Pediatria a Lucca fra fisiologia e naturalità al San Luca

20 agosto 2014 | 12:55
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Pediatria a Lucca fra fisiologia e naturalità al San Luca

La pediatria di Lucca al San Luca come era in precedenza al Campo di Marte, a servizio dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. Lo evidenzia il direttore della struttura (dal 1998), oltre che del dipartimento materno infantile nel suo complesso, Raffaele Domenici: “Per noi con il trasferimento nel nuovo ospedale non è cambiato molto. Certo, è migliorato il comfort delle camere di degenza e a livello dipartimentale sono nettamente migliorate la funzionalità e l’accoglienza delle sale parto, ma dal punto di vista organizzativo  il nostro settore ha le stesse caratteristiche e peculiarità introdotte a partire dal 2006, quando al Campo di Marte abbiamo riunito in un unico padiglione tutte le attività del dipartimento naterno infantile, iniziando già nel 2007 il rooming-in (la presenza del bimbo in stanza con la mamma) e ricevendo l’anno successivo il riconoscimento dell’Unicef come Ospedale Amico del Bambino.

La Pediatria di Lucca si segnala a livello regionale per alcune buone performance, certificate dal Laboratorio MeS della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa,  tra cui in particolare la percentuale di ricoveri ordinari medici brevi pediatrici, indicatore per il quale nel 2013 l’Azienda Usl 2 ha fatto registrare il dato migliore a livello regionale (8,01), precedendo in questa graduatoria Careggi (11,11) e distanziando nettamente il valore medio regionale (26,10).
“Il dato del MeS – sottolinea Domenici – è la conferma della nostra filosofia: fermi restando gli sforzi del personale per umanizzare le cure in pediatria e per creare un ambiente vicino a quello familiare in grado di ridurre il trauma del ricovero per i piccoli ospiti, il nostro obiettivo deve essere sempre quello di far restare il bambino il minor tempo possibile in ospedale. Per fare questo abbiamo creato alcuni percorsi, in accordo con i pediatri di libera scelta, che consentono alle famiglie, in piena sicurezza appena le condizioni del piccolo lo permettono, di riportare a casa il proprio bambino per riaccompagnarlo nella nostra struttura per tutti i necessari esami e controlli”.
Un turn-over in media abbastanza rapido (ma se c’è necessità i tempi del ricovero possono ovviamente allungarsi) caratterizza quindi la pediatria di Lucca, che dispone di 15 posti letto ordinari, 6 per la patologia neonatale e 20 culle. “La nostra assistenza – spiega il dottor Domenici – comincia in sala parto, dove un pediatra è sempre presente per verificare le condizioni del neonato.  La nostra struttura comprende quindi una zona destinata al neonato sano, che rimane accanto alla mamma dal momento della nascita sino alla dimissione in rooming-in ed una dedicata alla cura delle patologie neonatali e pediatriche di primo e secondo livello. A questi servizi si aggiunge poi tutta l’attività pediatrica ambulatoriale e di ricovero”.
A Lucca, nel 2013, sono nati 1080 bambini (21 i parti gemellari) e i neonati ricoverati in patologia neonatale sono stati 115. Quelli trasferiti nelle terapie intensive neonatali di riferimento regionale (perché non raggiungevano i requisiti di almeno 32 settimane e 1500 grammi di peso) sono stati 12, alcuni dei quali, superato il periodo acuto, sono tornati a Lucca per completare le terapie. Al San Luca viene valutata anche tutta la patologia pediatrica: ”La nostra attività ambulatoriale prosegue con indirizzo in senso sub specialistico in vari settori: follow-up nel neonato a rischio, cui è collegata l’attività di ecografia transfontanellare, neonatologia, neuropediatria, endocrinologia, adolescentologia, gastroenterologia e disturbi della nutrizione, diabetologia (in collaborazione anche con l’Associazione dei Giovani Diabetici), allergologia, nefrologia. In quest’ultimo ambito è stata confermata la convenzione con l’ospedale Meyer per l’effettuazione a Lucca di visite urologiche, eseguite dal direttore dell’urologia dello stesso ospedale dottor Danti. Gli eventuali interventi chirurgici programmati sono eseguiti presso l’Ospedale Meyer, mentre le restanti problematiche urologiche dei bambini vengono gestite direttamente nella nostra struttura ma con questa importante consulenza specialistica. La pediatria partecipa anche al gruppo multidisciplinare per la gestione dei disturbi della condotta alimentare. Lo stesso tipo di impostazione organizzativa, con attività ambulatoriali sub specialistiche, viene applicato anche nella Pediatria di Barga”.
Un aspetto centrale dell’attività svolta a livello dipartimentale è poi la volontà di facilitare la fisiologia e la naturalità, sia prima che dopo il parto: “Con il trasferimento nel nuovo ospedale sono stati ulteriormente sviluppati elementi correlati al parto fisiologico (innovativi letti per il travaglio/parto, una nuova vasca per il parto in acqua), con una costante riduzione del ricorso al taglio cesareo. In più corsi di preparazione al parto, implementazione dell’attività consultoriale e di altri servizi che la nostra pediatria svolge in stretta correlazione e sinergia con  la struttura di ostetricia e ginecologia diretta dal collega dottor Gian Luca Bracco. All’insegna della naturalità anche tutto il lavoro che stiamo facendo per proteggere e sostenere l’allattamento al seno. Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità i bambini dovrebbero essere allattati esclusivamente per 6 mesi e in seguito fino a due anni ed oltre. Si tratta di un diritto da tutelare, partendo dalla considerazione che l’aspetto relazionale è centrale: l’allattamento deve essere considerato non come un semplice atto nutritivo ma come una relazione, come un modo per stare insieme. Per questo noi cerchiamo di favorire il massimo contatto tra la madre e il bambino e sono le stesse mamme a confermarci quotidianamente l’importanza del contatto pelle a pelle, come esperienza in grado di rafforzare il rapporto e di far sentire la donna importante per il proprio bambino. Negli ultimi anni è stato realizzato anche un gruppo di sostegno per l’allattamento al seno, un progetto che ha reso l’ospedale di Lucca sempre più amico del bambino. All’interno del gruppo ci sono, oltre ad operatori sanitari, alcune mamme (madri-sostegno) opportunamente formate, che fanno conoscere la loro esperienza e la mettono a disposizione delle donne in gravidanza non ancora orientate sull’alimentazione del bambino in arrivo. Viene attuato un ricambio continuo di madri-sostegno e lo scopo dell’iniziativa è quello di offrire alle mamme che allattano un valido supporto sul piano tecnico-scientifico e un sostegno sul piano psicologico individuale e familiare”.
In questo senso va anche il riconoscimento internazione dall’Unicef assegnato alla struttura nel 2008 e confermato nel 2011 (in questo 2014 la commissione di accreditamento tornerà di nuovo a verificare il mantenimento degli standard qualitativi e requisiti): “La targa Oms/Unicef di ospedale amico dei bambini – ricorda Domenici – è un’attestazione delle competenze acquisite dal nostro personale a sostegno dell’allattamento al seno e premia lo sforzo in atto, che ci impegna ad un continuo miglioramento e aggiornamento. Per ottenere questo ‘bollino di qualità’ gli ospedali devono infatti aver intrapreso con successo una trasformazione dell’assistenza a mamme e bambini, applicando dieci passi per la promozione, la protezione e il sostegno dell’allattamento materno. Grazie alla disponibilità e all’impegno degli operatori del settore materno-infantile siamo riusciti ad ottenere questo primo importante risultato, a conclusione di un percorso avviato alcuni anni fa, che speriamo di poter confermare”.
Prosegue infine l’attività della Banca del Latte Umano di Lucca, una delle prime a svilupparsi in Italia, che permette di raccogliere ogni anno migliaia di litri di questo prezioso alimento, da utilizzare poi per quei bambini che ne hanno necessità: “Grazie alla disponibilità di queste mamme, che ringraziamo di cuore – spiega il direttore di pediatria e del dipartimento materno infantile -, il latte viene raccolto, in ospedale e a domicilio. Dopo alcuni passaggi necessari (lo stoccaggio, il congelamento, la pastorizzazione, il controllo qualità)  avviene la somministrazione ai neonati che ne hanno bisogno”.