
Non è caduto nel vuoto l’appello dell’esponente Pd, Daniele Maffei (Leggi l’articolo) all’amministrazione per coinvolgere la città nelle scelte del futuro. A rispondere è il capogruppo di Governare Lucca in consiglio comunale, Piero Angelini, che risponde pubblicamente a Maffei: “Caro Daniele – dice il professore – ci conosciamo da una vita, di cui entrambi, verosimilmente, siamo orgogliosi. Vecchi abbastanza, per poter affermare in piena libertà quello che pensiamo; e di farci qualche domanda, con grande libertà”.
“La prima domanda che ti faccio è questa – prosegue Angelini – Che fine ha fatto il tuo impegno “scalfariano” a difendere la Costituzione? Tu eri il responsabile del gruppo, costituito in gran parte da iscritti Pd, che ritenevano che la Costituzione non andasse manomessa; è infatti una balla che questa non permetta di governare. La Dd, ai nostri tempi, ha ricostruito il Paese e dato vita al miracolo economico, proprio con questa Costituzione. Per fare un solo esempio: l’autostrada del Sole fu costruita in soli tre anni, con questa Costituzione. In crisi, oggi, sono i partiti e la politica, non le istituzioni; bisogna proprio trasformarle per permettere ad un solo uomo di decidere per tutti? Non ti senti un po’ a disagio, proprio tu difensore della costituzione del 1948, a stare in un partito che considera ormai la Costituzione, non più una risorsa, ma un ostacolo?”. Poi la riflessione sull’attuale amministrazione comunale: “La seconda domanda riguarda Tambellini – prosegue – Se hai seguito il dibattito ed hai ascoltato quello che ho detto sulla relazione per il nuovo piano strutturale, mi avrai sentito dire che Tambellini (che probabilmente non lo ha neppure letto), negli stessi giorni che lo avevamo discusso e approvato, faceva l’esatto contrario di quello che il documento imponeva, a cominciare dalla Manifattura Tabacchi, che, di contro al documento, Tambellini pensa di dare in concessione ad un privato, anche nella parte relativa ai progetti Piuss, tramite Finanza di progetto, che è un contratto che assicura dovunque è stato applicato, mancata trasparenza e corruzione. Tambellini non è stato poi, come sindaco, l’iniziatore di una nuova splendida età, ma il continuatore della politica di Favilla, dall’ospedale, al Piuss, all’urbanistica (basta ricordare la sua piena adesione – dopo che Valentini lo aveva bollato, per le sue iniziali resistenze, come un “cretino” – al progetto della ristrutturazione dello stadio); uno poi, che, a parte la cementificazione di Sant’Alessio, fatta evidentemente a sua insaputa, non ha preteso, in 4 anni, dell’amministrazione che almeno computasse le quantità insediative concessionate, per evitare sforamenti illegali (lo abbiamo imposto noi di Governare Lucca, nel 2008, fermando così l’intervento del Parco di Sant’Anna). Uno che ha fatto stipulare un contratto di 5,2 milioni di euro per Piazzale Verdi, per un intervento che si può fare oggi, dopo il suo ritiro (in seguito alla inchieste promosse dal mio esposto, come conseguenza di due anni di dibattiti tra sordi), con molto meno di un milione, non vale nulla; in una città seria, una persona così sarebbe già stata messa alla porta. Messo alla porta dal suo partito se il Pd fosse, almeno a Lucca, un partito rigoroso e serio; che tu critichi perché ritieni invece che non lo sostenga abbastanza, sempre e comunque”.
“In conclusione – chiude Angelini – tu sei, come me, un uomo di fede; ma questo tuo rapporto con Tambellini, la fiducia che gli esprimi, le cose che dici di vedere, non sono più fede, ma forse, scusami la battuta ironica, pura idolatria; per un uomo che non lo merita in modo assoluto e che, per di più, che se porterà avanti le proposte già elaborate, che io ho già denunciato, sulla città e il territorio, cedendo alla spinta di interessi e affaristi, dubito anche che sia una persona perbene”.