




Dopo l’ondata di maltempo che ha colpito la Lucchesia la notte scorsa, l’agricoltura è in ginocchio. A lanciare l’allarme è stato lanciato, questa mattina (22 luglio) dai vertici della Confederazione Italiana Agricoltori Toscana Nord, impegnati in un sopralluogo nelle zone alluvionate. “I danni – afferma il presidente della Cia Toscana Nord, Piero Tartagni – sono ancora in corso di quantificazione, ma sono comunque nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro. Nessuna coltura è stata risparmiata e sono compromessi i raccolti di fagioli, fagiolini, zucchine, patate, altri ortaggi, per non parlare della frutta che ha subito fortissimi danni soprattutto nel Morianese”. Ma sono in pericolo anche le colture di mais e cereali, poiché il caldo che dovrebbe seguire questa ennesima ondata di maltempo renderebbe queste coltivazioni particolarmente esposte alle malattie, essendo le piante, di fatto, indebolite. “Abbiamo raccolto le proteste dei coltivatori – dice il direttore della Cia, Alberto Focacci – per quella prevenzione di cui tanto si parla, ma sulla quale si fa ancora troppo poco. E’ importante che vi sia in questo senso il massimo impegno sia della Provincia, sia del Consorzio di Bonifica che, forse, al momento non hanno fatto tutto quello che poteva e doveva venire realizzato, dato che il territorio a ogni occasione si dimostra ancora troppo fragile”.
Ma questione ancora più spinosa è quella del risarcimento dei danni subiti dagli agricoltori: “Da alcuni anni – prosegue Tartagni – gli agricoltori non possono accedere al fondo per le calamità naturali, che è stato abolito. Questo fa sì che i danni subiti non verranno risarciti. Per questo ci rivolgiamo a tutti gli enti preposti, affinché si impegnino al loro massimo per non far chiudere le aziende agricole lucchesi, pericolo più che reale, vista l’attuale situazione che si è venuta a creare”.