Casette ai rom, il caso (chiuso) accende ancora il Consiglio

29 luglio 2014 | 20:34
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Casette ai rom, il caso (chiuso) accende ancora il Consiglio

Emergenza abitativa e inclusione dei rom ancora in consiglio comunale. Attraverso una interrogazione presentata dalla consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi, che, ancora una volta chiede di fare chiarezza sui progetti per il campo rom di via delle Tagliate. La Giorgi solleva di nuovo il caso delle casette, progetto che però l’amministrazione ha definitivamente abbandonato nel dicembre scorso. La consigliera però sostiene che figuri nella delibera con la quale viene costituito il tavolo intersettoriale per valutare le questioni aperte legate all’inclusione dei rom. Viene smentita dall’assessore Antonio Sichi, che precisa che il progetto delle casette ai rom non esiste e che in Regione è stato presentato soltanto il recupero di via Brunero Paoli.

“L’assessore Sichi – dice la Giorgi – è stato delegato dal sindaco a recarsi in Regione per contrattare fondi per i progetti pilota per l’inclusione. Chiediamo la revoca della delibera per gli interventi in via delle Tagliate”.
“Ho già risposto a queste domande ad una precedente interrogazione – dice Sichi -: sarebbe singolare se io fossi andato a Firenze dopo che il sindaco aveva escluso la possibilità delle casette al campo rom. Io sono andato in Regione a presentare il progetto di via Brunero Paoli. Il 28 del dicembre scorso il sindaco ha tolto dal tavolo l’ipotesi delle casette ai rom – dice Sichi -, io a gennaio sono andato in Regione a presentare il nuovo progetto. Quanto alla delibera, si parla di progetti di integrazione sociale e istituisce un tavolo intersettoriale per ragionare delle problematiche legate ai campi rom a Lucca”. Ma la Giorgi va comunque all’attacco: “Sichi è ossessionato da via Brunero Paoli – dice -, ma nella mia interrogazione non ne faccio parola. Vogliamo soltanto chiarezza su cosa si vuol fare, perché nella delibera citata si parla espressamente del campo di via delle Tagliate e in particolare della possibilità di un centro polivalente in quell’area”.
E’ Lido Fava, consigliere comunale di Liberi e Responsabili, a sollevare poi la questione di un immobile di via Vecchi Pardini dove sono stati accolti alcuni rifugiati. Il consigliere ha chiesto numi al vicesindaco Ilaria Vietina, esprimendo anche preoccupazione per la convivenza con il vicinato: “Alcuni cittadini si sono lamentati degli schiamazzi e del fatto che molto spesso queste persone giocano a calcio sulla pista ciclabile creando disagi”. Il vicesindaco Ilaria Vietina ha risposto stasera in consiglio comunale: “Preciso che la abitazione a Sant’Anna a cui si fa riferimento non si qualifica come un centro di accoglienza di profughi. L’intervento si è reso necessario, su richiesta del ministero, per l’accoglienza dei rifugiati. Non è il Comune che si è attivato, bensì è stata una iniziativa del gruppo accoglienza immigrati. A nessun titolo la villetta può essere definito un centro di accoglienza né risultano episodi di disturbo del vicinato. Anzi, molti abitanti si sono resi disponibili a collaborare e a sostenere l’iniziativa. E’ per questo che monitorando l’andamento di quanto sta avvenendo, l’amministrazione ha rilevato che non ci sono stati problemi. Quanto ai costi, esiste una convenzione con il gruppo volontari accoglienza immigrati che questo anno può essere integrata proprio per la gestione di questa situazione. La struttura resterà comunque a disposizione in futuro per situazioni di emergenza abitativa”.