
Il presidente e direttore artistico del Puccini e la sua Lucca Festival, Andrea Colombini, incassa il passaggio in giudicato della sentenza con cui lui ed il Festival vengono totalmente assolti dall’accusa di avere usurpato il marchio del Festival Pucciniano di Torre del Lago (si noti che la sentenza cancella ogni esito civile e penale precedente) e passa al contrattacco. Sì perché, dopo anni di vicissitudini giudiziarie, il Puccini e la sua Lucca inizia prontamente la causa civile per il risarcimento dei danni nei confronti del Pucciniano. Un macigno ulteriore sul festival del lago che già pare solcare acque tumultuose e del quale si annuncia un cambio nei vertici amministrativi. “Proprio il ragionier Franco Moretti – dichiara Andrea Colombini, principale parte in causa nella richiesta di risarcimento danni – è stato colui il quale, sotto ben tre diversi presidenti della Fondazione Festival di Torre del Lago, ha voluto pervicacemente continuare la causa contro di noi, perdendola poi smaccatamente e prevedibilmente in Corte di Appello a Firenze e causando così un danno ulteriore alla fondazione da Lui diretta, visto che adesso dovrà pure pagare una montagna di spese legali che finiranno anche esse sul groppone della collettività versiliese”.
Ora Colombini ed il Festival chiedono il risarcimento. “Danni generati da 8 anni e mezzo di ingiurie, infamie, gogna mediatica – rincara Colombini – tutto documentato, e ostracismo politico (tra cui l’esclusione dal tavolo dei finanziamenti per il 150mo anniversario dalla Nascita di Puccini, tavolo da cui il Pucciniano pretese l’estromissione del nostro festival proprio in base alla sentenza di primo grado, che ci faceva apparire come dei poco di buono, dei farabutti e degli usurpatori furbetti e senza scrupoli): danni valutati dai nostri legali, in via assolutamente prudenziale, per un minimo di 1milione e 450mila euro. Saranno ovviamente i giudici a decidere ma vista l’importanza del nostro festival, il danno di immagine per una kermesse internazionale come la nostra, così conosciuta a livello mondiale tanto da essere una delle risorse principali della città di Lucca in campo culturale e turistico, la pubblicità negativa che ci è stata inferta tramite stampa e media, i finanziamenti perduti, la cattiva pubblicità con i tour operators mondiali (pubblicità recuperata grazie solo a 10 anni di duro lavoro, splendidamente realizzato per Puccini e per Lucca), la cifra ci appare sin troppo prudenziale e sicuramente dimostrabile nella sua quantificazione pur minima”.
Il presidente e direttore artistico del Puccini e la sua Lucca spiega che la ratio delle sue richieste è da ritrovarsi nel semplice senso di giustizia comune, eguale per tutti: “Siamo spiacenti per chi verrà dopo il ragionier Moretti e la sua gestione direttoriale: abbiamo tentato di trovare forme di coabitazione e pacificazione, che Moretti – davanti a testimoni e in molti casi – ha sempre rifiutato. Adesso è l’ora della giustizia: vedremo se andrà come in Corte di Appello a Firenze, dove la giustizia e la magistratura – nelle quali continuiamo ad avere grande fede – hanno subito riconosciuto, con pienezza totale di titolo, la nostra ragione. La Fondazione poi pagherà: se essa continuerà ad esistere, cosa che mi auguro e per la presente questione e per amore verso Torre del Lago, la Versilia e Puccini. Perché Puccini resta risorsa di tutti, Lucca e Viareggio. Quello che non serve, davvero, è l’intervento di personaggi che, in troppi casi, hanno solo complicato le cose con grande danno per la collettività, che poi è chiamata regolarmente a pagare. Di certo andremo fino in fondo e avremo quanto ci è dovuto: lo reimpiegheremo subito per la realizzazione di nuovi eventi pucciniani, su Lucca. Per buona pace del grande Maestro, che a Lucca comunque è nato e che rimane il più grande Lucchese mai esistito”.