Assi viari, il tracciato est-ovest nel mirino dei comitati

2 settembre 2014 | 18:20
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Assi viari, il tracciato est-ovest nel mirino dei comitati

L’udienza preliminare per l’inchiesta sugli assi viari, cominciata questa mattina (2 settembre) a Palazzo Ducale con gli interventi dei tecnici e dei rappresentanti dei Comuni, non senza qualche contrapposizione (Leggi), si è conclusa con l’esposizione di tutte le osservazioni ritenute utili dai comitati pro e contro i nuovi tracciati. Un lavoro propedeutico, quello di oggi, alla redazione di una relazione che sarà scritta dall’architetto Lazzari e che avrà il suo peso specifico in sede di parere per la valutazione di impatto ambientale da parte di Anas. Sul tavolo, dunque, tutte le maggiori perplessità, le critiche ed i consigli, come quello di Silvano Papini, del comitato Io sto sul Serchio (che raggruppa i membri dei comitati di Sant’Alessio, Monte San Quirico, Morianese e Via Salicchi, includendo gli abitanti di via del Brennero, di Borgo Giannotti, di via Civitali e delle Tagliate) il quale ha chiesto subito, anche a nome di tutti gli altri comitati presenti in sala, che fosse approvato il calendario delle prossime udienze pubbliche.

In questo senso, è stato stabilito che la prima udienza pubblica generale si terrà sabato 20 settembre a Capannori (dalle 14 alle 19) ed avrà per tema il Traffico e la mobilità”; la seconda sabato 27 settembre a Lucca (dalle 14 alle 19) sul tema territorio-urbanistica e tracciato del progetto; la terza venerdì 3 ottobre ad Altopascio dalle 17 alle 19,30 e dalle 21 alle 23,30 sul tema dell’ambiente; la quarta udienza sabato 4 ottobre a Lucca (dalle 14 alle 19) sempre sul tema dell’ambiente. Durante l’udienza finale – in programma l’11 ottobre a Lucca (dalle 14 alle 19) – il presidente dell’Inchiesta pubblica illustrerà il contenuto generale della relazione conclusiva del Comitato dei garanti. I luoghi delle udienze sono ancora da definire per questioni di natura logistico-organizzativa.
Prima delle osservazioni dei comitati l’architetto Lazzari ha presentato sinteticamente le possibili variazioni al progetto, affiancata dal presidente del comitato dei garanti dell’inchiesta, Paolo Benedetti. “Grazie ad un gioco di squadra e ad un lavoro a ritmi sostenuti – spiega quest’ultimo – siamo riusciti a ritagliarci un discreto spazio di tempo, consistente nei mesi di settembre ed ottobre, per poter discutere insieme del progetto in modo proficuo”. Da registrare il no comment dei tecnici di Anas i quali, pur presenti, hanno scelto di non pronunciarsi perché, secondo loro, non sarebbero stati avvisati in tempo dell’incontro.
Le perplessità di coloro che, pur a favore degli assi, si schierano contro questo progetto si traducono, in particolare, nella necessità di non andare a realizzare la prima parte di tracciato dell’asse Ovest – Est, quello che scorre a fianco dell’autostrada (definito dai criticiti tra i più costosi e problematici), spostando il casello autostradale Lucca Est all’altezza di Mugnano e facendo convogliare sul medesimo tratto autostradale il traffico di attraversamento. Sul punto è chiaro l’intervento di Guglielmo Sonnenfeld (intervenuto nelle vesti di privato cittadino, ma portatore delle istanze già avanzate da lui, dal segretario del Circolo Lucca Sud Gianni Giannini e da Giovanni Ciniero): “La proposta attuale prevede un innesto del tutto incongruo sull’autostrada. Ci troveremmo così nell’assurda situazione di avere due caselli, Lucca ovest e Lucca est, posti a soltanto seicento metri di distanza. La conseguenza naturale? La città non esisterebbe più. Bisogna spostare il casello a est, inserendo il tracciato più avanti. L’obiettivo che questo progetto si pone è quello di tagliare il traffico di attraversamento, non bisogna dimenticarlo. Apportare questa variazione garantirebbe un risparmio enorme in termini di costi e, in quest’ottica, si potrebbe tranquillamente instaurare una sinergia tra i comuni di Lucca e di Capannori”. I punti dolenti tuttavia non si fermano qui, perché nell’occhio del ciclone finiscono pure il sottopasso del Nottolini, giudicato troppo invasivo da parte dei comitati, i quali sostengono che anche in questo caso potrebbero essere risparmiati bei soldi. Ancora, uno dei nodi principali posti all’attenzione della sala accademia è quello legato al rischio idraulico: “Pensate al versante della città che dà verso Ripafratta – rincara la dose Sonnenfeld -: lì si rischiano di convogliare acque che possono poi defluire soltanto attraverso il canale dell’Ozzeri, che però non ha praticamente pendenza e esce molto lentamente”. La posizione espressa è netta: l’asse est-ovest è inutile e dispendioso, perché è sufficiente spostare un casello. Dello stesso avviso non può dirsi il Pd, intervenuto per mezzo del responsabile dell’organizzazione Stefano Gherardi: “Il Pd ritiene non procrastinabile la realizzazione della variante del Brennero e, in definitiva, di tutti gli assi viari – spiega – anche perché è fondamentale, per Lucca, tornare ad incentivare la mobilità dolce. Se l’idea, come è giusto, è quella di tagliare il traffico di attraversamento, l’asse nord-sud da solo non può rivelarsi sufficiente: risolverebbe il nodo del traffico pesante, ma lascerebbe intatta l’attuale densità veicolare, e quindi il problema del traffico, nel tratto che va dall’Oltreserchio al nuovo ospedale. Per questo esprimo con nettezza la posizione del partito: sì a tutti gli assi viari”.
L’incontro di oggi, oltre che per definire un calendario dei lavori e raccogliere le prime osservazioni, era anche indirizzato a nominare i rappresentanti all’interno del comitato dei garanti: i nominati sono Gabriele Bollini (indicato dall’amministrazione provinciale) e Maria Rosa Vittadini (indicata dal Comune di Capannori con l’assenso del Comune di Lucca), mentre per quanto riguarda il terzo nominativo il presidente ha concesso una proroga di 48 ore a Legambiente e al comitato contro gli assi viari per arrivare ad un’indicazione unitaria. Entro venerdì, quindi, si saprà quale sarà il terzo componente del Comitato dei garanti. esidente della commissione dei garanti, Paolo Benedetti e del vicepresidente Adriano Scarmozzino, sono intervenuti sul significato dell’avvio dell’udienza pubblica. Chiosa finale affidata a Benedetti: “Sappiamo di aver affrontato un tema dal forte impatto sulla popolazione – osserva – e mi pare che sia emerso un dibattito sereno, fruttifero. Terremo in considerazione tutte le analisi avanzate oggi e continueremo ad interagire nel corso dei prossimi due mesi”.

Paolo Lazzari