Papeschi: “No alla cementificazione al Campo di Marte”

25 luglio 2014 | 15:50
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Papeschi: “No alla cementificazione al Campo di Marte”

No al nuovo padiglione al Campo di Marte. A chiederlo è Raffaello Papeschi del comitato Lucca per una sanità migliore, che mette nel mirino ancora una volta “l’intenzione di vendere i due terzi del Campo di Marte per coprire parte della spesa sostenuta per costruire un ospedale insufficiente – dice -, pieno di criticità e localizzato in una posizione che ha fortemente penalizzato lo standard di assistenza sanitaria lucchese, riducendo i posti letto previsti dalla legge Balduzzi del 2012 da 3,7 a 2,5 per mille abitanti, accorciando la degenza media da 7-8 a 5 giorni, riducendo la superficie quadrata per posto letto dalla media nazionale di 200 a 150 metri, e soprattutto non prevedendo nessun posto letto per la riabilitazione e la fase post acuta, contro lo standard di 0,7 posti letto per mille abitanti previsti dalla stessa legge Balduzzi, che per la Piana di Lucca di 171mila abitanti ammontano a 120 posti letto”.

“Si è trattato quindi – sostiene Papeschi – di un inutile e dannoso spreco di denaro pubblico che serve solo a smantellare gradualmente la sanità pubblica a favore di quella privata, e a indebitare i cittadini lucchesi con il sistema di project financing, invece di spendere questi soldi per incrementare il livello di assistenza, sia in ospedale che sul territorio, e provvedere alla sostituzione del personale che va in pensione in modo da snellire le liste di attesa. Infine, non sazi di aver cementificato un’area per il nuovo ospedale che nel piano strutturale era invariante agricola, ora Asl, Comune e Provincia annunciano di voler costruire ancora una nuova struttura nell’area adiacente al Campo di Marte per accogliere il centro direzionale e la cittadella della salute, invece di riutilizzare i due padiglioni ultimi costruiti dal 2005 in poi che offrono 200 posti letto perfettamente a norma. Come si sa la frenesia nello spendere soldi pubblici per la cementificazione non ha limiti, coperta dalla menzogna che si spende meno a costruire che a ristrutturare: ma ristrutturare cosa, se i due padiglioni sono già pronti?”.
Papeschi critica anche la cifra dei 23 milioni di euro indicata dalla Regione per la vendita dei due terzi del Campo di Marte. “La beffa finale fatta dalla Regione alla nostra città – attacca – è la richiesta di ricavare dalla vendita del Campo di Marte i 23 milioni di euro che vanta come credito nei confronti di Lucca per questa speculazione edilizia: come si dice, becchi e bastonati. Facciamo rilevare però che la vendita dei beni sanitari dismessi, a norma della legge, non può cambiare la sue destinazione da pubblico a privato, quindi non è possibile che la Asl 2 venda per edilizia o scopi commerciali il Campo di Marte a un privato come invece ha già fatto vendendo l’ex-ospedale di Carignano a un magnate russo, in violazione della stessa legge. Facciamo rilevare inoltre che la Regione Toscana, si è già appropriata di 13 milioni di euro che erano stati destinati dal ministero della salute alla ristrutturazione del Campo di Marte. Se il nostro debito ammonta quindi a 23 milioni, da questi devono essere detratti i 13 milioni che la Regione ha già intascato, riducendo la necessità di vendere il Campo di Marte da 2/3 a meno di 1/3. Domandiamo allora: i nostri amministratori sono a conoscenza di questi fatti, e stanno lì per tutelare gli interessi della cittadinanza lucchese o per coprire le vergogne della Regione?”.