Dai parcheggi alla sicurezza, Uil Fpl “boccia” il S. Luca

Sono numerose le criticità rilevate dalla Uil Fpl al nuovo ospedale di Lucca. Per questo il sindacato torna a chiedere la costituzione di un tavolo con la Asl per affrontare tutte le questioni che la sigla giudica ancora irrisolte. “A questo punto – scrivono dalla Uil Fpl – è improrogabile un confronto con la direzione aziendale”. Le questioni aperte vanno dal parcheggio per i dipendenti, fino alle uscite pedonali dalle aree di sosta, all’assenza di rastrelliere per le biciclette, alle questioni relativi alla portineria esterna, ai telefoni cellulari e agli ambienti interni.
“Il numero di stalli che sono stati messi a disposizione gratuitamente dal concessionario per i dipendenti aziendali – entra nel dettaglio Uil Fpl -, sono apparsi subito numericamente insufficienti; in considerazione del libero accesso verso chiunque avesse titolo ad entrare nella zona soprascritta, la possibilità di usufruirne si è ulteriormente ridotta e comunque poco è cambiato da quando è stato messo a regime l’ingresso lunedì 23 giugno. Inoltre hanno libero accesso anche le ditte in sub-appalto del concessionario Ge.Sat. Soltanto l’inizio del periodo estivo che comporta le ferie del personale, e l’utilizzo di mezzi a due ruote di quest’ultimo per recarsi a lavoro, ha aumentato la possibilità per qualcuno di conquistare un posto-auto”.
“Chiediamo – aggiunge il sindacato – che sia rispettato quanto riportato sulla brochure dei quattro ospedali sulla quale si prevedevano 425 posti auto per il personale dipendente. Si fa presente che il parcheggio lato nord davanti al collegamento tra i due blocchi e quindi all’entrata del punto timbratura essendo a pagamento è stato, in questi due mesi, occupato al 30%. Si fa presente inoltre che l’azienda in questi giorni ha adottato un provvedimento verso i donatori di sangue che giustamente beneficiano dell’uso gratuito del parcheggio”.
“I parcheggi stessi – aggiunge il sindacato -si presentano come delle gabbie il cui percorso di uscita è troppo lontano dall’edificio ospedaliero e l’attuale unica uscita pedonale dal parcheggio dipendenti è inadeguata. Si chiede anche un interessamento da parte della Direzione per tutti i lavoratori che, dipendenti di aziende in appalto con la Asl, si vedono costretti a pagare il parcheggio in orario di servizio”. Per questo Uil Fpl chiede il confronto con il concessionario/gestore dei parcheggi “che, alla luce di quanto esplicitato nel capitolato d’appalto per la costruzione del presidio in cui si prevedeva la gratuità del parcheggio per dipendenti, adegui il numero di stalli a disposizione con la relativa necessità”. “80-100 posti del parcheggio adiacente, quello sul lato Nord – a pagamento per l’utenza – e sempre minimamente occupato, potrebbero essere sufficienti, oppure il libero accesso da parte dei dipendenti, a mezzo badge, nei parcheggi a pagamento magari quando completo quello a uso esclusivo”. Sempre la Uil chiede poi di mantenere aperto il dialogo con l’amministrazione comunale per individuare la zona per la sosta gratuita e di aprire le trattative con Poste Italia per acquisire l’area dello stabile Cpo.
Non da ultimo viene la questione “sicurezza”. “La possibilità che estranei accedano, tramite l’ingresso posto di fronte all’economato o altre vie alternative, nel piano interrato – sottolinea la Uil Fpl – è purtroppo una realtà che desta forte preoccupazione tra i lavoratori non solo in orario diurno ma soprattutto la notte. I sotterranei e gli spogliatoi non danno alcuna sicurezza per il personale in quanto possono trovarsi estranei verso i quali non vi è neppure la possibilità di attivare sistemi di allarme. La possibilità che parenti, pazienti accedano alle degenze, ai servizi e in locali a uso esclusivo del personale, magari anche in orario notturno è invece una certezza per cui i tanto decantati percorsi diversi tra personale e cittadini non trovano al momento piena realizzazione”. “Auspichiamo – propone la Uil – che si provveda a dotare l’ingresso posto di fronte l’economato, di apertura per mezzo del badge utilizzato per l’ingresso in qualsiasi altro locale a uso esclusivo dei dipendenti, garantendo così una maggiore sicurezza. Auspichiamo che siano posizionati nel sotterraneo e all’interno degli spogliatoi pulsanti di allarme in modo da poter essere facilmente attivati in caso di necessità. Terminata la distribuzione dei badge a tutti gli operatori, come ci è stato fatto presente all’ultimo incontro in azienda, siamo sicuri che si potranno chiudere al pubblico gli accessi riservati al personale che si trovano nei percorsi dedicati. Questo creerà, soprattutto in certe fasce orarie, ambienti di lavoro tranquilli per il personale e maggior rispetto per i degenti”.
“La mancanza di un marcatempo nel piano interrato nelle immediate vicinanze degli spogliatoi – prosegue la Uil -, ci appare oltremodo penalizzante, tenendo in considerazione anche l’obbligatorietà del percorso previsto dall’azienda, per tutti coloro che devono indossare abiti da lavoro”. E’ per questo che il sindacato propone l’installazione di un marcatempo al termine del corridoio sotterraneo che collega la palazzina economale con gli spogliatoi “potrebbe essere una adeguata alternativa ai marcatempo già i presenti ai piani”. “A tutt’oggi – aggiunge la Uil – non si sono viste modifiche sul fronte dei cellulari anche se l’azienda ha in atto un piano per far fronte a questa criticità, dove gli operatori, pazienti, cittadini sono privati di qualsiasi comunicazione con l’esterno”. Poche panchine e sedie nella hall principale, prosegue la Uil, e nella portineria esterna l’ambiente è troppo angusto. “Ci viene anche segnalato – aggiunge il sindacato – un limite di costruzione caratterizzato dal fatto che l’attuale pensilina non consente l’accesso ai camion per passare dalla portineria in quanto è troppo bassa rispetto all’altezza dei camion stessi. Vengono segnalate difficoltà nel sistema di aereazione e nel mantenere una temperatura costante tra i vari ambienti di lavoro. Un’altra criticità riguarda lo svolgimento di attività ambulatoriali in ambienti privi di luce naturale ma con sola luce artificiale. Da alcuni giorni sembra sia stato disposto di chiudere la porta di accesso numero 1 del personale lato nord prossima al marcatempo alle 20 ovvero prima ancora del cambio di turno del personale infermieristico per cui gli operatori sono costretti a lunghi tragitti pedonali per accedere agli spogliatoi ovvero a passare impropriamente dal lato est”.