Scontro in Consiglio su alienazione parziale ex Manifattura

22 luglio 2014 | 20:02
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Scontro in Consiglio su alienazione parziale ex Manifattura

E’ approdato questa sera (22 luglio) in consiglio comunale il piano triennale delle alienazioni, uno degli atti preliminari del bilancio preventivo del 2014, che verrà approvato con tutta probabilità il prossimo settembre. A presentare il documento è l’assessore al patrimonio Antonio Sichi, che sottolinea la credibilità del documento: “Dal 2008 in poi – ha detto – si è usato il piano delle alienazioni in modo improprio per alimentare il “libro dei sogni” del piano triennale dei lavori pubblici. Da quest’anno, in controtendenza, sono stati inseriti nel testo soltanto pochi immobili, solo sei, che riteniamo abbiamo la caratteristica di essere effettivamente venduti come la Vecchia Guardia, una casa colonica in via dell’Arsina, un magazzino in via dell’Asilo, alcuni annessi rurali e canalette per un totale di circa 950mila euro. Abbiamo poi inserito nel piano delle alienazioni la valorizzazione dei beni che saranno alienabili della zona esclusa dal Piuss dell’ex Manifattura, ma inserendo la proiezione più bassa delle tre che ci sono state presentate dall’advisor Sinloc, ovvero 6,5 milioni di euro. Questo piano permette di dare un po’ di ossigeno al bilancio comunale in un periodo in cui, occorre sottolinearlo, continuano ad essere in calo: si va dai 45 milioni dell’epoca Favilla, ai 3 milioni del 2012, ai 2 milioni del 2013 e a 1,7 milioni di proiezione del 2014”. “Ricordo infine – conclude Sichi – come nell’ultimo piano di alienazioni della giunta Favilla erano inseriti 4,9 milioni di entrate per alienazioni che non sono mai state realizzate”.

Interventi polemici, sul tema, da parte delle opposizioni in consiglio comunale. Il più duro è il consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini, che presenta tre emendamenti al testo. Il primo riguarda l’indicazione dell’alienazione della Vecchia Guardia, che il consigliere invita ad espungere: “Innanzitutto l’immobile della Vecchia Guardia – dice – vede il Comune come proprietario per nove decimi e ritengo molto difficile riuscire nella vendita di un bene che non andrebbe nella piena proprietà dell’acquirente. Inoltre in questi giorni in sede di discussione di avviamento del piano strutturale stiamo discutendo, anche grazie al consigliere del Pd Lucio Pagliaro, di un emendamento che vada nel senso di riappropriarsi da parte del pubblico di tutti i beni che insistono nella zona del parco fluviale per valorizzare l’area proprio come polmone verde e parco pubblico della città”. Più complesso l’emendamento riguardante la parte “restante” rispetto ai progetti Piuss della Manifattura Tabacchi. Per il consigliere Angelini, infatti, da una parte si propone di sostituire la vendita dei due terzi della ex Manifattura Tabacchi con quella dello stadio Porta Elisa “che serve alla Lucchese e non certo alla città”. Angelini poi ritira l’emendamente ma ritiene invece di mantenere la necessità di eliminare nella relazione riguardante la valorizzazione del bene, il riferimento alla procedura di project financing, ovvero il partenariato pubblico – privato “perché in nessun atto di questo Consiglio – dice Angelini – è mai stato detto o scritto che si vuole procedere in questo senso per il futuro di una parte così consistente della Manifattura Tabacchi. Per amore di legalità chiedo anche, per questo, al segretario comunale di eliminare questo riferimento”.
“Facendo riferimento alla deliberazione 19 del 15 marzo 2012, l’articolo 80, comma 2 – ricorda il presidente del gruppo consiliare Marco Martinelli -, recita che l’intervento è subordinato alla predisposizione di idoneo programma complesso di riqualificazione insediativa. E’ impensabile che si vada a mettere nel piano delle alienazioni i due terzi di questo immobile, quando né l’amministrazione comunale né il Consiglio ha approvato la delibera che ne definisce le future destinazioni. Inoltre il prezzo di acquisto della Manifattura Tabacchi risale al 1982 con un decreto dell’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, pari a circa cinque miliardi di lire. L’atto fu firmato in Comune il 12 dicembre del 2002. Come è possibile che un immobile che trenta anni fa valeva questa cifra oggi valga così poco e si possa cedere a una cifra così irrisoria, visto che il valore degli immobili è aumentato rispetto al passato”. Il consigliere Martinelli chiede dunque in un emendamento di eliminare del tutto il punto 7 del piano delle alienazioni, quello che prevede la “valorizzazione” dei due terzi dell’ex Manifattura Tabacchi, perché da subordinare alla definizione delle funzioni a cui destinare il bene.
Contro il project financing si esprime anche la consigliera del Movimento Cinque Stelle, Daniela Rosellini. La consigliera parte proprio dal testo della relazione dell’advisor Sinloc, laddove si afferma che per prima cosa la possibile alienazione della restante parte della Manifattura Tabacchi è condizionata alla effettiva realizzazione dei progetti Piuss “e che più si va in là – dice – nella realizzazione di quei progetti più difficile diventa raggiungere questi obiettivi”. Quanto al project financing la consigliera è d’accordo nella necessità di evitarlo anche per questa operazione “per evitare di ripetere l’errore già compiuto con il nuovo ospedale San Luca. Il problema è che con il project financing – si dice – si punta al profitto del privato e non al bene del pubblico. In questo senso, ad esempio, e lo dice anche la relazione della Sinloc, sarebbe antieconomico la realizzazione di un parcheggio all’interno della Manifattura, perché non renderebbe abbastanza. A meno di non prevedere l’affidamento al privato anche degli altri parcheggi a raso all’esterno peraltro, anche questo dice la relazione, a un prezzo ben superiore a quello attualmente previsto”.
Il consigliere di Impegno Comune, Luca Leone, invita invece il Comune (e chiede conto) a indicare come intende “valorizzare” se non alienare beni importanti alle porte della città come l’ex Oleificio Borella e la ex Guardia di Finanza. Poi sulle alienazioni del 2016, ovvero la parte dell’ex Manifattura Tabacchi: “Mi domando che senso ha – dice – Da anni sappiamo bene che questa porzione della Manifattura fa parte del progetto Lucca Dentro, non finanziato del Piuss. Ha poco senso inserire questa previsione, prima di aver sciolto la situazione complessiva dei Piuss ed è vero invece che la riflessione inserita qua riguarda un tema su cui questa amministrazione e quella di prima ha dormito fin troppo”. Leone d’accordo anche per la valutazione di Angelini sullo stadio, verso però una valorizzazione e non una vendita della struttura.
Anche Lenzi (Idv) si riferisce al project financing: “Ritengo che la manifattura non vada inserita sui beni da dismettere anche alla luce della riconsiderazione complessiva, attualmente in corso da parte dell’amministrazione, dei progetti Piuss”.
Prima del voto la replica dell’assessore Antonio Sichi che ha difeso il “suo” piano dagli attacchi dei consiglieri: “Potevamo – dice – fare anche noi il libro dei sogni e inserire, come più volte in passato, il Centro Ippico, l’ex Oleificio Borella o altri beni che non sono mai stati venduti e così venderli alla città. Quanto alla Vecchia Guardia l’abbiamo inserita quest’anno e non l’anno scorso perché volevamo aspettare l’ok della Soprintendenza che quest’anno è arrivato. Infine un cenno alla questione della Manifattura Tabacchi: ricordo che il vincolo è legato all’annuale, il dato inserito è un dato prudenziale inserito al ribasso. Quanto al contenuto del testo della valorizzazione ricordo che il piano Lucca Dentro è assimilato a un piano attuativo, con la necessità di un duplice passaggio in consiglio comunale e sarà il consiglio comunale a decidere cosa e come comportarsi con la Manifattura Tabacchi e la parte alienabile della stessa”. Comunque, dopo il dibattito, attraverso l’assessore Sichi l’amministrazione si dichiara favorevole ad emendare il testo per eliminare ogni riferimento al project financing.
Dopo un dibattito procedurale (protagonista il consigliere Martinelli di Forza Italia, che poi ha definito in sede di dichiarazioni che il testo in approvazione è il “libro del nulla”) il voto ha rispecchiato le dichiarazioni di voto, con l’unica eccezione di Lucio Pagliaro (Pd), presidente della commissione urbanistica, che non ha partecipato al voto sull’emendamento Angelini sull’ex Vecchia Guardia ed è uscito dall’aula sul secondo emendamento Angelini e per il voto finale. L’emendamento che stralcia il riferimento al project financing ha ricevuto, con l’assenso dell’amministrazione 15 voti favorevoli, 2 voti contrari, 2 astenuti e due non voto. La pratica nel suo complesso, invece, bocciati gli altri emendamenti, ha ricevuto 16 voti favorevoli e 6 contrari.
Nel prosieguo della seduta è stata approvata l’acquisizione da parte del Comune a titolo non oneroso come previsto dal decreto del governo Renzi di due aree di proprietà del demanio: l’ex giardino di via Santa Chiara, un’area a verde e la parte della Cavallerizza ora adibita ad ostello. “Non è stato invece inserito fra i beni acquisibili – dice l’assessore Sichi – l’immobile dell’ex palestra di via della Cavallerizza perché ritenuta di valore storico e architetonico e quindi inserito fra i beni del demanio non alienabili”. Il voto ha visto 17 voti favorevoli, un astenuto e due non voti.