Ex Officine Lenzi, un futuro nel segno di cultura e turismo

25 luglio 2014 | 12:47
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Ex Officine Lenzi, un futuro nel segno di cultura e turismo

Due mondi concettuali della città, quello culturale e quello economico e turistico, si incontrano, si conoscono e si mettono insieme per disegnare il futuro delle ex Officine Lenzi. È quello che, idealmente, è accaduto giovedì scorso (24 luglio) a Palazzo Bernardini, nella sede dell’Associazione degli Industriali di Lucca, quando la Seven Spa, rappresentata dalla famiglia Severini, proprietaria della vecchia fabbrica di San Concordio, ha chiamato a raccolta gli operatori culturali e i rappresentanti dell’economia e del turismo lucchese, per confrontarsi su mancanze e prospettive del sistema culturale cittadino e avanzare idee e soluzioni per l’immensa area che sorge alle porte del centro storico. Ne è venuta fuori una giornata di dialoghi intorno alla cultura – così, del resto, si chiamava l’iniziativa – che ha visto la partecipazione di tante e variegate realtà, desiderose di conoscere e farsi conoscere. Un momento di ascolto riuscito, il primo in questo senso, importante, concreto.

Una novità per una città che troppo spesso si concentra solo sul proprio fare individuale. Ieri, invece, la sala di Palazzo Bernardini è sempre stata piena e gli interventi si sono susseguiti anche oltre il tempo previsto. Così durante la mattina c’è stato spazio per le associazioni, i laboratori culturali, appassionati di arte, realtà storiche in campo musicale, enogastronomico, ambientale e naturalistico. E ancora librerie, festival, organizzazioni impegnate nel cinema, nella fotografia, nella danza e nel teatro. Industriali, commercianti, liberi professionisti, promotori di importanti iniziative culturali (come i Comics), sportive, rappresentanti di palestre e centri benessere, ristoratori, albergatori e produttori di vino hanno dato il proprio contributo nei dialoghi pomeridiani. A moderare gli incontri, in entrambe le occasioni, è spettato a due docenti della Cattolica di Milano, Paolo Dalla Sega e Maurizio Frittelli, esperti da anni in processi partecipativi e tavoli di concertazione pubblico-privato per la realizzazione di nuovi spazi polivalenti, anche attraverso il recupero dell’esistente, fruibili dai cittadini. “Dopo una serie di incontri che abbiamo tenuto nei mesi scorsi con vari soggetti – ha spiegato Dalla Sega – abbiamo ritenuto che il passaggio più significativo del nostro lavoro potesse essere un momento di ascolto verso la città. Così abbiamo formulato delle domande, cinque per il mondo culturale, che abbiamo sintetizzato in ‘essere e fare cultura a Lucca’, e cinque per quello economico e turistico, ‘welfare o sviluppo economia, cultura, turismo’. Domande aperte che sono state diffuse ai vari soggetti, con l’obiettivo di discuterne in una giornata di dialogo e conoscenza reciproca. Il nostro lavoro, adesso, sarà quello di effettuare una sintesi per individuare le suggestioni più interessanti: una sorta di documento che verrà poi presentato alla città”. Un primo passo, un inizio, per fare il punto su quello che c’è e quello che manca, per un progetto che potrebbe essere replicato o comunque preso come modello per il recupero anche di altre aree dismesse, pubbliche, che sorgono intorno alle Mura. Non a caso, dunque, era presente anche il sindaco, Alessandro Tambellini, che vede nelle ex officine Lenzi una possibilità interessante, ricordando però come ogni progetto debba essere sostenibile dal punto di vista economico. Per Claudio Romiti, direttore di Assindustria Lucca, una soluzione potrebbe venire dalla creazione di una cordata di imprenditori, utile per dare il via al processo di recupero. “Il problema più diffuso è quello del rapporto tra pubblico e privato – ha concluso Frittelli – un problema di vecchia data e non ancora risolto. Il sindaco è stato chiaro, ha detto che i progetti per essere realizzati devono essere sostenibili. Dunque: l’amministrazione c’è, appoggia l’iniziativa, ma economicamente parlando non potrà fare molto. Come se ne esce allora? Non siamo all’anno zero. L’elemento più interessante è la creazione di un tavolo in cui i privati, che dovranno reperire le necessarie risorse, possano contare sul concreto sostegno politico-amministrativo del comune di Lucca anche per l’ottenimento degli idonei provvedimenti autorizzativi”.