Madonne Bianche, i ragazzi: “Nostri progetti? Anche altrove”

“Aperti al confronto ma non inermi e comunque disposti a continuare nella nostra politica. Magari non alle Madonne Bianche, ma altrove”. L’azione dei ragazzi e genitori che esattamente una settimana fa riproponevano il progetto di autogestione dell’ex polisportiva a Sant’Alessio sembra non fermarsi dopo l’ordinanza dell’ufficio sport del Comune di Lucca e la manifestazione/confronto di venerdì scorso a Palazzo Orsetti. Lo dicono chiaramente i ragazzi, all’indomani del tentativo di dialogo con il sindaco Alessandro Tambellini: “Siamo davanti al Comune di Lucca, abbiamo imposto la nostra presenza, ci siamo fatti sentire. Alla fine siamo riusciti anche a ottenere un incontro con il sindaco Tambellini. Volevamo che si dialogasse in assemblea come è nostra consuetudine, ma non ci siamo riusciti. Le istituzioni hanno paura del confronto critico e costruttivo. Una nostra delegazione ha portato, a sindaco e assessori, il nostro progetto di polisportiva e ha chiesto risposte. Tambellini ha finalmente ammesso che da solo ha deciso autonomamente che le Madonne Bianche diventassero inagibili, nessuna necessità reale quindi. Da solo ha messo fine ad un progetto elogiato da quasi tutti, che però non è mai stato conosciuto dalle istituzioni politiche, solo preventivamente represso, come d’altronde è la norma per il Pd in tutta Italia”.
“Ci sono state tante parole vuote e vacue promesse – proseguono i ragazzi – noi invece abbiamo imposto la necessità storica e sociale di discutere di autogestione come soluzione al loro degrado, alla loro privatizzazione e alla svendita del patrimonio pubblico. Abbiamo anche specificato che della nostra assemblea non ci sono rappresentanti da irretire, se si vogliono confrontare con noi o prendere decisioni, si confrontino fuori dai loro palazzi, con tutti. Si sono infuriati ma noi abbiamo chiaramente detto che torneremo, forse alla Madonne, probabilmente in altri luoghi, ma fintanto che la loro politica liberista e repressiva continua noi ci saremo, aperti al confronto si, ma non inermi difronte al degrado che avanza nella nostra città”.
Intanto il confronto si sposta altrove. In particolare martedì, alle 18, all’ex circoscrizione di San Concordio, sede della biblioteca popolare del Cip, si tornerà a discutere di spazi e di scenari futuri. E da lì potrebbero emergere nuove proposte e iniziative.