Piuss, Angelini corregge il sindaco: “I fondi sono dell’Ue”

Una ricostruzione fuorviante, reticente, lacunosa. E senza prospettive precise per il futuro. Il consiglio straordinario sul Piuss di ieri sera (5 agosto, Leggi l’articolo), alla vigilia della pausa estiva dell’attività dell’assise non ha soddisfatto, come è emerso dal dibattito, gran parte delle opposizioni. Fra i meno soddisfatti il primo firmatario della mozione per la convocazione del consiglio comunale straordinario, il consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini.
Le sue precisazioni, nella discussioni in Consiglio riguardano specificatamente i temi urbanistici, nel merito e sul metodo, anche in collegamento con il testo per l’avviamento dell’iter del piano strutturale “approvato – dice – con eccessiva fretta” dal consiglio comunale la scorsa settimana.
“Tambellini – spiega il consigliere di opposizione – continua a dire che il problema dei progetti Piuss si puòl risolvere o che è stato risolto in parte grazie ai finanziamenti regionali. Ma la verità è che non esistono finanziamenti regionali, sono semplicemente stati uniti i fondi Por e Fesr che riguardano sempre progetti finanziati dall’Unione Europea. E’ successo anche a me di aver portato fondi per l’impianto di compostaggio per 24 miliardi di lire di fondi Fio che, non utilizzati, poi andarono a Massarosa. O ancora 14 miliardi per un parcheggio che poi furono dirottati ai teatri della Lunigiana”. “E’ ovvio – spiega Angelini – che la Regione cerca di non perdere questi fondi perché in bilancio ci sono solo i fondi europei, i trasferimenti dallo Stato e le risorse regionali sono modestissime. Per questo viene effettuata una contaminazione per avere tempi più liberi rispetto a quelli stringenti dei bandi, tant’è che questa modifica con tutta probabilità permetterà di usare fondi almeno fino al 2017 e probabilmente fino al 2020”.
“Ma il vero problema – dice ancora il consigliere – è capire se ci sono i modi e i tempi per mutare i progetti demenziali a suo tempo approvati e collegati al Piuss, come quello del centro internazionale di formazione per le arti e i mestieri dello spettacolo. Il mio timore, invece, è che il Comune non faccia niente o incontri difficoltà arealizzare i suoi progetti anche perché ha messo in ponte la vendita dei due terzi della manifattura non inseriti nei Piuss con la finanza di progetto così come per l’area di Campo di Marte”. E’ proprio la zona dell’ex ospedale un’altra delle grandi criticità rilevate dal professore: “Permettere all’Asl di fare un nuovo monoblocco – dice – nell’area del Campo di Marte vuol dire, oltra a contrastare le politiche di consumo zero del suolo, anche dare campo libero alla speculazione. Ho sempre detto che l’amministrazione si deve preoccupare a chi vanno in mano queste strutture. L’obiettivo vero, semmai, deve essere per il Comune quello di liberarsi dai mutui flessibili che ha contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, in modo che la città possa pensare liberamente all’utilizzo dei grandi contenitori. Ho visto, ad esempio, in maniera positiva l’ipotesi, inserita anche nel testo per l’avviamento dell’iter pe ril piano strutturale, di attrarre funzioni pubbliche in centro storico e di creare un grande parcheggio all’ex Manifattura, anche per ricreare la cultura di Lucca città aperta persa dalla consapevolezza di chi sta fiori dalla città. Con il parcheggio, poi, si libererebbero dalla congestione le piazze del centro storico utilizzate per gli stalli dei residenti”.
Tutte queste considerazioni sono state inserite da Angelini in un ordine del giorno che però non è stato presentato nell’assise di ieri, in attesa che si avvii un dibattito serio sul complesso tema dell’urbanistica in città. “Nell’ordine del giorno – spiega Angelini – ho ripreso alcuni temi già presenti nella replazione del piano strutturale, ricordando anche, sul tema del Campo di Marte l’obbligo di legge della destinazione ad uso pubblico delle strutture dismesse. Il Comune, visto che la prospettiva dell’ex ospedale è già prevista dalle norme esistenti, dovrebbe occuparsi più dell’ex Manifattura che del Campo di Marte”. “Così come – conclude – del grande tema della viabilità. Occorrerebbe pensare alla necessità di aprire un nuovo casello a metà fra quello del Frizzone e quello di Lucca per fare in modo che la viabilità proveniente dal Nord in direzione autostrada o Pisa non entri nella circonvallazione di Lucca, permettendo allo stesso tempo a Capannori che il traffico del Frizzone si scarichi in una zona intermedia. Per una città libera dal traffico e in grado di respirare dalla morsa dei mezzi pesanti”.
Tutti temi non risolti, soprattutto non affrontati nel Consiglio di ieri, che rimangono comunque vivi nell’agenda politica cittadina. E che occuperanno il percorso anche verso l’adozione del piano strutturale. A cui Angelini ha dato un assenso di massima nel suo avvio, ma che è pronto a vivisezionare passo dopo passo. Come già accaduto, e accadrà, per il Piuss.
Enrico Pace