Guida alla Lucca a prova di disabile, ma Toschi attacca

30 luglio 2014 | 11:37
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Guida alla Lucca a prova di disabile, ma Toschi attacca

Prosegue il percorso intraspreso dall’amministrazione comunale volto a trasformare Lucca in una città accessibile a tutti: da oggi approda in libreria A Ruota Libera, una guida turistica che, illustrando e descrivendo gli itinerari accessibili in città, si propone di accompagna le persone affette da disabilità motoria nella visita al patrimonio artistico della città, grantendo sicurezza ed efficienza. Ideatore del progetto è Gianfranco Conti, direttore generale della Fondazione Cesare Serono, che da diversi anni si fa carico delle problematiche legate alle barrirere architettoniche, cercando di dare voce alle esigenze dei disabili nelle sedi istituzionali.
A presentare la guida, questa mattina(30 luglio) a palazzo Orsetti, è stato lo stesso Gianfranco Conti, assieme all’assessore Ilaria Vietina e alla responsabile del progetto della Fondazione Bml Città di Lucca, diventare accessibile, Elizabeth Franchini. Ma è stato Massimo Toschi, presente nella Sala degli Specchi, a fare polemica: nel mirino sono finite Soprintendenza e Curia. Motivo la rampa di accesso alla cattedrale San Martino che secondo Toschi, non è a prova di disabile.

“I principali obiettivi del progetto – ha spiegato, al di là delle polemiche, Gianfranco Conti – sono la sensibilizzzazione tanto delle istituzioni quanto dell’opinione pubblica, la diffusione culturale delle buone pratiche europee e la fornitura degli strumenti necessari alla piena realizzazione dell’individuo, così come recita l’articolo 3 della Costituzione. Purtroppo sullo scenario europeo l’Italia non si annovera fra i Paesi promotori della cultura del turismo accessibile e questo è un grande limite che tutti quanti dovremmo adoperarci per risolvere”.
A Ruota Libera nasce grazie al finanziamento della Fondazione Cesare Serono  e alla collaborazione di quest’ultima con le amministrazioni comunali delle principali città d’arte toscane: dopo Firenze è ora la volta di Lucca e Pisa. Nel caso specifico ad essere coinvolti maggiormente sono stati l’assessorato alle politiche sociali guidato da Ilaria Vietina e l’assessorato alle opere pubbliche, diretto da Francesca Pierotti.
“Vogliamo che Lucca diventi una città per tutti – ha dichiarato l’assessore Vietina – per farlo è necessario studiarne la confromazione e le criticità, sforzarsi di vederla anche dal punto di vista dei disabili, prestare particolare attenzione a quei caratteri che per qualcuno rappresentano degli ostacoli. Lucca è da sempre un polo di attrazione per gli amanti dell’arte e della storia, ma al tempo stesso rischia di trasformarsi in un polo di repusione, scoraggiando a visitarla chi è costretto a servirsi di ausili per la mobilità. Per questo è di fondamentale importanza prevedere dei percorsi liberi ed accessibili a chiunque non voglia rinunciare alle bellezze storiche che le città come la nostra hanno da offrire”.
“Troppo spesso non viene valorizzato e comunicato adeguatamente ciò che esiste o che è in corso di realizzazione – ha detto Elizabeth Franchini -: è importante far sapere che Lucca, pur essendo un centro storico molto antico, vanta una forma di accogleinza che si adatta a tutti”.
Le guide, che riguardano venti punti di intreresse storico-artistico, sono pubblicate dalla casa editrice Polaris, che per il progetto A Ruota Libera ha realizzato un’apposita collana dal titolo Itinerari accessibili: istruzioni per l’uso. Il costo è di 16 euro.
Voce discordante, però, è quella di Massimo Toschi, che, pur senza mettere in discussione l’utilità della guida in sé, denuncia il “disinteresse mostrato dalla Soprintendenza e dalla Curia nei confronti dei diversamente abili”, facendo particolare riferimento all’irregolarità della rampa di accesso alla Cattedrale di S. Martino: “Va bene indicare i percorsi accessibili sulla carta, ma questo non è abbastanza – ha puntualizzato -: ciò che non viene detto è che molte delle opere realizzate sono totalmente inutili se non addirittura perciolose: la pedana all’ingresso del Duomo, ad esempio, ha una pendenza del 25%, il che non la rende del tutto accessibile ed espone a un costante richio di ribaltamento chi si serve di ausili per la mobilità. Il fatto inaccettabile – ha proseguito – è che la Soprintendenza abbia vagliato il progetto ottenendo peraltro il beneplacito della Chiesa. Stessa cosa dicasi per la Chiesa di S.Frediano, dove ai disabili non è concesso di salire all’altare perchè nessuno si occupa di crearvi un ausilio apposito”.
Non ci sta Elizabeth Franchini, che pur riconoscendo le attuali difficoltà replica: “Il problema c’è, è innegabile, ma non si dica che non si sta affrontando, anzi: non molti giorni fa ho presenziato io stessa ad un incontro con gli esponenti della soprintendenza e della curia per concertare i termini della riqualificazione della pavimentazione di Piazza S.Martino e delle strutture di ausilio per la mobilità”.
“Non dubito della buona fede della Fondazione Bml – controbatte Toschi – ma il disinteresse della Soprintendenza affiora anche dal fatto che al tavolo della discussione noi disabili non siamo stati invitati, la nostra esperienza e le nostre esigenze continuano ad essere calpestate e consapevolmente ignorate. Non basta costruirci una pedana, peraltro sbagliata, per farci contenti. Non basta riconoscere i nosti diritti in liena di principio: devono metterci in condizione di esercitarli come tutti. L’impressione, invece, è che le istituzioni vogliano metterci a tacere offrendoci dei semplici pagliativi che in realtà servono loro da scudo contro eventuali accuse di inerzia, piuttosto che a risolvere i nostri problemi”.

Jasmine Cinquini