Bilancio, meno fondi per Flafr, Giglio e Boccherini

21 agosto 2014 | 19:45
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Bilancio, meno fondi per Flafr, Giglio e Boccherini

Vacanze già finite per il consiglio comunale di Lucca, che si è riunito questa sera (21 agosto) per affrontare il complesso tema del bilancio preventivo 2014. Atto importante che permette all’amministrazione comunale di intervenire finalmente appieno in quest’ultima parte dell’anno con le possibilità del proprio bilancio.
A presentare in Consiglio le caratteristiche del bilancio preventivo 2014 è l’assessore Enrico Cecchetti. Che non parla soltanto di numeri ma anche di prospettive per le spese e la razionalizzazione delle stesse per una maggiore efficacia degli investimenti delle casse comunali in futuro. Una lunga relazione in cui i temi che risaltano sono la volontà del Comune di anticipare i tempi per l’approvazione del preventivo del 2015 in tempi rapidi per poi predisporre eventuali variazioni nell’arco dell’anno; l’aumento straordinario di entrate derivate dalla modifica nella contabilizzazione fra criterio di cassa a quello di competenza per le spese di tenuta degli uffici giudiziari e per il medesimo criterio applicato anche al bilancio della holding che ha determinato un aumento dei dividendi. Ma anche questioni concrete come la conferma della volontà di affidare la riscossione dei crediti dell’amministrazione alla Lucca Holding Servizi, eliminando l’affidamento rispettivamente a Equitalia, Poste e Maggioli. Salta all’occhio poi la decisione di destinare minori trasferimenti a Flafr per 200mila euro, al Boccherini per 495mila euro “compensati – dice l’assessore Cecchetti – quasi totalmente da trasferimenti statali” e al teatro del Giglio per 115mila euro, oltre che a spese per assicurazioni. Per il futuro, infine, confermata la volontà di un maggiore recupero dell’evasione e dell’elusione, la riorganizzazione delle partecipate e un rafforzamento dell’operatività nella ricerca di finanziamenti regionali, nazionali ed europei e di collaborazioni con i privati.
La proposta di delibera della giunta sul bilancio preventivo alla fine ha ricevuto 17 voti favorevoli dalla maggioranza (Pd, Lucca Civica e Sel), due volti contrari (Martinelli di Forza Italia e Lenzi dell’Italia dei Valori) e l’astensione di Amanti della Federazione della Sinistra. Non hanno partecipato al voto, oltre agli assenti giustificati Rosellini e Giorgi (M5S), Leone (Impegno Comune) e Angelini (Governare Lucca) i rappresentanti di Liberi e Responsabili Fazzi, Fava e Buchignani e Azzarà dell’Udc. Non era presenti in aula anche gli altri esponenti dell’opposizione consiliare.

La relazione dell’assessore Enrico Cecchetti
“La presentazione in consiglio del bilancio preventivo – dice l’assessore al bilancio della giunta Tambellini – è un’occasione importante di verifica politica delle finanze dell’ente. In questa occasione non riprendo le considerazioni sulle delibere sulla fiscalità locale e sulle opere pubbliche già approvate a suo tempo ma presento i dati fondamentali del bilancio e colgo l’occasione per indagare sulle condizioni del bilancio e sulle azioni nel medio e nel lungo periodo da fare. Per avere in futuro un peso più giusto e sopportabile della fiscalità locale, rendere meno rigido il bilancio e garantire l’efficienza ed efficacia della spesa. Un lavoro che ritengo molto utile anche in vista della definizione del bilancio 2015”. “Faccio una premessa sui tempi – dice in premessa Cecchetti – Siamo stati più lunghi rispetto al passato perché abbiamo scelto di aspettare le normative nazionali in materia di fiscalità locale, che sono scelte essenziali per le voci di bilancio del Comune. E a questo si è aggiunta l’obiettiva difficoltà per riuscire a quadrare il bilancio fino a luglio. Allo stesso tempo va ricordato come solo un comune su 4 in Italia ha rispettato la scadenza di maggio su Imu, Tasi e Tari e intanto il termine per l’approvazione dei bilanci è stato rinviato al 30 settembre. Ma essere in compagnia di altri Comuni non ci tranquillizza tanto che per il futuro vogliamo proporre al Consiglio una scelta opposta, ovvero anticipare i tempi della stesura del preventivo 2015, a cui cominceremo a lavorare da settembre. Una scelta di questo tipo imporrà un bilancio prudente per non rischiare scelte in contraddizione con la legge o con le modifiche in fieri”.
Cecchetti, poi, snocciola i dati, accorpandoli per meglio confrontari con il consuntivo dell’anno precedente. “Le entrate correnti, quelle che riguardano i primi tre titoli di bilancio (entrate tributarie ed extratributarie e trasferimenti da governo e Regione, ndr) sono di poco inferiori ai 110 milioni di euro. Di questo mi preme sottolineare come il contributo che ci deriva dai permessi a costruire è pari a 200mila euro, mentre appena tre anni fa era di 3,9 milioni di euro, ovvero il 69 per cento del totale degli oneri incassati rispetto agli 11 e rotti di ore”. “L’aumento delle entrate – spiega nel dettaglio Cecchetti – è pari a 3milioni di euro, ovvero il 3,2 per cento rispetto all’anno scorso. Tale incremento è dovuto a due entrate straordinarie: uno di una modifica nella contabilizzazione fra criterio di cassa a quello di competenza per le spese di tenuta uffici giudiziari. La seconda per la scelta della Holding che ha stabilito il criterio dei dividendi dal metodo per cassa a quello di competenza, che ha permesso di ottenere 3,8 milioni di euro. Questo spiega le maggiori entrate ma anche una criticità da affrontare nella definizione del bilancio 2015 di cui dobbiamo essere consapevoli, visto che questi, evidentemente, non saranno numeri ripetibili”. E se le entrate extratributarie aumentano per il motivo detto quelle tributarie, dice, aumentano “per la differenza nella previsione di introito nella Tasi, laddove la compensazione dei mancati introiti dell’Imu erano in un differente capitolo del bilancio, quello dei trasferimenti. Le entrate stabilizzate, comunque, sono pari a 33 milioni di euro, pari al 47,2 per cento della copertura delle uscite”.
“In sostanza – dice l’assessore – il totale di risorse disponibili per le spese di più stretta competenza comunale è di 77milioni e rotti. Su questo importo vanno definite le scelte per rendere meno rigido il bilancio, rendere efficiente la spesa e garantire in futuro equità fiscale. Siamo ben consapevoli che una riflessione specifica va fatta innanziutto sul piano finanziario di Sistema Ambientem per garantire qualità del servizio e contenimento delle spese. Per questo dobbiamo anticipare anche i tempi del piano finanziario e ci lavoreremo fin dal mese di settembre. Sul fronte delle spese l’incidenza maggiore sono quelle del personale e dell’indebitamento che comunque riservano sorprese positive per un bilancio comunque rigido. La spesa per il personale, di oltre 20,6 milioni di euro è in lieve ma costante calo dal 2011, del 5,1 per cento. Una recente ricerca del Forum Pa ci colloca al 32esimo posto per incidenza del personale sulle spese di gestione ladddove i Comuni presi in considerazione spendono in media fra il 30 e 40 per cento per il personale rispetto al totale. Più si spende in questo settore, questo è evidente, meno è flessibile il bilancio. E’ un dato positivo ma va valutata l’opportunità di valutare in questo settore un ulteriore risparmio. Attenzione particolare va poi posta sul peso dell’indebitamento. Non ho a disposizione in questo senso una affidabile classifica in rapporto su altri comuni capoluogo. Disporre seri benchmark nel settore rappresenta un tema importante che abbiamo posto in temi di Anci. Ma la situazione del Comune appare discreta. Lo stock del debito è in crescita per l’ammortamento dei debiti legati al finanziamento comunale dei progetti Piuss da 40,8 a oltre 52 milioni di euro. Dobbiamo quindi porre attenzione nel recuperare risorse anche da questo capitolo di bilancio, per necessità dei tempi recenti dovute alla crisi economica ed esigenze sociali”. “I più consistenti aumenti in questa parte del bilancio – spiega ancora l’assessore – derivano dalla ricostituzione del vincolo del fondo svalutazione crediti in parte assorbito nel 2013, dalla creazione di un fondo di riserva, da maggiori imposte e tasse per un milione di euro (si tratta della questione del’Iva per il recupero dei crediti Geal, ndr) e da maggiori oneri per la gestione del trasporto pubblico, dato quest’ultimo che in realtà in termini di competenza determina un calo di circa 700mila euro, cosa che non emerge dal bilancio perché la transazione dell’anno scorso ha spalmato il debito in tre esercizi. Dati in calo, invece, riguardano i trasfrimenti a Flafr per 200mila euro, al Boccherini per 495mila euro, compensati quasi totalmente dai trasferimenti statali e di 115mila euro al teatro del Giglio, pur essendo ben consapevoli delle difficoltà del teatro, che con la nuova governance però si presenta a nuove prospettive. Minori spese, inoltre amche per assicurazioni per un totale di 253mila euro. Abbiamo invece mantenute invariate le spese per il sociale con oltre 9 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti. In più siamo certi di attrarre risorse esterne per 6,6 milioni di euro. La nostra attenzione prioritaria va in questa direzione, che si svilupperà in una attenta revisione del welfare per aumentare efficacia ed efficienza dei servizi e fornire risposte adeguate”. Cecchetti introduce poi un altro elemento di criticità del bilancio comunale: “La seconda voce di spesa – dice – in termini quantitativi è quella relativa alle utenze. Alcuni interventi con risparmi sono stati effettuati per la telefonia ma tutte le utenze vanno sottoposte a una rigorosa spending review. Siamo consapevoli che per gran parte questa spesa è condizionata da contratti come Sinergo e Calore, la cui revisione è condizionata e difficile ma su cui siamo impegnati e continueremo ad essere impegnati nei prossimi mesi. Le spese superiori al milione di euro riguardano poi mensa e trasporti scolastici per 4,5 milioni di euro, trasporto pubblico locale per 3,1 milioni, polizia municipale per 2,5 milioni soprattutto per l’appalto della notifica delle sanzioni alla Maggioli, le spese edilizia residenziale pubblica per 1,2 milioni di euro, quindi i trasferimenti a Boccherini e Giglio. A questi otto ambiti di spesa sono destinati oltre 30 milioni di euro cui vanno aggiunte previsioni per i debiti fuori bilancio 1,4 milioni di euro visto che, come detto in fase di presentazione del piano delle opere pubbliche sono state inserite nel testo le risorse necessarie per chiudere le pendenze sul contratto del quartiere Giardino e per la chiusura degli alloggi a San Filippo cui vanno aggiunte i debiti pregressi del teatro del Giglio”.
L’assessore si concentra poi sulle conclusioni: “Abbiamo dunque lavorato in più direzioni: per togliere polvere da sotto i tappeti e rispondere alle numerose spinte di revisione e di legittimo aumento della spesa. Ora l’impegno è per la riqualificazione della spesa, per aumentarne efficienza ed efficacia con un piano strutturato di medio-lungo periodo. per eliminare consistenti rigidità di bilancio per motivi nazionali e scelte locali con conseguenze strutturali di lungo periodo. Ci sono dei temi da affrontare, altri sono già stati affrontati, altri definiti in passaggi intermedi. Dico questo a tutto il Consiglio e in particolare al presidente del Consiglio e della Commissione bilancio, auspicando un forte ruolo dell’assemblea per le competenti funzoni di indirizzo e controllo. Primo ambito su cui lavorare è quello del recupero di entrate grazie all’impegno contro l’evasione e l’elusione fiscale. Risultati importanti li abbiamo ottenuti con l’attività di recupero che ha riguardato il pregresso fino al 2011 concludendo l’intervento sull’Ici con un gettito di 2,3 milioni di euro. Stesso dicasi per l’imposta pubblicità e sull’occupazione del suolo pubblico. Questo lavoro porta non solo a recuperare quote significative di evasione ma contiamo anche su un aumento della base imponibile e confermiamo che il recuperò andrà a sostenere i più deboli. Ma molto resta da fare: come la qualificazione del gruppo di lavoro intersettoriale interno, la realizzazione della convenzione con Anci Toscana per introdurre più equità nella valutazione delle rendite, la collaborazione con la guardia di finanza, l’affidamento alla Lucca Holding Servizi di attività di riscossione ordinaria e coattiva delle imposte per ora affidate a Equitalia, Maggioli e Poste. Altri temi su cui lavorare sono il rafforzamento dell’operatività nei finanziamenti regionali, nazionali ed europei con la possibilità di utilizzazione dell’eccellente ufficio fondi europei della Provincia, ridurre il peso sul bilancio del Boccherini e Giglio, prevedere la possibilità di sponsorizzazioni per eventi culturali e partenariati pubblici e privati coerenti per le finalità dell’ente. Quello che serve una verifica puntuale di ogni fonte di spesa, con obiettivi mirati e un monitoraggio per impiegare risorse recuperare per altri obiettivi dell’ente. Lo scopo è quello di aumentare l’efficacia di spesa dell’ente, con la verifica della spesa del personale e dell’indebitamento anche a seguito di dismissione di patrimonio. Molto passa anche dalla riorganizzazione delle società partecipate per aumentare il contributo all’efficienza di fornitura di servizi e massimizzare i dividendi della holding così come dalla dismissione di partecipazioni non più strategiche. Per disporre di risorse per ridurre l’indebitamento per ulteriori investimenti servono progetti concreti, definiti, affidati a specifiche responsabilità, per cui da inizio di settembre avvieremo uno specifico lavoro organico. Abbiamo chiaro che l’impegno per modernizzare il territorio e la sua crescita qualitativa e alle esigenze di buon lavoro devono andare di pari passo alle esigenze del Comune. Nel rinviare alla relazione previsionale e programmatica per rendere più esplicito il collegamento con il programma Tambellini segnalo che ci stiamo attrezzando per tenere di conto della disposizione del testo unico per la predispozione del bilancio consolidato e per la valutazione della soddisfazione dei soggetti esterni ed interni all’ente. In questo senso va, ad esemio,  il regolamento di holding delle partecipate. Ci sono poi ingenti risorse finanziarie da trovare al di fuori del bilancio comunale. Tra i temi più rilevanti senza dubbio ci sono la difesa del suolo, la riqualificazione di Campo di Marte, del Carmine, del Piuss e del programma complesso, ma anche il programma per il miglior inserimento nell’assetto degli assi viari e il tema del raddoppio della ferrovia, tornato all’attenzione del governo, che seguiremo con la massima attenzione”.

Il dibattito in Consiglio
Lungo e articolato il dibattito il Consiglio, che sostanzialmente ha confermato le posizioni già emerse nelle passate settimane in commissione. Favorevole il blocco la maggioranza, contraria Forza Italia, disponibili al dialogo l’ex sindaco Fazzi e il gruppo di Liberi e Responsabili che però non partecipano al voto.
La presidente della commissione bilancio, Virginia Lucchesi (Lucca Civica), dopo aver esposto il lavoro in commissione e dopo i ringraziamenti di rito all’assessore Cecchetti sottolinea alcuni passaggi a suo parere chiave del testo da approvare. “Per prima cosa – dice – sottolineerei i 200mila euro derivanti dai permessi a costruire, decisamente inferiori a quelli che entravano nelle casse del Comune nel periodo della precedente amministrazione e che avrebbero potuto essere investiti in opere pubbliche, cosa che invece non è stata fatta. Fra i temi sottolineati, poi, quello della riorganizzazione di Itinera “che torna ad essere – dice – società in house per un servizio obbligatorio quale quello dell’accoglienza turistica ed eliminando la riscossione dei ticket bus turistici che diventa quello che deve essere, ovvero una tassa ambientale”. La Lucchesi, infine, accoglie l’invito dell’assessore Cecchetti al dialogo e alla collaborazione per il futuro con Consiglio e commissione nel nome di un bilancio più efficace e più equo.
Le prime critiche piovono da Roberto Lenzi, consigliere dell’Italia dei Valori. Dall’ex esponente della maggioranza (su di lui è emerso anche un caso in conferenza dei capigruppo perché qualcuno lo avrebbe voluto collocato in banchi diversi rispetto a quelli della maggioranza in Consiglio) dubbi e richieste di chiarimenti. Soprattutto sulla destinazione di quei 20 milioni di euro effettivamente spendibili dal Comune una volta esaurite le spese obbligatorie e correnti. Il consigliere, poi, si dissocia dalla richiesta di modifica delle rendite catastali, sostanzialmente differenti per volontà del legislatore dal valore commerciale degli immobili e chiede a Cecchetti di specificare il significato della necessità di trovare ipotesi di partenarato pubblico-privato e sui concetti di flessibilità del bilancio e di maggiore efficacia della spesa.
L’intervento polemico del capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli (Leggilo qui) provoca la reazione del capogruppo del Pd, Francesco Battistini: “Spero di arrivare a rimuovere le zavorre del passato – dice, con chiaro riferimento all’amministrazione di cui Martinelli faceva parte – come i debiti fuori bilancio. Scontiamo scelte sbagliate o non scelte della passata amministrazione. Spero di poter fare presto un bilancio completamente nostro”. Battistini, poi, sposa la scelta di anticipare il voto sul preventivo 2015: “Difficile gestire un bilancio in dodicesimi – dice – così a lungo anche nei rapporti con i cittadini che chiedono interventi di manutenzione sul territorio e spiegare che sono dettati da questioni non legate alla nostra volontà”. Battistini, infine, stigmatizza i contratti per le utenze Sinergo e Calore, definiti “contratti capestro”.
L’ex sindaco Fazzi, in rappresentanza del gruppo di Liberi e Responsabili parte dalla necessità di discutere del bilancio ragionando su dati concreti magari ritornando all’annuario statistico comunale da lui reintrodotto durante i suoi mandati amministrativi. “Sottolineo con piacere – dice – il rigore cui questa amministrazione è tornata, almeno nelle intenzioni in discontinuità con il precedente mandato Favila. Questo non significa che siamo d’accordo ma è un dato da cui partire. Poi ci sono delle questioni da affrontare nella concretezza. Come ad esempio il dato della revisione della pianta organica del Comune o come quella dei contratti delle utenze”. Una proposta arriva, invece, in tema di tassa di soggiorno: “Dovrebbero pagarla – dice – anche coloro che consumano in bar e ristoranti e poi lasciano la città”. “Noi – dice – non votiamo questo docmento ma non vogliamo incidere sul dibattito e sulle scelte che verranno compiute per la riduzione della spesa. Ma chiediamo coraggio e realtà da parte dell’amministrazione che deve dirci dove e su cosa vuole incidere”.
Chiudono il dibattito, prima della replica dell’assessore il capogruppo di Lucca Civica Claudio Cantini (“Se non avessimo dovuto sanare – dice rivolgendosi a Martinelli – i debiti del teatro del Giglio, del quartiere Giardino e delle case Erp di San Filippo per un totale di 3,5 milioni di euro forse avremmo anche potuto ridurre le tasse del 10 per cento”) e del “redivivo” consigliere di Fds, Francesco Amanti. Che coglie l’occasione per non parlare specificatamente del bilancio ma della delusione per la sua parte politica delle speranze che erano state riposte nell’amministrazione Tambellini che “non ha avuto alcuno slancio coraggioso per permettere un’altra idea di futuro della città”.

Le parole chiave dell’assessore Cecchetti
Sono tre le parole chiave nella replica dell’assessore Cecchetti. Rigore, equità e futuro. “Le prime due – dice – sono la precondizione per la terza. Rigore significa rispetto alla spese e voci di uscita che devono essere ridotte, altre voci di spesa che non devono essere ridotte e di cui deve essere aumentata l’efficienza e l’efficacia. Questo è ragionare in termini rigorosi. Ci sono tagli da fare, riorganizzazioni, efficientamenti e dei tagli per liberare più risorse e fare scelte in direzioni anche nuove. Rispetto a tutto questo è importante quello che siamo riusciti a fare nel 2014, ma il senso è quello di avviare un lavoro più di lunga lena che guardi a un periodo che non si esaurisce solo ad una annualità di bilancio, come quelle di smontare contratti e società e magari di crearne altre. E bisogna avere il coraggio, la determinazione la coerenza per perseguirle”. Poi risponde alle critiche dei consiglieri di opposizione, sulla rigiditù di un bilancio che passa anche dalla riconsiderazione delle spese di personale. “Sul piano finanziario di Sistema Ambiente – dice a Lenzi – non ho percezioni che i nostri costi siano superiori alla media di comuni comparabili con i nostri. E non è vero che l’aumento da Tares a Tari sia come ha detto Martinellim perché non ha sottolineato le agevolazioni previste ma solo il dato assoluto in entrata. Non si può neanche dire che si potevano aumentare le agevolazioni e le detrazioni delle tasse comunali, perché il bilancio quadra così e non c’erano nel bilancio 2014 le condizioni per fare questo. Abbiamo chiaro che la tassazione è elevata e il nostro obiettivo è di intervenire a questo livello, ma al momento non vedo altre strade che quella intrapresa”. Infine una nota sulle rendite catastali e la loro revisione: “Da questo punto di vista – dice – come da uno studio del Sole 24 Ore citato anche dalla consigliera Lucchesi, siamo una delle città più ingiuste perché immobili molto diversi sono inseriti nella stessa classe catastale. Cercare di intervenire su questo, a mio parere, è una grande operazione di equità”.

Il dibattito finale e le dichiarazioni di voto
Lenzi e Martinelli mantengono la posizione scettica sul documento in votazione. Il consigliere di Forza Italia, in particolare, difende la giunta Favilla e le sue scelte di bilancio: “Questa maggioranza – dice – continua a raccontare la favoletta delle colpe dell’amministrazione precedente. Ma come si evince dal bilancio consuntivo del 2001, che presentava un avanzo di bilancio, quell’amministrazione ha lasciato i conti in ordine mentre la maggioranza continua a raccontare questa storia per giustificare la tassazione che è la maggiore di tutta la Toscana”. “Se avete fatto così bene in passato – dice Battistini – come mai avete preso solo il 14% alle elezioni senza andare neanche al ballottaggio. Queste sono affermazioni di cui dovrebbe soltanto vergognarsi il consigliere Martinelli”.
In chiusura, prima del voto che darà l’ok alla pratica, anche uno sguardo al futuro da parte della consigliera Lucchesi: “Dall’anno prossimo – dice la consigliera rivolgendosi a Lenzi che aveva stigmatizzato la mancanza di chiarezza nel bilancio approvato – saremo chiamati ad approvare il nuovo bilancio armonizzato. Significa che dei contenuti si parlerà ancora meno e molte variazioni non passeranno neanche dal Consiglio se non per macroaggregati e il resto sarà competenza della giunta o solo dei dirigenti, se tali spese varieranno all’interno di una certa percentuale. Il titolo del Consiglio, d’altrone, è quello di dare indirizzi politici e non di entrare nel dettaglio”. E dall’anno prossimo le procedure, e anche la “leggibilità” dei bilanci, saranno ancora più complicate. Ma intanto, per il 2014, si può ritornare a spendere nelle manutenzioni e nelle opere già previste.

Enrico Pace