Piano strutturale, uscita Lenzi fa slittare il voto a domani

Si voterà, se non ci saranno altri ostacoli, domani sera (31 luglio) nella prosecuzione del consiglio comunale di ieri il via libera alla modifica del piano strutturale del Comune di Lucca. Il consiglio “fiume” in programma ieri, infatti, si è interrotto poco prima delle 4 del mattino dopo che la maggioranza ha chiesto un chiarimento al segretario generale sulla regolarità di procedere alla votazione del testo e degli emendamenti in assenza del presidente della commissione urbanistica, Lucio Pagliaro (Pd) e del suo vice, Roberto Lenzi (Idv), che ha abbandonato l’aula dopo il suo intervento “sfidando” la maggioranza che sostiene la giunta Tambellini ad andare avanti senza il numero uno e il numero due della commissione che aveva esaminato ed approvato testo ed emendamenti.
Il Consiglio, dopo l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, era comunque proseguito, come si era votato in apertura su mozione d’ordine della consigliera Daniela Rosellini (Movimento Cinque Stelle), con la relazione dell’assessora Serena Mammini.
“Il piano strutturale vigente è del 2001 – ha ricordato la Mammini – e il regolamento urbanistico in vigore fino alla Variante di salvaguardia del 2012 ha prodotto un incontrollato eccesso di edificazione perché senza strumenti di controllo e monitoraggio: era il luglio del 2008 quando in quest’aula il sindaco Favilla ammise che realmente lo sforamento delle Utoe c’era stato. Occorre quindi interrompere il consumo di suolo e invertire la tendenza, ritrovare un ordine e un’armonia urbana e dello spazio pubblico anche attraverso la pianificazione delle funzioni, creando nuovi equilibri tra servizi e abitazioni per favorire l’incontro, la condivisione, creando comunità. Siamo d’altra parte consapevoli che la città aspetti da troppo tempo l’elaborazione dei nuovi strumenti urbanistici: per questo non attenderemo la conclusione dell’iter del piano strutturale, ma procederemo con varianti anticipatorie del nuovo regolamento urbanistico finalizzate a disciplinare aree di rigenerazione urbana che verranno individuate dallo stesso piano strutturale in elaborazione: penso ad esempio all’area di campo di Marte”.
“Più in generale – ha proseguito – è necessario rivalutare e sostenere gli ambiti non urbanizzati recuperando al massimo le funzioni produttive in agricoltura. Occorre una programmazione volta al recupero delle aree dismesse e alla rigenerazione della qualità abitativa dei quartieri prevedendo, laddove possibile, anche un piano di de-cementificazione. Occorre ricucire il tessuto urbano favorendo le piazze, il verde, gli spazi di aggregazione, anche giovanile. È la vivibilità l’obiettivo cui tendiamo, certi che se il cittadino è portato a vivere un luogo, questo luogo crescerà in sicurezza, decoro e qualità. Occorre un uso del territorio che tenga conto degli utenti deboli e della necessità di creare spazi in grado di accogliere relazioni attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche e urbanistiche e la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili protetti nell’ottica di una mobilità alternativa. Occorre preoccuparsi del recupero dei vecchi volumi abbandonati o dismessi, affinché possano utilmente assolvere alle nuove necessità. Il tema della rigenerazione si sposa con l’opportunità di ideare le vecchie aree secondo gli attuali modelli economici della conoscenza e dell’innovazione, conferendo loro funzioni di traino per lo sviluppo complessivo della città, e non solo e ancora come disponibilità volumetriche per favorire la rendita fondiaria. Siamo convinti che il piano strutturale sia un’occasione per consolidare una tendenza che a Lucca è già in atto con risultati tangibili: il polo tecnologico non è un annuncio ma, inserito nel parco urbano dell’innovazione, è modello di riqualificazione sostenibile unico in Toscana”.
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Attenzione particolare – ha concluso – sarà posta alla filiera dell’edilizia affinché si caratterizzi verso la ricerca, la creatività e l’innovazione, prevedendo tecniche e materiali per il risparmio energetico e la tutela ambientale, forti anche della presenza a Lucca del centro di documentazione e formazione regionale di Abitare Mediterraneo che da qualche anno si dedica a questa attività. Occorre rendere più semplici le comunicazioni prevedendo una diffusione capillare delle reti telematiche a banda ultra larga e incentivare la libera connessione wifi. La velocità della fibra ottica può rendere il nostro territorio più attrattivo per le imprese, senza sottovalutare che anche l’accesso all’informazione è un importante diritto di cittadinanza che avremo cura di garantire in forme sempre più agili. Occorre, infine, riconoscere il valore dinamico della cultura nello sviluppo di Lucca e tradurlo nel recupero e riscrittura urbanistica di ampi brani di città anche in funzione di un turismo vario e curioso. Siamo chiamati, tutti, a reinventare la nostra città e proiettarla nel tempo, nella coscienza che le generazioni che verranno hanno importanza pari alla nostra. Si tratta di una responsabilità che ha tuttavia la leggerezza dell’emozione e la stessa capacità di imporsi in ragione di quel magnetismo che Lucca naturalmente esercita e che l’onore di governarla ci chiama a proteggere ed esaltare. Unendo le migliori energie verso obiettivi condivisi questa città, io credo, riuscirà finalmente a essere luogo delle scelte”.
Prima dell’intervento “risolutorio” di Lenzi c’è stato tempo per l’intervento del consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini, che ha approvato in commissione la relazione verso il nuovo piano strutturale: “Un testo – ha detto – che dopo gli emendamenti espone molto di più la maggioranza rispetto all’opposizione, visto che contiene elementi in parte divergenti rispetto a quanto affermato fin qui nel programma elettorale del sindaco”. Poi un accenno al Piuss e al “Piuss 2”, in cui Angelini ha invitato l’amministrazione a modificare il progetto e di diffidare dagli appetiti dei “poteri forti”. Poi Luca Leone (Impegno Comune), che ha chiesto il differimento del dibattito.
La seduta, con la votazione di testo ed emendamenti, è poi stata rinviata a domani (31 luglio), quando si proseguirà il dibattito e si procederà con il voto. All’ordine del giorno anche i due ordini del giorno di Marco Martinelli (Forza Italia) su navette e stop alle tasse locali per i cittadini colpiti dall’alluvione e altri due ordini del giorno: uno sulla cittadinanza simbolica ai bimbi Saharawi e uno sul conflitto israelo-palestinese.