Pendolari: “Prima del raddoppio, treni veloci Lucca Firenze”

“Ottima la notizia con cui l’assessore ai trasporti Ceccarelli annuncia che il governo nazionale metterà a disposizione 220 milioni di euro in breve tempo per il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca-Viareggio anche se non c’è ancora una data in cui questi soldi transiteranno e potranno iniziare i lavori”. Lo sottolinea il comitato pendolari Lucca Firenze, che però continua a restare perplesso su alcuni aspetti di cui ha chiesto chiarimento da mesi ed aspetta ancora dalla Ragione ed in particolare dall’assessore Ceccarelli una risposta.
“Il secondo binario – spiega il comitato pendolari – se ci sarà sarà tra molti anni. Troppi rispetto alle necessità che ci sono. Si possono fare però opere propedeutiche in tempi molto più stretti che possano permettere intanto nel breve termine (1-2 anni al massimo) di avere almeno 2 treni veloci in andata e 2 in ritorno negli orari classici dei pendolari che si recano a Firenze per lavoro o studio e che permettano di avere puntuali i treni esistenti”.
“Treni veloci – si spiega – non in aggiunta a quelli esistenti che appesantirebbero ulteriormente la linea ma realizzando sotto o sopra-passi che eliminino passaggi a livello e per i treni veloci saltando alcune stazioni che come diciamo da sempre sono doppie e ridondanti, come Prato e Montecatini, e saltando Sesto già molto ben frequentemente collegata a Rifredi e Santa Maria Novella”.
“Ovviamente – spiegano i pendolari – le opere propedeutiche devono essere finalizzate ad accorciare ulteriormente nel nome della puntualità i tempi di collegamento e finalizzati ad avere il massimo dell’efficienza e dell’efficacia quando poi avremo il secondo binario e, quindi realizzate già in ottica secondo binario. A Lucca, ad esempio, i lavori per l’unico sottopasso che era in procinto di essere realizzato in via Ingrillini, sono fermi da anni ed il cantiere è smobilitato. Quando riprenderanno? Possibile che nessuno se ne occupi e non ci sia una data certa?”.
“Infine un nodo che deve essere chiarito. Il tema è quello dei vincoli infrastrutturali legati alle precedenze e vincoli di orario ingresso/uscita dell’alta velocità dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella rispetto ai treni regionali. Su questo tema in Regione ci fu detto dall’allora assessore Ceccobao che poteva essere superato solo con l’interramento dell’alta velocità. Allora viene spontaneo chiedersi: è veramente così? Perché la Regione tarda a chiarire questo aspetto? Su questo vogliamo una risposta chiara, inequivocabile perché se oltre al secondo binario dobbiamo anche attendere il passaggio sotterraneo dell’alta velocità forse la strada da percorrere è un’altra ovvero il potenziamento dei mezzi pubblici su gomma che di fatto ad oggi sono il mezzo più efficiente, veloce per raggiungere Firenze. Certo non esente da problemi ma sicuramente risolvibili con un budget molto inferiore a quello della costruzione del secondo binario”.