Scuola, nuovo presidio degli insegnanti precari

3 settembre 2014 | 14:42
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Scuola, nuovo presidio degli insegnanti precari

Il mondo del precariato della scuola in Toscana prosegue la mobilitazione. La situazione determinata dalla valanga di immissioni nelle graduatorie scolastiche provinciali, e in particolare in quelle per la scuola dell’infanzia, e la tegola del concorsone 2012 è drammatica ed è per questo che lunedì prossimo (8 settembre) dalle 11 alle 13, il sindacato Flc Cgil Toscana, organizza un nuovo presidio davanti all’ufficio scolastico regionale a Firenze, per sensibilizzare l’amministrazione a tutta una serie di problemi che questa mattina sono stati illustrati anche alla Prefettura di Firenze da parte dei rappresentanti delle sigle e da una delegazione del gruppo di precari Ora Basta!.

La situazione in Toscana. Dei posti per l’assunzione in ruolo, una percentuale superiore al 50% (circa il 75%) saranno attribuiti ai vincitori del concorso 2012 (il 50% è superata a causa dei ritardi nella pubblicazione delle graduatorie pertanto, è necessario recuperare i posti che sarebbero spettati al concorso lo scorso anno), la parte rimanente alle graduatorie ad esaurimento. “La coincidenza con l’aggiornamento delle graduatorie – spiega Flc Toscana – ha fatto sì che ci sia stata un forte trasferimento di personale verso la nostra regione, con massicci inserimenti nella graduatoria di docenti trasferiti da altre regioni, spesso con punteggi maggiori di chi era già inserito dando luogo così al fenomeno dello scavalcamento. Contestualmente lo scorso maggio con il decreto ministeriale 356 è stato consentito lo scorrimento della graduatoria del concorso 2012 oltre i posti messi a bando. Questa situazione, inserita nell’attuale contesto di forte crisi occupazionale, ha fatto sì che si scatenasse una conflittualità tra le diverse tipologie di precari. In particolare, persone che fino allo scorso anno lavoravano da anni è probabile che quest’anno non lavorino più, e questo, come è evidente, pone un ulteriore serio problema sociale.
La mancanza di indizione dei concorsi ha fatto sì che nel corso degli ultimi anni per molte materie l’immissione in ruolo avvenisse solamente dalle graduatorie a esaurimento, illudendo ancora di più sulla possibile stabilizzazione, facendo dimenticare che la normativa degli anni 90’ impone la restituzione dei posti”.
Il sindacato prova a fornire delle proposte per la soluzione del problema.  “Bisogna per prima cosa – si spiega –  impedire che le contraddizioni del sistema di reclutamento mal gestito da tutti i Governi succedutisi negli ultimi 15 anni si scarichino su coloro che dovrebbero beneficiarne, mettendoli gli uni contro gli altri, con rischio di dialettiche corporative che perdono di vista l’interesse generale sul funzionamento della scuola e sulle esigenze occupazionali del settore. Per questo si deve gestire al meglio le procedure di questi giorni frutto dei pasticci combinati nel tempo. Per questo al governo chiediamo di affrontare il tema in maniera radicale e sistemica, interrompendo i provvedimenti parziali che sovrapponendosi compromettono ancora di più tutta la materia. Ecco alcune proposte”.
I sindacati propongono anche la “immediata copertura di tutti i posti vacanti con immissioni in ruolo, superando i concetti di organico di diritto e organico di fatto per arrivare a quello di organico funzionale. Solo in Toscana avremmo in un colpo solo circa 5.000 posti da stabilizzare: significherebbe esaurire di nuovo le graduatorie dei concorsi e dare un bello scorrimento alle graduatorie. Nominare in ruolo solo su una parte della disponibilità non fa risparmiare perché su quei posti verranno nominati i supplenti annuali in ritardo e con grande dispendio di energie e di utilizzo di risorse umane, con aggravio anche di procedure da parte delle segreterie delle scuole (anche queste ridotte ai minimi termini) che si ritrovano a gestire migliaia di contratti in tempi brevissimi per poter garantire la regolarità degli stipendi ai neo assunti (sia di ruolo che supplenti). Il continuo cambiamento ogni settembre del personale non garantisce alle scuole di fare una programmazione didattica (salvo quei pochi istituti dove c’è stabilità di organico e di titolari) mirata alla continuità di contenuti, obiettivi, progetti, strategie e metodologie che determinano la qualità della scuola statale”. Secondo il sindacato c’è anche da “rivedere le classi di concorso, adeguandole ai nuovi ordinamenti, creando aree di insegnamento più vaste, con le quali comporre orari/cattedra più adeguati. E’ necessario nell’immediato riassegnare ai precari anche gli spezzoni sotto le 6 ore, cosa che, per altro, farebbe risparmiare lo Stato. Riteniamo importante che l’orario frontale di lezione resti a 18, 22, 25, proprio a tutela della qualità dell’insegnamento e della didattica”.
“Devono essere garantiti agli inseriti nelle graduatorie a esaurimento – si aggiunge – tempi brevi e certi di assunzione prima di procedere all’indizione di nuove procedure concorsuali. Stiamo parlando di personale che oramai da molti anni sta garantendo il funzionamento delle scuole. Siamo in attesa tra l’altro della sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla mancata stabilizzazione del personale con più di tre anni di servizio consecutivo maturato”.
“In questa fase – si aggiunge – devono essere promosse tutte le iniziative che garantiscano trasparenza e correttezza nelle procedure: l’amministrazione deve, contestualmente alle operazioni di immissioni in ruolo, verificare la veridicità delle dichiarazioni riguardo ai titoli e ai servizi posseduti incrociando il periodo di servizio dichiarato col versamento dei contributi previdenziali. Inoltre devono essere verificate le certificazioni possedute dai Riservisti. Tutto questo perché sia rimosso qualsiasi dubbio sulla correttezza della posizione acquisita nelle nuove graduatorie. Ci risulta che gli uffici di Firenze abbiano già avviato questi controlli, che però chiaramente richiedono tempo. Deve essere contestualmente definita la nuova procedura di reclutamento: abbiamo già il primo ciclo dei Tfa terminato, il ciclo dei Pas in corso e le selezioni del secondo ciclo dei Tfa in essere: lo Stato ha già ricreato un’altra generazione di precari e non ha ancora risolto il problema delle graduatorie. Chi paga 2500/3000 euro per conseguire un’abilitazione, avendo già il titolo di studio, dovrebbe avere certezze sui tempi di assunzione”. Infine, sempre stando alla Cgil, è necessario “recuperare la possibilità di andare in pensione per coloro che rientravano nella cosiddetta Quota 96: potevano essere 4.000 posti per i precari in Italia, circa 200 in Toscana. Tutta la vicenda ha avuto il sapore della beffa, dove le persone sono state trattate come numeri, ignorando lo stato psicologico e le condizioni di vita di lavoratrici e lavoratori che da due anni vengono coinvolti e rimandati indietro continuamente”.
LA SCHEDA – I numeri in Toscana
Dirigenti scolastici: sono assegnati 2 incarichi di presidenza, 102 reggenze di cui 27 in scuole sottodimensionate . Ci sono quindi 77 posti vacanti. A fronte di queste 77 sedi vacanti il Miur ha autorizzato 23 immissioni in ruolo. Per altro, vista la situazione del parziale annullamento del concorso, non è possibile farle. In ogni caso, il Miur riterrebbe di coprire meno del 30% delle scuole e mantenere il 70% in reggenza, cioè con il dirigente scolastico part time.
Direttori servizi generali amministrativi (Dsga): figura direttiva nell’ambito scolastico più importante e con le maggiori responsabilità dopo il dirigente scolastico: sono 57 le sedi vacanti, spiega il sindacato, alle quali si aggiungono 27 scuole sottodimensionate da assegnare come incarico aggiuntivo al Dsga di altra scuola. Sono stati assegnati 13 posti per immissioni in ruolo. Ruoli che non è stato possibile assegnare per mancanza di candidati che, dovevano appartenere a graduatorie di oltre 15 anni fa (esaurite in toscana). “In ogni caso il Miur – sottolinea Flc Cgil Toscana – intenderebbe coprire meno del 23% dei posti vacanti in questo profilo. E’ necessario emanare subito i concorso il cui decreto è bloccato ormai dal 2011. Nell’attesa del suo espletamento è necessario superare gli ostacoli posti dal Med e dal dipartimento della funzione pubblica che impediscono di utilizzare il personale idoneo, inserito nelle graduatorie della mobilità professionale. Sulla piena validità dell’accordo contrattuale relativo alla mobilità professionale del personale Ata, lo stesso Miur è in pieno accordo con le organizzazioni sindacali”.
Personale docente: tenuto conto dell’organico di diritto, dell’organico di fatto e delle ultime immissioni in ruolo, per coprire le sole necessità di organico (quindi senza tenere conto degli eventuali part-time, esoneri, aspettative, congedi per dottorato ecc.) dovranno essere fatte almeno 4834 supplenze. “I costi di queste operazioni non sono irrilevanti – commenta Flc Cgil Toscana -, nel caso di supplenze al 30 giugno scatta l’Aspi per luglio e agosto. Le graduatorie di merito del concorso della scuola primaria, della scuola dell’infanzia, del sostegno, di alcune classi di concorso della scuola secondaria, matematica e fisica sono esaurite. Nella scuola dell’infanzia e primaria, senza tenere conto dei posti di sostegno, si prevede che saranno attribuite almeno 750 supplenze su posti interi”.
Personale Ata: sono previste almeno 486 supplenze su posti interi. “E’ necessario – aggiungono i sindacati – prevedere immediatamente un contingente aggiuntivo di immissioni in ruolo, tenendo conto anche dei risparmi dovuti dalla revoca dei trattenimenti in servizio e della collocazione in pensione del personale rientrante nel contingente previsto dal decreto legislativo 102/13”.