Scuola, il ministro Giannini: “Anomalie nelle graduatorie”

11 agosto 2014 | 19:36
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Scuola, il ministro Giannini: “Anomalie nelle graduatorie”
Scuola, il ministro Giannini: “Anomalie nelle graduatorie”
Scuola, il ministro Giannini: “Anomalie nelle graduatorie”

di Roberto Salotti
Ci sono “situazioni anomale”, tra le quali in particolare quello di Lucca costituisce un “caso atipico”. Il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, parla di fronte ad un gruppo di insegnanti precari lucchesi che oggi pomeriggio (11 agosto) l’hanno raggiunta al Caffè della Versiliana, dove il membro del governo Renzi ha toccato i temi più scottanti della scuola. A margine del suo intervento pubblico, quando i microfoni e le telecamere si sono spenti, il ministro ha concesso alcuni minuti ai precari, che già in apertura si erano palesati con la volontà di parlarle. Gran parte di loro sono gli insegnanti della scuola dell’infanzia “scavalcati” in graduatoria da candidati di altre province, in conseguenza dell’aggiornamento triennale (Leggi l’articolo).

La Giannini ha spiegato ai precari di aver dato disposizioni precise al Miur, affinché fossero messi in atto controlli potenziati a monte sui candidati, già nella fase di invio delle domande, demandandoli attraverso il ministero agli uffici scolastici provinciali. Quei controlli che oggi chiedono anche gli insegnanti precari lucchesi. Secondo quanto il ministro ha spiegato loro, se vi sono dubbi sulla legittimità di alcuni punteggi nelle graduatorie provvisorie, ora è compito dell’ex Provveditorato o, in ultima istanza, della magistratura, se interpellata, occuparsene. “La Giannini ci ha spiegato – sottolineano i precari lucchesi che oggi erano alla Versiliana – che il ministero direttamente non può intervenire. Possono farlo semmai, con i controlli previsti anche dal decreto legislativo in materia, gli Uffici scolastici provinciali. Per questo abbiamo intenzione di stare con il fiato sul collo all’ex Provveditorato perché dia seguito alle nostre richieste di controllare i punteggi dei candidati che si sono inseriti in graduatoria”. Il ministro ha fatto più volte riferimento anche ai suoi predecessori, sottolineando come vietare la possibilità a chicchessia di lavorare altrove rispetto al proprio luogo di residenza sarebbe “incostituzionale”. Del resto, la Giannini ha dimostrato di conoscere bene la situazione dell’assalto alle graduatorie, ammettendo che esistono “anomalie” e “situazioni atipiche”, come quella di Lucca, dove si è passati da 153 candidati in graduatoria, agli oltre 400 di quest’anno. I precari hanno cercato di incalzare il ministro, che ha definito la stabilizzazione una priorità ma che ha parlato della questione come di un problema difficilmente risolvibile in breve tempo. La caccia agli eventuali “furbetti” del punteggio ora pare però che debba essere delegata ai magistrati. E la convinzione è sempre più insistente negli insegnanti precari, che non sono per nulla soddisfatti del confronto con il ministro. “Praticamente – sottolineano -, ci è stato detto che non si può fare niente. Dovremo rivolgerci alla procura se vorremo vederci riconosciuto il nostro diritto al lavoro”.
Al di là degli interlocutori politici, in effetti, gli insegnanti non intendono far cessare la loro battaglia. Un gruppo di docenti in attesa del ruolo si è infatti recato anche questa mattina alla sede dell’Ufficio scolastico provinciale per presentare altre istanze di accesso agli atti per verificare la documentazione di alcune candidature giudicate “dubbie”. Ma c’è di più. Le precarie hanno infatti compilato moduli in cui chiedono di verificare le contribuzioni Inps dei candidati che si sono inseriti quest’anno nella graduatoria provinciale per le scuole dell’infanzia. “Il pagamento dei contributi – sottolineano gli insegnanti che hanno firmato le richieste – contribuisce al punteggio in graduatoria. Tuttavia, vogliamo che si verifichi che questi contributi siano stati versati regolarmente da tutti, anche da coloro che giungono dalle scuole paritarie”.
Intanto, si lavora anche ad un esposto da presentare a giorni in procura. Con questo documento, in sostanza, i precari – che si sono rivolti ad un legale – hanno intenzione di chiedere controlli alla magistratura, soprattutto sulla correttezza dei punteggi assegnati ai candidati che giungono da altre province, proprio perché hanno le posizioni più alte nella graduatoria stessa. Una azione che unita alla valanga di reclami giunta all’ex Provveditorato potrebbe ritardare, con effetti clamorosi, anche l’assegnazione delle cattedre.
Tanti i temi che sono stati toccati dal ministro Stefania Giannini nel corso del suo intervento al Caffè della Versiliana. Dal precariato, fino all’edilizia scolastica. “C’è un grande lavoro fatto nei primi mesi di governo – ha detto la Giannini -. In questi mesi continuiamo a discutere con il presidente del Consiglio. A fine mese – aggiunge – usciremo con un progetto solido”. Sia per chi insegna che per chi impara. “Anche perché – ha aggiunto il ministro -, anche per chi impara qualcosina di diverso in più bisogna iniziare a pensarlo. La scuola – sottolinea – è un tessuto molto nobile. E’ inutile mettere toppe”. Quanto all’edilizia scolastica, il ministro ha annunciato che ci sono 2mila interventi cantierabili da subito. “Noi oggi – ha detto – abbiamo disponibili, tra fondi Miur già messi in cassaforte edilizia e quelli del Governo, ricavati dal patosi stabilità, quasi due miliardi di euro. Fondi che saranno poi completati con il suppletivo miliardo e 200mila euro risultato dello svincolo di patto di stabilità”.
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