervento che col tempo si è dimostrato preziosissimo per il territorio. Ma la forza dei risultati è il frutto anche delle moderne scelte di tipo scientifico e interno organizzativo che hanno contraddistinto i percorsi di diagnosi e cura nell’ambito di scenari assistenziali lungimiranti e d’avanguardia per quei tempi: nuove tempistiche e moderne strategie. In questi anni, infatti, non siamo rimasti insensibili ai richiami del progresso, per contro abbiamo voluto sfidare il futuro per difendere la salute del cuore dei nostri assistiti avendo ben in mente i bisogni di salute del territorio. Lo abbiamo fatto con responsabilità, con umiltà, con deontologia, con professionalità, ma soprattutto con grande umanità che ci conferisce oggi una autorità morale al nostro ruolo di esperti e una grande responsabilità sociale sul territorio.
Tutte le diecimila procedure diagnostiche e interventistiche fin qui eseguite, in particolare coronarografie, angioplastiche coronariche e periferiche hanno consentito di garantire la migliore e tempestiva cura della cardiopatia ischemica e delle vasculopatie nelle loro varie manifestazioni cliniche con la pronta disponibilità di ogni istante e sette giorni su sette che sin dai primi mesi ha caratterizzato il nostro generoso impegno. La significativa riduzione della mortalità ospedaliera per infarto registrato in questi anni nella cardiologia di Lucca è tra le più basse non solo in campo regionale, così come illustrato anche dalla proiezione dei dati del piano nazionale esiti”.
“La produzione di salute si misura con l’elevato turnover degli assistiti e con i risultati ottenuti – ricorda ancora Bovenzi -. Abbiamo dato tutti il massimo di noi stessi senza trascurare aspetti rilevanti come la formazione continua anche al nostro interno e la capacità di produrre ricerca clinica qualificante, che oggi ci viene riconosciuta in campo internazionale, sia per la diagnostica non invasiva che per l’interventistica coronarica e vascolare. Abbiamo quindi fatto molto ma occorrerà impegnarsi sempre più per accrescere instancabilmente la fiducia dei cittadini, per far in modo che ciascuno di essi senta il proprio cuore protetto e ben curato riferendosi ad una moderna Cardiologia efficiente e soprattutto amica del malato”.