Bilancio di previsione, inizia l’esame in commissione

Dopo l’approvazione da parte della giunta comunale dello schema del bilancio preventivo 2014, del pluriennale 2014-2016 e della relazione previsionale e programmatica e la predisposizione del parere da parte del Collegio dei revisori, venerdì scorso gli atti di bilancio sono stati depositati in Consiglio Comunale a disposizione dei consiglieri. Inizia adesso il lavoro nella commissione consiliare competente che terminerà dopo ferragosto con l’esame definitivo da parte del Consiglio. Nella prima riunione, su richiesta di membri della Commissione, gli assessori Cecchetti e Raspini hanno presentato le delibere di giunta propedeutiche alla approvazione del bilancio: destinazione del 50% dei proventi delle sanzioni per violazione del codice della strada, programmazione triennale del fabbisogno di personale, programma annuale forniture e servizi e copertura dei costi di gestione dei servizi a domanda individuale.
Subito dopo l’assessore Cecchetti ha proposto di partire dall’esame della relazione dell’organo di revisione che esprime una organica lettura tecnica del bilancio da parte di un soggetto “terzo” e che può rappresentare una guida molto utile per attivare il dibattito in commissione.
Consapevole della necessità e della utilità di sviluppare un confronto che vada oltre l’esame dei documenti predisposti in conformità ai modelli previsti dalla legge e dal ministero, l’amministrazione si è detta pienamente disponibile a preparare nuove tabelle e raffronti utili a questo scopo, anche a seguito di specifiche richiesta dei consiglieri di maggioranza e di opposizione della commissione.
“Nonostante la nota rigidità del bilancio – ha dichiarato l’assessore Cecchetti – anche se con un ritardo rispetto a quando avevamo previsto, siamo riusciti a chiudere la gestione corrente con il più basso utilizzo a parte corrente, rispetto agli anni passati, degli oneri di urbanizzazione: 200.000 euro, pari ad appena l’11.6% del totale. Siamo riusciti anche a contenere il ricorso all’indebitamento, con il ricorso a nuovi prestiti pari a poco più della metà dei prestiti rimborsati, con una riduzione dello stock del debito, al netto degli effetti dei mutui già contratti a servizio del Piuss”.