
E’ partita, con largo anticipo, la corsa verso le regionali 2015. Dopo la “volata” lanciata dal premier Renzi ad un secondo mandato del governatore Enrico Rossi inizia quindi il percorso verso la scelta dei candidati a una poltrona di consigliere regionale. E sul tema interviene il sindaco di Porcari, Alberto Baccini, renziano della prima ora: “La candidatura ad un nuovo mandato di governatore della Toscana per Enrico Rossi è un dato di fatto – dice – Così ha indicato il segretario nazionale del Partito Democratico e credo sia una decisione saggia anche se, oggettivamente parlando, dettata più da una buona dose di real politik che da un profondo convincimento politico. Ma in fondo è giusto che in un grande partito che supera ormai il 40 per cento si tenga conto delle varie componenti e delle diverse sensibilità al suo interno. Fino qui dunque tutto bene”.
“E’ necessario però – prosegue Baccini – ora fare un ragionamento più ampio e aprire un dibattito serio su ciò che sarà dopo questa investitura che avviene in una Regione dove il progetto di Matteo Renzi era risultato maggioritario anche nelle primarie (perdute) del 2012 e che lo stesso Rossi aveva fortemente osteggiato. In conseguenza di ciò sono assolutamente convinto che le candidature locali non potranno non tenere conto del fatto che in determinati territori, a cominciare dalla provincia di Lucca, si erano avuti risultati quasi bulgari a favore di un profondo rinnovamento culturale e politico del più grande partito della sinistra italiana nel nome di Renzi e quindi le indicazioni che seguiranno non potranno prescindere da tale contesto. Gli organismi territoriali saranno dunque chiamati a valutare con molta attenzione che non si determini uno stravolgimento della volontà della maggioranza del popolo delle primarie che a questo punto, preso atto della candidatura presidente della Regione di chi ha sempre rappresentato (legittimamente) una linea di tradizione e conservazione del vecchio Pd, ha tutto il diritto di chiedere un riequilibrio che tenga conto dei cambiamenti avvenuti in questi ultimi 2 anni”.
“In parole più semplici – chiude Baccini – evitando qualsiasi considerazione sulle persone ma seguendo una logica schiettamente politica, riterrei incomprensibile avere territori renziani rappresentati in consiglio regionale da esponenti con storia e sensibilità completamente diverse”.