La Francigena e i suoi segreti in mostra alla Casa del Boia





Un ferragosto all’insegna di una cultura ammantata dal fascino medievale, quello che hanno deciso di vivere in molti, turisti italiani e stranieri, visitando da questa mattina (15 agosto) la restaurata casa del Boia. Sì perché il complesso, riaperto al pubblico da una manciata di giorni, ospita fino al 30 settembre una interessante mostra sui Sigilli dei Frati Ospitalieri della via Francigena, tratta dal libro di Franca Maria Vanni e curata da Daniela Bartolini. “Questa mattina i visitatori erano moltissimi – confessa Daniela Bartolini – e di ogni nazionalità. Tedeschi, olandesi, francesi, ma anche tanti italiani. C’erano un sacco di fiorentini. E’ il sintomo che l’idea interessa molto”. L’esposizione, in sintonia con l’antica finalità della struttura, tappa della via Francigena, si apre con un tavolo imbandito con pane, olio e la conchiglia di San Giacomo, quella in cui i due alimenti anzidetti venivano offerti ai pellegrini, insieme ad un po’ di lardo, per rinfrancarli dopo l’estenuante viaggio.
“Poter effettuare un’iniziativa qui dentro – continua la Bartolini – è davvero un onore. Adesso l’auspicio è quello di riuscire a sviluppare ulteriormente il discorso legato ai percorsi della via Francigena, senza dimenticare l’importanza dei sentieri matildici che nella Valle del Serchio coincidevano parzialmente con quelli della più famosa via”. Nell’ampio salone al piano terra della Casa del Boia, ecco dunque 12 quadretti recanti altrettante riproduzioni degli antichi sigilli utilizzati dai frati ospitalieri per vistare le persone che compievano il percorso. “I primi sigilli erano in ceralacca – spiega la curatrice – poi, in epoca successiva, vennero realizzati in bronzo filettato d’argento o di altri metalli preziosi. La ricerca mia e di Franca Maria Vanni però non si ferma qui: adesso stiamo prendendo in esame 250 punzoni all’archivio di Stato, tutti realizzati con materiali molto pregevoli”.
I sigilli appartenevano, quasi per intero, a frati che dimoravano nella zona di Altopascio: frate Alberto, fra’ Dardo di Gerardo, fra’ Meo, fra’ Martino (a proposito, San Martino ha un percorso a lui intitolato riconosciuto a livello europeo), fra’ Giovanni, fra’ Richo e fra’ Ugolino Grifoni erano tutti della zona. Sono poi presenti i sigilli di fra’ Iacopo di Paolo da Fucecchio, di Ivonne de’Berrettoni (sindaco dell’ospitale parigino san Giacomo d’Altopascio), di fra’ Francesco da Marcena e di Guido da Castiglione, di Orvieto.
La mostra, ad ingresso gratuito, è stata realizzata grazie al sostegno dell’Opera delle Mura, Fondazione Crl e Comune di Lucca, con la partecipazione della cooperativa L’Idea. Resta aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, notte bianca compresa.
Paolo Lazzari
FOTO – La mostra alla ex Casa del Boia