
Potrebbe concludersi a breve la vicenda che ha visto confrontarsi, anche nelle aule del Tar della Toscana, il Comune di Lucca e la cartiera Modesto Cardella. E’ tutto pronto, infatti, per l’approvazione da parte della giunta comunale della variante al regolamento urbanistico che accoglierà le osservazioni del Tar dopo il ricorso vinto da parte della cartiera contro i limiti edificatori per i complessi produttivi nella zona urbanistica in cui si trovano gli edifici dell’azienda, la famigerata Utoe 4 (Leggi l’articolo). La sentenza del Tar, infatti, che è stata depositata quasi un anno fa, il 10 settembre del 2013, aveva sostanzialmente dichiarato illegittimo il modo in cui erano state ricavate le volumetrie residue nell’Utoe 4, fatte senza riferimento al piano strutturale. Un calcolo che avrebbe poi di fatto impedito all’azienda di ampliare dei 5726 metri quadrati richiesi il proprio stabilimento, bloccando di fatto quella ristrutturazione aziendale che, secondo la proprietà, avrebbe dato ossigeno all’azienda in difficoltà.
La giunta, per risolvere l’impazza, e in costanza del ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar (Leggi l’articolo), adotterà una soluzione che non riguarderà in toto la variante al regolamento urbanistico del marzo 2012, in periodo di giunta Favilla, che ha reintrodotto i limiti edificatori nella zona. Ma si baserà solo, con tutta probabilità, sulle osservazioni ad hoc presentate dal tribunale amministrativo regionale, soprattutto laddove recita che “le scelte dell’amministrazione pianificatrice devono pur sempre essere espressione di un ragionevole contemperamento dei diversi interessi attinenti all’uso del territorio, e nella specie il Comune intimato avrebbe dovuto tenere in considerazione anche l’interesse della ricorrente stessa e rapportarlo ragionevolmente alle esigenze generali di pianificazione. In altri termini, nel caso di specie l’amministrazione non avrebbe potuto limitarsi a “congelare” sic e simpliciter, con una opzione generale, le residue capacità edificatorie previste dal piano (attuativo, ndr), ma avrebbe dovuto esaminare la situazione della ricorrente e assumere le proprie decisioni con riferimento anche ad essa”.
Un intervento, dunque, teso a sanare la situazione, a rimuovere gli ostacoli in essere per l’azienda, ma ad evitare l’effetto domino di nuovi ricorsi o richieste da altre attività produttive presenti in quella o in altre Utoe con situazioni simili.
Contestualmente all’approvazione della variante, così come emerso anche in commissione urbanistica nel dicembre scorso (Leggi l’articolo), il Comune stipulerà con la cartiera anche una sorta di convenzione, la cui approvazione passerà anche dal Consiglio comunale, per evitare anche la necessità di passare da un nuovo procedimento di approvazione del piano attuativo.
Una soluzione, quella per la cartiera, attesa anche dai sindacati, da tempo in agitazione per il mancato rinnovo da tre anni del contratto aziendale e che ha portato scioperi a catena, l’ultimo dei quali lo scorso 29 luglio (Leggi l’articolo).