Puccini, Colombini contro il sindaco: “Tagliati fuori”

Il Puccini e la sua Lucca Festival, l’unica manifestazione permanente che da oltre dieci anni crea un quotidiano connubio tra il nome del maestro e quello della sua città natale, portando visitatori da tutto il mondo, fasto ed una visibilità senza precedenti, salito alle cronache come prima attrazione cittadina sul noto portale Tripadvisor, è stato estromesso da tutti i tavoli di concertazione che riguardano le attività pucciniane. “E’ quanto è emerso – attacca Andrea Colombini – dalla Commissione cultura del Comune di Lucca di sabato scorso, nel corso della quale il sindaco Alessandro Tambellini ha espresso la sua volontà di non coinvolgere il festival per qualsivoglia iniziativa, in quanto ente privato”.
Ecco, a tal proposito, le impressioni di Colombini: “Strano per me sentire il sindaco, in commissione cultura del Comune sabato scorso, alla presenza di un nutrito gruppo di amministratori reduci alcuni dall’inglorioso ice bucket di qualche giorno prima, dire che Puccini e la sua Lucca non potrà assolutamente prendere parte ai tavoli di concertazione per le attività pucciniane di ogni tipo, in quanto ente privato. Tambellini ha detto che non ci pensa nemmeno, pur aggiungendo che svolgiamo un lavoro che rispettano e non ostacolano. Ma di coinvolgimento non se ne parla nemmeno. Ci sono le istituzioni per fare le cose. Alla faccia del principio della sussidiarietà, in forza del quale, quando un privato fa meglio e costa meno, la pubblica amministrazione deve avvalersene. Alla faccia, ripeto”.
Quello che proprio Colombini non riesce a digerire è la “discrasia” sussistente tra le dichiarazioni rese da primo cittadino in sede di conferenza stampa, lo scorso 18 luglio, e quelle attuali: “Bravo Tambellini – prosegue il maestro – parole differenti e contrastanti rispetto a quelle pronunciate, magari d’istinto e di buon senso, in conferenza stampa il 18 luglio scorso, quando, presentando le cartoline pucciniane, definì alla presenza di testimoni autorevoli e supportato perfino da Aldo Tarabella, il Puccini e la sua Lucca Festival come un’importante risorsa del territorio, oltre che l’unica manifestazione meritoria dedicata a Puccini a Lucca ed un tassello sicuro per ogni futuro tavolo di concertazione. Adesso, ribaltando completamente quanto affermato e contraddicendo sé stesso, il sindaco cambia rotta. Si vede che come Paolo sulla via di Damasco, egli si è ravveduto. Solo che il ravvedimento ci pare tardivo e cattivo, decisamente in peggio”.
La delusione di Colombini si manifesta anche e soprattutto in relazione ad una serie di questioni che, a Lucca, proprio non funzionano: “Ci troviamo in presenza – spiega – di una casa Puccini che fa acqua da tutte le parti e le cui presenze, rispetto all’atteso ed all’attendibile, sono a dir poco ridicole, se non vergognose per un museo internazionale, un museo internazionale dove però nel loggiato di ingresso si trovano parcheggiate 5 biciclette di privati. Roba da condominio a quartiere Prati, altro che Puccini Museum biglietto da visita della città. Andare, vedere e giudicare voi stessi; di un teatro che presenta una stagione lirica dove si spacciano La Rondine, roba logora, del 2008, senza nessun nome di spicco e con cantanti meno male giovani e forse anche bravi ma non migliori di quelli giovani e bravi del Nostro Festival, e due operine del ‘900 di Poulenc e Menotti come Mese Pucciniano, perché ‘Puccini non è solo Puccini ma anche quelli che lo seguono…’. Tarabella dixit, in conferenza stampa. Meno male che le cose ce le insegnano gli intellettuali, pagati però tutti con soldi nostri. Non basta: c’è una promozione turistica su Puccini che, se si eccettua il nostro festival e i suoi previsti quasi 40mila spettatori complessivi e il nostro sito con 2milioni e 600mila visitatori documentati, non fa nemmeno acqua. Fa schifo senza ritegno. E costa soldi di tutti. C’è la collaborazione con il Festival di Torre del Lago. Bravissimi, sono felice. Più guadagna Torre del Lago, più sono felice. Basta che i chiodi di Torre del Lago, per amore di Rossi e della Regione Toscana, mentori del buon sindaco cui voglio tanto tanto bene, non vengano sul groppone di Lucca e della Fondazione Puccini di Lucca; poi se ci vengono, io sarò lieto lo stesso, capitemi di nuovo. C’è una Fondazione Puccini che non solo ha un direttore, lo stesso, da 16 anni (caspita e chi è? Marchionne? Montezemolo?) e nonostante risultati decisamente non brillanti (parlano i numeri: la colpa di chi è? Mia anche qui?) ma che, ‘non potendo sprecare le sue risorse in spettacoli’, dice il sindaco in commissione cultura, testimoni presenti, si preoccupa però di finanziare proprio tre spettacoli in Piazza Cittadella. Spettacoli di cui il sindaco si guarda dal dire i costi poiché, dice lui, la fondazione è privata e non pubblica. E io allora gli rispondo: a parte il fatto che questo non è vero, e spero che mi si quereli per questa affermazione, ma non si era stabilito poc’anzi che i privati non partecipano alla formazione degli eventi pucciniani? Sindaco che fai, ti sbagli e ti rimangi tutto? Ebbene davanti a tutto questo, il mettere alla porta il nostro Festival, la sua importanza, le masse di gente che ormai muove anche se gli chiudono la sede per un anno e poi gliela restituiscono con successo ancor più grande, la sua esperienza, il suo marketing internazionale decennale, i suoi rapporti decennali con il mondo del turismo di tutto il mondo, ebbene non è solo un crimine ma è peggio. E’ un errore, come diceva Tayllerand. Ma il sindaco agli errori, specie indotti o forzati da terzi, c’è abituato. Da Puccini ai vigili urbani, alle Madonne Bianche agli ospedali ed affini. La lista è lunghina. A chiusura dunque, visto che il Mese Pucciniano sarà pronto ‘a fine mese’ (che tempismo, solo due mesi prima dell’evento, proprio un fare davvero internazionale, da anno 2014, e sicuramente in due mesi verrà grandemente promosso in tutto il globo terracqueo come la mostra di Puccini al Giglio, le cartoline Pucciniane e tutte le allegre improvvisate fatte però dai soliti noti e con il denaro di tutti noi, cornuti e mazziati, voglio dire al sindaco, con l’amore ed il bene che gli voglio, una parola sola:grazie. Bravo, continua così e fidati dei tuoi lacchè che poi ti confondono e ti fanno cambiare idea. Tanto, alla fine, tutte le strade portano a Roma. Anzi, a San Giovanni ed al neonato bookshop al Piano Terra di Casa Puccini. Dove il privato che tu ostracizzi “ma rispetti e non disturbi” (ammazza che messaggio inquietante: occhio che se vi disturbo…Madonna, io starei attento a certe frasi) lavora e bene. Per Lucca, per il turismo, che è tutto men che in calo, e per Puccini. Continua così, non ti disturberemo, finché resterai sul soglio di Pietro (Fazzi)”.