Maffei (Pd): “La città sia coinvolta in scelte sul futuro”

Il futuro della città lo si disegna con le idee ma soprattutto con uno “sforzo corale” per il coinvolgimento della cittadinanza ma anche delle altre istituzioni locali. A sostenerlo è Daniele Maffei del Pd di Lucca. “Molti, penso, conoscono una frase, detta e scritta anche in questi giorni: la speranza e la memoria hanno una figlia e il suo nome è arte. Per la mia città è come dire che ogni pietra ogni casa ogni piazza, ogni chiesa, ogni monumento,
l’organizzazione del territorio, sono figlie dell’arte che si è manifestata nel tempo. Sono la riprova che noi lucchesi possiamo sperare, in un futuro migliore, avendo memoria di ciò che vediamo e abbiamo fatto perché la nostra città è un insieme di simboli, di riferimenti, di orientamenti che hanno definito nel tempo anche il senso della nostra vita civile e religiosa. A ciò ho pensato quando, nel consiglio comunale, ho sentito i vari interventi relativo alla relazione preliminare del piano strutturale urbanistico che questa comunale dovrà realizzare. Come sempre, oggi più che mai, è difficile accettare la lentezza delle risposte istituzionali, che sono condizionate da molti fattori, ma constato che l’amministrazione Tambellini sulla città e il suo territorio ha idee per il futuro da condividere”.

“Ha colto con precisione – aggiunge Maffei – che non possiamo stare in un isolamento, sociale, culturale, istituzionale e che viviamo con gli altri e per gli altri, anche, e sopratutto, per quelli che verranno. Ma non solo, ribadisce che non possiamo continuare a sconvolgere il territorio senza un riequilibrio urbanistico da contemperare anche con le istituzioni locali vicine. La sollecitazione teorico culturale della proposta è da apprezzare perché tende a far fare uno sforzo che servirà a costruire e animare memoria cultura e partecipazione popolare. E sarà proprio la partecipazione dei cittadini, diversa dal  passato, perché non ci sono più le circoscrizioni, a favorire il superamento della costruzione verticistica della città, necessaria per sistemare la situazione attuale, e proporre le idee per un progetto di città terziaria sociale in cui le attività industriali si sono ridotte ed è diventato predominante il lavoro dei servizi  e dove  tutti dobbiamo sentirci componenti e protagonisti nelle scelte. Poter vedere con esattezza il disegno, il progetto e poterlo modificare con valide osservazioni è, di per sé, un inizio per creare una nuova organizzazione della città. Se la volontà dei cittadini e la loro cultura, nelle sue varie componenti sociali economiche, si assumerà con pienezza, questo impegno di servizio, ci farà diventare tutti migliori. Ma si capirà che non conta soltanto il valore in denaro, ma  anche la bellezza del nostro centro storico dei paesi della Piana e delle colline? Certo, è utile creare le condizioni per fare eventi, mostre, sagre, e quanto altro, ma non possiamo più permetterci di usare la città senza uno sforzo corale, come qualche volta è accaduto, per superare lo stato precario dei monumenti, delle opere d’arte civili e religiose, minori ed  importanti, che ci sono come testimonianza della memoria. Questa fase, che è anche figlia di carenze culturali e storiche, ha bisogno di un nuovo inizio, forse di un risorgimento delle nostre  menti, piene di scorie autolesionistiche, per ricostruire nuova speranza tra la gente. Questo può valere per tutti, anche e sopratutto per il Pd di Lucca, dove sembra  prevalere, a volte, più una linea del solo disagio piuttosto che una logica di continua collaborazione propositiva con le amministrazioni locali, esperienza di antica memoria ma che, storicamente, ha portato a risultati omogenei tangibili, e concreti per tutti. Il cambiamento, tanto auspicato, iniziato con l’elezione di Tambellini a Sindaco, ha bisogno anche su questi temi, di una maggiore coerenza  politica istituzionale e di conseguenza una più forte formazione sociale e culturale. Come Pd è una esigenza politica da confermare e da conquistare”.

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