Cordoglio dell’Anpi di Lucca e Genova per la morte del partigiano Giannecchini

“Con Giannecchini muore un uomo che dopo aver combattuto sia in città sia in montagna, ha saputo raccogliere nel dopoguerra documenti importanti della storia non solo delle formazioni di cui ha fatto parte, ma di luoghi a lui vicini per natalità o sentimenti”. E’ il messaggio di cordoglio per la morte del partigiano Lilio Giannecchini di Anpi Lucca e Genova: “La sua appassionata presenza pluridecennale alla direzione dell’Istituto Storico della Resistenza di Lucca – prosegue l’Anpi – lo testimonia. Fin che le forze glielo hanno permesso ha portato la testimonianza della sua esperienza partigiana e la memoria dei compagni caduti. Al resistente e all’antifascista inchiniamo le nostre bandiere in segno di lutto e di saluto”.
“Lo ricordiamo come componente i Gap di Genova, alle dipendenze di Giacomo Buranello, figura straordinaria di combattente e decorato di medaglia d’oro al valor militare. La situazione venutasi a creare in città lo porta a spostarsi sulle alture dell’Appennino tra Genova e Alessandria ed entra a far parte dei primi nuclei della terza Brigata Liguria. In diverse occasioni dalle Capanne di Marcarolo scende in città con altri compagni per sostenere, con azioni armate e di supporto logistico, gli scioperi che nascono nelle grandi fabbriche genovesi. E’ in uno di questi che trova la morte Buranello, mentre lui con altri quattro riescono fortunosamente a salvarsi e a tornare in montagna. Dopo meno di un mese riuscirà a scampare all’eccidio della Bendedicta (147 fucilati e 400 deportati). Da quel momento opererà nel distaccamento Peter partecipando alla battaglia di Barbagelata e poi agli scontri della val Borbera dove i nazifascisti sono sconfitti duramente. Il distaccamento Peter si trasforma in Brigata Garibaldi Oreste al comando di Aurelio Ferrando Scrivia e lui, Toscano, ne diventa il vice-comandante. Questa formazione, diventerà una spina nel fianco delle formazioni tedesche mantenendo un forte controllo delle vie di comunicazione e in particolare del sistema viario che collegava Genova e la pianura padana con Milano.
Notevole anche il ruolo svolto dalla Brigata nei giorni dell’insurrezione col trasporto del generale tedesco Meinhold, comandante la piazza di Genova, dal suo comando sito in Valle Scivia (zona controllata dalla brigata stessa, comandata ad interim da Toscano) sino a Villa Migone in centro città, dove firmò la resa nelle mani del Comitato di Liberazione Nazionale”.